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Belinelli e Space Jam – Conversazione con il campione NBA

Michael Jordan, i Looney Tunes e Charlotte...

Belinelli e Space Jam – Conversazione con il campione NBA Michael Jordan, i Looney Tunes e Charlotte...

Marco Belinelli aveva 10 anni quando Space Jam usciva per la prima volta al cinema, negli States, il 15 novembre del 1996. Per l’Italia dovremo aspettare qualche anno, ma il mito di Jordan, quello sì, attraversa l’Oceano in maniera immediata, catapultando il basket in una nuova dimensione. Marco Belinelli in quella dimensione ci è poi entrato, attraverso un lungo percorso che l’ha portato a diventare il primo italiano a vincere l’anello NBA, nel 2014 con i San Antonio Spurs.
Ma il viaggio di “Beli” non si è fermato, prima Sacramento, poi Charlotte. È qui che la sua carriera si ricongiunge a quella di Michael Jordan, lo stesso Jordan protagonista del suo film preferito. Dal 2010 infatti, MJ è il proprietario unico degli Charlotte Hornets, che sotto la sua guida stanno lavorando ad un ambizioso progetto che vede coinvolti futuri All Stars come Kemba Walker.

Abbiamo raggiunto telefonicamente Marco, per parlare con lui di Space Jam, NBA e della sua nuova vita a Charlotte.

 

Ciao Marco. Vorrei cominciare chiedendoti: qual è il tuo primo ricordo di Space Jam, la prima cosa che associ al film?

Vent’anni fa ero un bambino, l’unico ricordo che mi viene in mente è la volta che andai a vederlo al cinema, a San Giovanni Persiceto, e dopo lo spettacolo rimasi in sala, guardandolo per due volte consecutive. Se non sbaglio erano gli orari delle tre e quello delle cinque. Proprio perché per me Space Jam in quel momento rappresentava la vita: ero un bambino che viveva di basket, cartoni animati, Jordan e tutto il resto. Era qualcosa di pazzesco…

I modi in cui Space Jam ha cambiato il basket e la cultura pop in generale sono tantissimi, ma qual è stata secondo te la maggiore eredità che Space Jam ha lasciato al basket?

Sicuramente Jordan, il marchio Jordan messo insieme alla fantasia dei Looney Tunes, al mondo dei cartoni in generale ha avuto una potenza straordiaria. Se metti insieme un ragazzino che ama il basket a quell’evento esce fuori una di quegli eventi che capitano raramente. Mi viene in mente Ritorno al Futuro, ecco, Space Jam è uno di quei film, di quelle chicche, che rimangono nella vita di una persona per sempre, non smetteranno mai di andare.

Una foto pubblicata da Marco Belinelli (@mbeli21) in data:

Come hai accolto la notizia di uno Space Jam 2? Sei nel team dei nostalgici?

Guarda, per me Space Jam deve essere Michael Jordan. Sicuramente ci sono campioni, come LeBron James, che sono straordinari, però per come l’ho vissuto io, Space Jam resta quello con MJ, Ewing, Bird e tutti gli altri. Sarà il fatto che sono a Charlotte e ho costantemente in panchina Jordan, Ewing, che è uno dei protagonisti... è incredibile.

Ti avranno fatto mille volte questa domanda, ma non posso esimermi dal chiedertelo: com’è stato incontrare Michael Jordan?

La prima volta che ci siamo sentiti è stato durante la trade che mi ha portato a Charlotte, mi ha chiamato e sono stato a telefono con lui. Poi mi ha richiamato un’altra volta per chiederemi come stavo dopo l’infortunio e in questi due mesi che sono qua a Charlotte l’ho visto una volta, dopo la prima di campionato che era accanto alla panchina seduto ed era li che incitava la squadra. È un qualcosa di molto strano, non pensavo che lui potesse essere così… Magari dovrò abituarmi a giocare una partita NBA avendo Jordan lì accanto che ti da il cinque dopo un canestro, che ti esalta. È sinceramente unico.

Una foto pubblicata da Marco Belinelli (@mbeli21) in data:

Quindi è molto presente come presidente?

Cerca sempre di esserci a tutti gli eventi che abbiamo con gli Hornets. Non abbiamo ancora avuto occasione di parlarci faccia a faccia, è pur sempre una persona molto impegnata, con tremila eventi al giorno a cui partecipare. Però comunque ci saluta, lo abbiamo visto più volte e disicuro ci sarà tempo per un faccia a faccia.

Quel era il tuo personaggio preferito tra i Looney Tunes?

Ovviamente Bigs Bunny rimane uno dei miei preferiti, poi – pur essendo un “looney” solo per poco – Michael Jordan.

Com’è la vita a Charlotte, come ti trovi?

Bene, vado spesso a Downtown, c’è molta vita. Ora abito in questo grande palazzo vicino l’Arena e sono molto comodo e molto a mio agio.