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7 cose che forse non sapevate su Space Jam

The Basketball's Disease

7 cose che forse non sapevate su Space Jam  The Basketball's Disease

Il nostro #spacejamday continua. Oggi vi raccontiamo 7 chicche nascoste, 7 cose che forse non sapete del vostro film preferito. Se invece volete sapere come andrà il prossimo Space Jam, potete leggere le nostre previsioni

#1 Michael VS Marvin commercial 

Il film non fu creato completamente dal nulla. Qualche anno prima infatti ci furono alcune pubblicità della Nike legate al mondo dei Looney Tunes. Ad esempio quella del 1993 dove Marvin Martian ruba tutte le Air Jordan VIII e MJBugs devono recuperarle affrontando mostri verdi giganti simili a dei polli.

Ma ancora prima nel 1992 Michael aiuta Bugs, nella campagna HARE JORDAN, a battere dei palloni gonfiati che non gli permettevano di dormire sogni tranquilli, rintanato sotto il parquet della palestra.

P.S.: qualche anno fa è stata riutilizzata la figura di Martian per una commercial con Blake Griffin.

 

#2 Il Jordan Dome

Probabilmente i Bulls del ’96, quelli del “record delle 72 vinte”, devono molto a Space Jam. Perché? Perché MJ durante il periodo delle riprese a Burbank in California, si fece costruire, nel parcheggio dove di solito ci vanno le roulotte di lusso degli attori, un enorme tendone climatizzato che comprendeva un campo da basket full-length, sala pesi, spogliatoio, un salotto e un televisore con parabola satellitare.

In America le chiamano "pick-up game”, noi le chiamiamo “partitelle", ma purtroppo quando c’è il 23 nei paraggi tutto prende un altra piega. Ogni partita per intensità diventa come la finale del campionato più ambito. Il problema è che Michael invita proprio tutti i giocatori della lega: Reggie Miller, Patrick Ewing, Grant Hill, Rod Strickland, Glen Rice, Juwan Howard, Lamond Murray, Shawn Bradley, Chris Mills, Charles Barkley, Alonzo Mourning, Charles Oakley, Jerry Stackhouse, Tyus Edney, Dennis Rodman, Jack Haley, Pooh Richardson, Bo Outlaw,  Eddie Jones, Cedric Ceballos,  e molti altri.

In un mese ha tirato dentro anche tutti i giocatori di UCLA dell’epoca tra cui Ed O’Bannon, che ancora oggi racconta allo psicologo cosa è accaduto sotto quel tendone.

 

#3 I Believe I Can Fly

Nel nostro articolo su Ben Wilson viene citato R.Kelly perché nello stesso liceo del #25, a Chicago. Lo si poteva infatti trovare spesso negli Athletic Club della città, e fu Jordan in persona, durante una partita contro di lui, a chiedergli di creare una pezzo per la colonna sonora del suo film.

Robert Sylvester Kelly non se lo fece ripetere due volte.

Durante una notte in Hotel, mentre non riusciva a dormire, scese nella lobby per farsi sbloccare il pianoforte dalla sicurezza. Iniziò a strimpellare una melodia che dopo qualche ora, tra le persone che andavano e venivano divenne: “I believe I can fly, I believe I can touch the sky, I think about it every night and day, spread my wings and fly away”. Nell’albergo quella notte c’era anche Notorious BIG, che adorò ciò che Kelly aveva appena creato. Gli disse “Oh, B, that's a big hit, son”. E infatti fu 6 volte platino.

 

#4 I colori scelti da Duffy Duck

Ricordate la scena dove Duffy Duck presenta a tutti le sue idee stilistiche per la divisa che dovrebbero indossare i Looney Tunes? Ecco, non è un caso che siano stati scelti quei colori giallo e viola. Al college Michael faceva parte di una confraternita la Omega Psi Phi Fraternity, Inc. Prima di lui c’era passato anche Bill Cosby e la Omega è una delle confraternite più vecchie d’America, “since 1911”. Molto attiva anche nella lotta per diritti degli afroamericani. MJ ha la letta omega tatuata proprio sopra il cuore.

P.S: Potete notarla nella scena in cui parla al telefono nella stanza prima di esser disturbato da Stan Podolak.

 

#5 L’Html che vivrà per sempre



È meraviglioso vedere che il sito di Space Jam, creato per celebrare l’uscita del film vent’anni fa sia ancora on-line. Con una qualità grafica incredibilmente vintage.

 

#6 Larry & Bill

Space Jam ha immortalato anche Larry “the legend” Bird, l’unico uomo a diventare allenatore dell’anno e dirigente dell’anno oltre che MVP nel gioco. Nel film appare spesso con Bill Murray, il cui personaggio non è stato inserito in maniera casuale. Tralasciando la sua passione viscerale per i Bulls (ma anche per i Cubs), Bill Murray fu trascinato in una serie di spot dalla NBA dove cercava di diventare un giocatore professionista. "Non li fanno più i Bill Murray di una volta”.

 

#7 La preghiera di Charles

Quando Charles Barkley a.k.a. "Leaning Tower of Pizza”, a.k.a. "Pillsbury Dough Boy”, a.k.a. Sir Charles,  a.k.a. "The Round Mound of Rebound", nel film si reca in chiesa a pregare per riottenere il suo talento dice una cosa strana. Promette a Dio che non uscirà mai con… Madonna. Il gossip in realtà non fu mai svelato e anzi sempre smentito, anche perché c’era un Dennis Rodman di cui lei era innamorata.

and… “That's all Folks”.