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Bisogna cambiare il Pallone d'Oro?

È ancora un premio al talento o è diventato solo contest di popolarità

Bisogna cambiare il Pallone d'Oro? È ancora un premio al talento o è diventato solo contest di popolarità

Ogni religione contiene al suo interno reliquie sacre che, nel loro modo unico, permettono a chi guarda o osserva di sentire qualcosa di molto più grande attorno a sé, una connessione con il cuore delle narrazioni che danno vita alle credenze. Per molti, il paragone tra calcio e religione è di lunga data, e condivide, a suo modo, rituali simili. 

Senza dubbio la più iconica di queste reliquie calcistiche è il Trofeo della Coppa del Mondo, in sostanza il Santo Graal del mondo calcistico, che incorona ogni quattro anni la Nazionale più forte. Tuttavia, c'è una reliquia del calcio che esiste al di fuori della struttura delle squadre. Il Pallone d'Oro è, dal 1956, il premio individuale più ambito per qualsiasi giocatore. Il premio, nato da un'idea di Gabriel Hanot e Jacques Ferran, è stato creato per onorare il giocatore maschile ritenuto più bravo nell'arco di un anno solare, in base alle votazioni dei giornalisti calcistici. 

La storia del Pallone d'Oro

L'icona del calcio inglese Stanley Matthews è stato il vincitore inaugurale del trofeo nel 1956, e da allora i giocatori più memorabili che hanno calcato i campi di calcio - prevalentemente europei, dato che i giocatori extraeuropei sono stati esclusi dalle votazioni fino al 1995 - sono riusciti a ottenere il diritto di tenere in alto il Pallone d'Oro. Johan Cruyff, Marco Van Baasten e Michel Platini sono riusciti a vincere il trofeo tre volte, Cristiano Ronaldo cinque volte e Lionel Messi otto volte. È interessante notare che il successo di Messi di quest'anno lo rende il primo giocatore a vincere il trofeo giocando al di fuori dell'Europa quando viene assegnato, ed è diventato il primo giocatore a vincere il premio giocando con tre squadre diverse. Come accennato nel paragrafo precedente, il Pallone d'Oro, pur essendo il più ambito dei premi individuali, ha subito alcuni cambiamenti significativi nella sua storia, la maggior parte dei quali si è verificata negli ultimi anni. 

Dal 2010 al 2015 il Pallone d'Oro si è fuso con il FIFA World Player of the Year dando vita al Pallone d'Oro FIFA, anche se dopo il periodo concordato di cinque anni non è stata concordata una proroga. Nel 2018 si è deciso di introdurre il Trofeo Kopa, un premio pensato per onorare il miglior giocatore under 21 votato da coloro che hanno vinto il Ballon d'Or. Kylian Mbappe ha vinto il premio inaugurale e da allora Matthijs de Ligt, Pedri, Gavi e Jude Bellingham hanno tutti portato a casa il riconoscimento. Nello stesso anno è stato introdotto il Ballon d'Or Féminin, per premiare la migliore giocatrice di calcio femminile nell'arco di un anno solare: Ada Hegerberg ha vinto il premio inaugurale, seguita da Megan Rapinoe, Alexia Putellas (due volte) e Aitana Bonmatí - Sam Kerr potrebbe sentirsi un po' in difficoltà per essere stata inclusa tra le prime tre nelle ultime tre stagioni, ma senza aver mai vinto. 

Il nuovo regolamento del Pallone d'Oro

Nel 2022 sono stati introdotte nuove regole fondamentali per migliorare la struttura complessiva del premio. In primo luogo, il cambiamento più rilevante è stato che, a partire dal 2022, il premio non giudicherà più le prestazioni di un giocatore nell'arco di un anno solare - che in sostanza giudicava un giocatore di due mezze stagioni - scegliendo invece di assegnare il premio da agosto a luglio, un cambiamento senza dubbio sensato. In secondo luogo, nel 1956 i giudici erano sedici, mentre nel 2021 sono diventati 170. Ora, solo le nazioni che si classificano nella Top 100 della FIFA per gli uomini e nella Top 50 per le donne avranno la possibilità di votare. Finora il compito più importante nella scelta dei vincitori era toccato ai giornalisti di France Football; ora, l'ambasciatore del Pallone d'Oro Didier Drogba sarà aggiunto alle liste di voto, così come l'individuo ritenuto più perspicace durante le votazioni dell'anno precedente - per il Pallone d'Oro 2023, è stato il vietnamita Truong Anh Ngoc e tra le donne la giurata ceca Karolina Hlavackova

Il mondo del calcio è spesso lento a cambiare e piuttosto indifferente alle novità. Tuttavia, i cambiamenti apportati al Pallone d'Oro sembrano intelligenti e necessari, in particolare l'inclusione di premi per il calcio femminile e per i giocatori Under-21. Tuttavia, il Pallone d'Oro è tutt'altro che perfetto: in realtà, il premio è altamente elitario sia in termini di campionati in cui sono presenti giocatori che hanno vinto il premio, sia per i ruoli dei calciatori premiati. Solo due attaccanti hanno vinto il premio dal 2007 - Kakà e Luka Modric - e classificare Kakà come centrocampista è potenzialmente discutibile, dato che il suo ruolo principale era quello di trequartista con grande senso del gol. Franz Beckenbauer (1972, 1976), Matthias Sammer (1996) e Fabio Cannavaro (2007) sono gli unici difensori ad aver vinto il premio, con Cannavaro che è forse l'ultimo grande centrale, mentre Sammer ha giocato come libero e Beckenbaur era così bravo da poter giocare dove voleva. Solo un giocatore africano, George Weah (1995), ha vinto il premio mentre Lev Yashin, notoriamente, è l'unico portiere con un Pallone d'Oro in bacheca. 

Per identificare il miglior portiere dell'anno sono stati creati premi come il Premio Yashin, vinto quest'anno dall'estremo difensore dell'Aston Villa Emi Martinez. Mentre il Premio Gerd Müller è stato creato per celebrare il capocannoniere d'Europa: Lewandowski ha vinto il premio due volte, mentre Erling Haaland è stato l'ovvio trionfatore di questa stagione. E proprio la nascita di questo premio è legato ad uno dei casi più controversi, quello assegnato a Robert Lewandowski in sostituzione del Pallone d'Oro che avrebbe giustamente meritato quando France Football decise di non assegnare il pallone causa del COVID. 

Tuttavia, nonostante i premi per gli attaccanti e i portieri, i premi per il centrocampo e i difensori non sono ancora stati assegnati. Considerando che il Pallone d'Oro finisce quasi sempre per essere assegnato agli attaccanti, la necessità di un premio per l'attacco senza implementare i premi per tutte e quattro le aree posizionali sembra un po' inutile. Il Pallone d'Oro è stato criticato per essere semplicemente una gara di popolarità, con una scarsa considerazione al di fuori di Messi e Ronaldo dal 2008, anche se la loro qualità forse lo giustifica in una certa misura. 

I problemi del Pallone d'Oro

I gol vincono le partite, ma anche impedirli contribuisce in modo decisivo a vincere una partita. Giocatori come Rodri, ad esempio, potrebbero sentirsi messi in difficoltà, considerando i suoi successi, la vittoria del triplete con il Manchester City e la sua ovvia posizione di miglior centrocampista difensivo al mondo. Tuttavia, a prescindere dalla sua qualità e dai suoi risultati, non segna regolarmente (anche se ha deciso la finale di Champions), il che significa che è praticamente garantito che non vincerà mai il premio. Questo, ad esempio, è il motivo per cui molti giocatori e tifosi vedono il premio come meno interessante rispetto a com'era una volta essendo diventato essenzialmente un premio per soli attaccanti. 

Quindi, sebbene l'ampliamento dei premi sia stato un cambiamento gradito, il Pallone d'Oro è l'unico vero trofeo che conta e la necessità di adattare questa visione ristretta della qualità e del successo calcistico è evidente. Ci sono molti giocatori che offrono qualità uniche, ma che non rientrano nel gruppo degli attaccanti che segnano regolarmente. Inoltre, forse è necessario dare maggior peso e credito a chi gioca al di fuori dei primi cinque campionati europei, anche se questo è forse più un risultato del mercato e della forza finanziaria dei campionati europei e del divario sempre maggiore tra le squadre europee di vertice e il resto del mondo calcistico. 

In un recente annuncio, la UEFA e il Groupe Amaury, proprietario delle società di media France Football e L'Équipe, hanno annunciato una partnership per co-organizzare il rinomato Pallone d'Oro a partire dal 2024. Il programma prevede la continuazione dei processi attualmente in atto, anche se saranno aggiunti "due nuovi premi: l'allenatore dell'anno maschile e quello femminile, che riconosceranno l'inestimabile contributo degli allenatori al successo sul campo". Un'aggiunta gradita, ma come detto, centrocampisti e difensori continueranno a sentirsi esclusi. 

Nonostante le critiche, il Pallone d'Oro rimarrà probabilmente una parte centrale del calcio. Tuttavia, a prescindere dai cambiamenti positivi degli ultimi anni, è necessario fare di più per risolvere il problema della priorità degli attaccanti, oltre ad ampliare i parametri di chi può vincere: c'è qualcosa di magico nei giocatori del passato provenienti da squadre meno importanti - Igor Belanov della Dinamo Kyiv e Flórián Albert del Ferencváros, per citarne alcuni - che vinsero il premio. Forse sono troppo romantico e poco pragmatico, ma a mio avviso il Pallone d'Oro ha bisogno di ulteriori cambiamenti per tornare alla magia di una volta.