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La tua nuova squadra preferita: il Beşiktaş

Storia e storie sul club più hip d'Europa

La tua nuova squadra preferita: il Beşiktaş  Storia e storie sul club più hip d'Europa

Cinque anni fa il Besiktas era in bancarotta, la squadra era stata esclusa da tutte le competizioni europee e la stella della squadra era Hugo Almeida. Oggi - solo cinque anni dopo - il Besiktas è campione di Turchia da due stagioni di fila, ha lo stadio più bello del paese e martedì ha ottenuto la qualificazione aritmetica agli ottavi di finale di Champions League.

Se già queste premesse non fossero abbastanza per appassionarvi alla storia del club turco, aggiungiamoci che il suo attancante titolare è anche calciatore-youtuber del mondo, che con la maglia nera Ricardo Quaresma ha ricominciato a sguainare la sua migliore trivela e che quest'estate hanno provato a comprare Cristiano Ronaldo con una campagna di video sui social. Ma procediamo con ordine, prima che tutto ciò accadesse.

 

La resurrezione

All'inizio del 2012 le tre grandi squadre di Istanbul - Fenerbahce, Galatasaray e Besiktas - rischiavano di diventare due. Il Besiktas era stato appena condannato all'esclusione da ogni competizione europea a causa di uno scandalo scommesse, la società aveva oltre 280 milioni di euro di debiti e 142 contenziosi legali ai suoi danni. Sembrava che la squadra fosse destinata a naufragare nelle acque del Bosforo, ma a salvarla fu Fikret Orman, eletto presidente a fine 2012. Con il bilancio orfano degli introiti europei, il nuovo presidente inaugurò un programma di forte riduzione delle spese di bilancio seguito da un piano per generare profitti, una strategia simile a quella che attuò Juan Laporta al Barcellona nel 2003.

Orman affidò la conduzione della squadra all'allenatore croato Slaven Bilic, che organizzò a livello tattico la formazione e riuscì a competere con Galatasaray e Fenerbahce - che all'epoca avevano giocatori come Drogba, Kuyt, Raul Meirles e Snejider - fino alle ultime giornate di campionato. All'inizio del 2013 fu abbatutto lo storico İnönü Stadium per iniziare i lavori della nuovo Vodafone Arena.

 

Il nuovo corso

Dopo due anni e due terzi posti Slaven Bilic si trasferì in Inghilterra al West Ham e la panchina del Besiktas fu affidata a Şenol Güneş. Il santone turco era stato il condottiero della miracolosa spedizione Mondiale del 2002: quando la Turchia arrivò in semifinale e conquistò il terzo posto con giocatori che passarono alla storia come il portiere Rüştü Reçber e Hasan Sas.
Sul mercato il Besiktas attuò una nuova strategia: giovani giocatori turchi di qualità e vecchi-bidoni-europei-che-speriamo-si-riprendano, spesso anche solo con dei prestiti secchi di una stagione. Nell'estate 2014-15 arrivarono Mario Gomez e le sue ginocchia fragili in prestito secco dalla Fiorentina, Ricardo Quaresma e la sua trivela dal Porto e José Sosa disperso principito in Ucraina. Il Besiktas dominò il campionato riconquistando la SuperLig dopo 6 anni d'astinenza, Mario Gomez fu eletto capocannoniere con 26 goal e Josè Sosa miglior assistman.

La stagione 2016-17 fu praticamente la fotocopia di quella precedente. Nonostante Mario Gomez decise di lasciare la Turchia dopo il tentato colpo di stato e la vendita di Sosa per 8 milioni e mezzo al Milan, la rosa fu rinforzata durante l'estate. In quel mercato arrivarono Ryan Babel dal Liverpool, il talentuso attacante brasiliano Anderson Talisca dal Benfica, Caner Erkin dall'Inter, Gokhan Inler dal Leicester e Aboubakar dal Porto (in prestito per una stagione).

Il risultato fu lo stesso dell'anno precedente Besiktas campione con 4 punti sulla seconda, con la vittoria finale festeggiata alla nuova Vodafone Arena, lo stadio più della Turchia. L'unica macchia della stagione fu l'eliminazione dalla Champions League a causa della sconfitta per 6 a 0 rimediata contro la Dinamo KLiev già eliminata a dicembre.

 

Il Besiktas adesso, la squadra più fica d'Europa 

La stagione 2017-18 del Besiktas è cominciata con una campagna acquisti spettacolare ma nello stesso stile delle precedenti, sono stati acquistati Pepe dal Real Madrid, Gary Medel dall'Inter, Alvaro Negredo e Lens. Per gli annunci dei vari acquisti i social media manager della squadra si sbizzarririti con la campagna #cometobesiktas:

Comprare grandi nomi decaduti stranieri non è solo una strategia di mercato - insieme ai video virali e le amichevoli precampionato giocate in Cina - compone la strategia per uno degli obiettivi del presidente Orman: portare il brand Besiktas fuori dai confini turchi e allargando la fanbase del club all'estero. Il calcio turco non ha un grande appeal all'estero, non viene trasmesso in nessun paese diverso dalla Turchia nonostante le squadre e i tifosi rendono la SuperLig un campionato affascinante e divertente. La Vodafone Arena - che nasce sulle fondamenta del vecchio stadio - si trova nella parte più ricca e benestante di Istanbul, rendendo facile il paragone con il Chelsea per la strategia di branding
Nonostante la vocazione internazionale della società, il Besiktas è rimasto un club profondamente turco. La Vodafone Arena assomiglia a una gigantesca curva dove gli spettatori stanno in piedi in quasi tutti i settori cantando tutti assieme. L'atmosfera nello stadio è incredibile, con il rumore del tifo così alto da far chiedere il cambio a Timo Werner - attaccante del Lipsia - durante la partita di Champions League per l'eccessivo rumore dagli spalti.

Anche a livello tecnico Güneş ha mantenuto l'anima turca della squadra: da giovani interessanti Özyakup e Cenk Tosun sono diventati dei giocatori affermati, e - a giudicare dal derby con il Fenerbahce - anche i giocatori stranieri e i nuovi arrivi hanno assimilato la rudezza dei derby turchi.

Il Besiktas questa stagione sembra aver spostato le sue attenzioni e risorse sulla Champions League, dove ha dominato il girone di Porto, Monaco e Lipsia. In campionato è terza a quattro punti da Galatasaray e İstanbul Başakşehir ma con la miglior difesa del campionato. In Champions League i turchi hanno giocato le loro migliori partite, la squadra gioca un calcio veloce e spettacolare grazie a Babel, Quaresma e soprattuto il talento del 1994 Anderson Talisca, cresciuto nelle giovanili del Benfica.
Oltre a godere per un senso di rivincita nel guardare queste promesse bruciate del calcio vincere ed esultare, nel Besiktas c'è anche il miglior Youtuber di calcio mai esistito, Ryan Babel.
Se non avete mai visto un suo video ve ne lascio uno qui sotto e capirete il perché non ci può non amare questo Besiktas.