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5 cose che potresti non aver notato in "The Last Dance"

Episode 3 & 4 edition

5 cose che potresti non aver notato in The Last Dance Episode 3 & 4 edition
The Last Dance è di nuovo al centro dell'attenzione del mondo dello sport. Gli episodi 3 e 4 hanno dato nuova linfa al dibattito sui contenuti e sulla qualità della serie prodotta ESPN e Netflix, con i numeri dello share che confermano i trend dei primi due atti della serie (6.144.000 la media viewership del terzo episodio e 5.657.000 del quarto). Il focus su Dennis Rodman, sull'inserimento graduale di Phil Jackson, sulla rivalità tra Bulls e Pistons e sul primo successo storico della franchigia dell'Illinois sono stati al centro dello storytelling della seconda ondata di puntate. Ma cosa è passato probabilmente inosservato? La risposta in 5 punti.

 

GLI OUTFIT DA SHOOTING SESSION DI RON HARPER & MICHAEL JORDAN

27 novembre 1997, i Bulls arrivano alla Market Square Arena di Indianapolis per una classica sessione di tiro. Il freddo dell'Indiana si fa giù sentire e la squadra arriva con outfit piuttosto particolari. Sfila Kukoč, sfila Jerry Krause - con un cappello da cowboy che c'entra realisticamente poco con il contesto - e in lontananza si vedono Ron Harper e Michael Jordan praticamente vestiti uguali. Entrambi hanno un cappotto, entrambi hanno il basco (che è ormai una costante in questi primi 4 episodi), differiscono solo i colori. La cosa sorprendente è che sono in tuta! Nelle scene successive si spogliano praticamente in campo e sotto quell'outfit elegante e serioso, si nasconde la tenuta da gioco.
 
 
 

I PIGIAMI DI DENNIS RODMAN

Non sarà sfuggito, perché è impossibile non rendersi conto della passione di Dennis Rodman per i pigiami in tartan. Quello che sorprende, però, è l'uso e le occasioni in cui The Worm tira fuori questi incredibili pezzi di moda: in palestra mentre fa pesi, mentre entra o esce dalle arene NBA - magari dopo una partita da 25 rimbalzi - o ancora nell'attimo in cui Michael Jordan in persona lo tira fuori dal letto per portarlo ad allenarsi. Ah, ovviamente anche sul parquet, in quella specifica occasione, Dennis Rodman arriva in pigiama. Non è ben visibile dalle immagini, ma in alcuni frangenti pare si intraveda il classico marchio Prada.
 
 
I pigiami sono solo la punta dell'iceberg, perché parlare delle ciabatte con cui ritorna in squadra, dei suoi cappelli (che porta nel 90% delle occasioni) e dei suoi occhiali (che porta nel 75% delle occasioni, quasi sempre di sera ovviamente), delle sue acconciature durante le interviste e del colore dei suoi capelli non basta un articolo ma serve un libro. 
 


LA TEQUILA SPECIALE DI MICHAEL JORDAN

Sul tavolino accanto a Michael Jordan c'è sempre un sigaro e un bicchiere di tequila. Nessuna scoperta significativa, almeno finché non si risale a cosa c'è realmente nel bicchiere. La tequila che beve Mike è la "Extra Añejo", uno dei pezzi pregiati del brand Cincoro Tequila. Non tutti sanno che tra i proprietari dell'azienda c'è la famiglia a capo dei Lakers, dei Bucks e dei Celtics, oltre ovviamente Michael Jordan. Quella particolare tequila è una delle più rinomate e il valore commerciale della bottiglia è di 1.800 dollari. Dopo l'orologio costosissimo che ha al polso, anche una tequila di valore per the GOAT.
 
 
 

 

NUOVO "MJ MEME"

Ha fatto scalpore e ha suscitato grasse risate quando, all'evento dedicato al ricordo di Kobe Bryant, Michael Jordan si è autodichiarato un meme, asciugandosi le lacrime. Nel giro di un paio di mesi, però, Jordan è riuscito a sfornarne ben due, scatenando il popolo del web dopo la quarta puntata di The Last Dance. L'episodio: Isiah Thomas spiega perché i suoi Pistons non hanno stretto la mano ai Bulls dopo aver perso le Eastern Conference Finals; Jordan non vuole sentire ragioni, ribattezzando "stronzate" tutte le giustificazioni di Thomas; il producer insiste per fargliele ascoltare e quando Michael sente la difesa di Thomas, reagisce con un'espressione facciale che è un perfetto meme.
 
 
 

LO STILE SECONDO PHIL JACKSON 

Phil Jackson è stato uno dei valori aggiunti più importanti per i Bulls e forse uno tra i più sottovalutati finora nella serie. La sua storia, che parte dal Montana, arriva a New York per poi virare su Chicago e Los Angeles, ha dell'incredibile. Esattamente come i suoi outfit hippie, fatti di camicie floreali coloratissime, cappelli con penne incredibili e le sue mitiche e immancabili bretelle. L'episodio che Jerry Krause racconta dell'abbigliamento scelto per il primo colloquio con i Bulls è già storia, ma sono tantissimi i casi in cui lo stile del Maestro Zen è passato inosservato.