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Perché Rafael Leão esulta surfando?

C'entrano le onde dell'Atlantico e una delle capitali mondiali del surf

Perché Rafael Leão esulta surfando? C'entrano le onde dell'Atlantico e una delle capitali mondiali del surf

Da quando ha usato pubblicamente per la prima volta l’emoji di un surfer nel settembre del 2021, Rafael Leão ha continuato a mostrare in molte occasioni una certa affinità per le onde, sia attraverso i social media ma anche grazie ad una sua esultanza che lascia poche interpretazioni. Viste le prestazioni di queste ultime stagioni, i tifosi milanisti si sono affezionati alla versione surfista di Leão, così come il Milan, che ha annunciato il recente rinnovo di contratto del portoghese con un surf infilato nella sabbia di una spiaggia. Ma come nasce il legame tra l'attaccante rossonero e la cultura del surf? C'entra il Portogallo e il vento sull'Oceano Atlantico.

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Il calcio e il surf raramente si incrociano e Rafael Leão che mima un surfista dopo aver segnato fa parte di quelle esultanze uniche nel calcio. Ed è qui che si deve analizzare a fondo la sua vita, l'ambiente che lo ha accompagnato durante l'infanzia e il contesto che lo ha cresciuto. Il nostro primo indizio è che Leão è nato e cresciuto ad Almada, una piccola città nella regione della Grande Lisbona. Il Portogallo è da molti considerato la principale destinazione per il surf in Europa, grazie alle lunghissime distese di sabbia che guardano l'Oceano Atlantico. Almada e le cittadine nei dintorni vantano un'immensa quantità di spiagge da surf, e questo può aver in qualche modo influenzato il giovane Rafa. Curiosamente, una città dal nome di Ericeira - una delle cosiddette "capitali del surf" europee - si trova a meno di 60 chilometri da Almada.

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Ericeira è da decenni una culla per la cultura del surf. La famosa Praia da Ribeira d'Ilhas è considerata una spiaggia di livello mondiale per affrontare le onde, essendo una delle tappe europee della WSL (World Surfing League) dal 1985. Nel 2011 è diventata addirittura la prima e fino ad oggi unica tratta europea inserita nelle World Surfing Reserves, un programma con l'obiettivo di identificare, custodire e proteggere habitat per il surf di importanza globale.

La stessa Almada - città natale di Leão - vanta una certa importanza nel mondo del surf, con gli ISA World Surfing Games del 2008 che si sono svolti sulla Costa de Caparica, a 10 minuti di macchina da Almada. L'evento si è svolto quando Rafa aveva circa 9 anni e ci possiamo immaginare un Leão affascinato dagli incantevoli movimenti dei professionisti sulle loro tavole. Lo stile di vita libero e il gesto atletico dei surfisti ricorda molto quello di Leão. Nei suoi scatti brucianti con cui si lascia alle spalle i difensori si intravede un surfista che scivola tra le onde, accompagnato da movimenti sciolti e disinvolti alternati a sterzate improvvise.

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Il personaggio del surfista di Rafael Leão è uno dei pochi legami di Milano con uno sport esclusivo di località affacciate sugli Oceani. In generale l'attaccante del Milan sembra rispecchiare gli ideali del surf in ogni aspetto dentro e fuori dal campo, e conoscere da vicino la cultura, come dichiarato in un'intervista su DAZN: “I surfisti qualche volta sbagliano onda, ma dopo tornano sulla tavola e fanno bene. Credo sia il modo giusto di pensare: puoi provare e sbagliare ma devi continuare a imparare, trovare delle soluzioni di fronte agli errori commessi”

La leggerezza abbinata alla potenza, la velocità e la precisione, persino il suo stile e quell'attutudine svagata trasmessa da un andatura ciondolante sembrano incarnare lo spirito libero dei surfer. Uscire dagli schemi e la ricerca di un nuovo spazio è stata una delle caratteristiche di Leão fin dal suo arrivo sulla scena del calcio europeo. Anche il suo brand streetwear Son is Son e gli exploit musicali sotto il nome WAY45 hanno a che fare con questo approccio libero di interpretare il proprio ruolo pubblico di calciatore, con la stessa libertà con la quale si prendono le onde ad Almada.