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La Norvegia vuole boicottare i mondiali in Qatar?

"Diritti umani, dentro e fuori dal campo"

La Norvegia vuole boicottare i mondiali in Qatar? Diritti umani, dentro e fuori dal campo

Nella prima giornata valida per le qualificazioni al Mondiale del 2022, la Norvegia è scesa in campo con una maglia con su scritto "Diritti umani, dentro e fuori dal campo". Una scelta che riflette la dura presa di posizione della nazionale norvegese, in attesa di capire la decisione finale del consiglio della NFF sulla partecipazione o sul boicottaggio dei Mondiali in Qatar. Una dichiarazione forte e chiara, con un messaggio che la Norvegia porta avanti da quando un piccolo club - il Tromsø - ha per la prima volta formalizzato la richiesta di boicottare i prossimi campionati del mondo alla federazione calcistica norvegese per lo sfruttamento dei lavoratori nel Paese arabo. Basti pensare che, secondo gli ultimi dati riportati dal The Guardian, tra il 2010 e il 2020 sarebbero morti oltre 6.500 operai, la maggior parte dei quali immigrati provenienti da India, Bangladesh, Sri Lanka e Nepal e ridotti di fatto in una condizione di schiavitù fin dal loro arrivo nel paese ospitante.

La prima tranche di votazioni (concluse il 14 marzo) non ha dato risultati a favore dei boicottaggio e per questo motivo la Norvegia ieri ha giocato - e vinto 3 a 0 - regolarmente contro Gibilterra. Non è una decisione definitiva, però, quella della Norges Fotballforbund che il 20 giugno dovrà ridiscutere i termini e le condizioni che non hanno raggiunto la maggioranza. I dirigenti non sembrano propensi ad accettare l'opzione #NorvegiaOut, anche se eticamente sostengono il messaggio che ieri al Victoria Stadium - l'unico stadio di Gibilterra - è stato lanciato.

A marzo l'iniziativa della Norvegia sembrava isolata, ma nelle ultime settimane diverse realtà si stanno unendo alla difficile crociata di Halaand&Co. In Germania, ad esempio, l'associazione che rappresenta i soci di minoranza delle squadre professionistiche (ProFans) sostiene che "non c’è nulla che possa giustificare le violazioni dei diritti umani" e chiede alla federazione di considerare l'ipotesi boicottaggio. Una questione, quella dei diritti umani, che sensibilizza anche gli sponsor legati alle nazionali: Arbejdernes Landsbank, tra gli sponsor principali della nazionale danese, ha già fatto sapere ai vertici della federazione che non vorrà in nessun modo essere accostata all'evento e, in caso di qualificazione, cesserà immediatamente la sponsorizzazione.