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Joma non vuole essere lo sponsor della squadra proprietà di Gazprom

La maglia è stata annunciata come una collabo con Wildberries ma in realtà c'è il logo Joma

Joma non vuole essere lo sponsor della squadra proprietà di Gazprom La maglia è stata annunciata come una collabo con Wildberries ma in realtà c'è il logo Joma

UPDATE 21.03.23: Dopo le polemiche nate dall'accordo Joma ha finalmente preso una posizione al riguardo. Il brand spagnolo, come riportato da insidethegame.biz, ha negato ogni possibile legame con le squadre russe e bielorusse, confermando di aver chiuso qualsiasi rapporto e legame con quei club. Il problema è che però, come scritto qualche settimana fa nel nostro articolo, Wildberries essendo un rivenditore ha accesso a tutto il catalogo sportivo del brand, quindi è libera di acquistare qualsiasi fornitura. 

Cosi il brand ha smentito tutte le voci: "Confermiamo che la sede centrale di Joma in Spagna ha interrotto tutte le attività di sponsorizzazione con le squadre sportive di Russia e Bielorussia". Non abbiamo contatti diretti - commerciali o di sponsorizzazione - con nessun club professionistico [in Russia e Bielorussia] e non eravamo a conoscenza e non abbiamo nulla a che fare con il lancio e la personalizzazione del nuovo kit dello Zenit".

Per il momento il problema pare rientrato anche perché, e giustamente, la federazione calcistica ucraina aveva chiesto delle spiegazioni al brand. Joma non era al corrente della cosa e la federazione non sembra intenzionata ad abbandonare l'azienda, cercando altri possibili sponsor.

Il calcio non è solo uno sport, ma anche un fenomeno sociale di enorme importanza, come ha dimostrato anche l'ultimo Mondiali in Qatar, dove calcio e politica si sono incrociati, con il primo utilizzato in qualche modo per ripulire e rivitalizzare l'immagine di una nazione intera attraverso la pratica comunemente conosciuta come sportswashing. E dopo le polemiche riservate alla edizione qatariota, un'altra è pronta ad aggiungersi. Ad un'anno di distanza dall'aggressione militare russa in Ucraina, le ripercussioni sul mondo sportivo non accennano a  diminuire, anzi, si complicano e sovrappongono. 

Dopo lo scoppio della guerra voluta da Putin la questione si è riversata nel calcio, dove le maggiori istituzioni in linea con le repressioni, hanno escluso la nazionale russa da ogni tipo di competizione. adidas, sponsor della nazionale russa, ha preferito interrompere il rapporto e così a ruota hanno fatto anche molti sponsor tecnici dei club russi. Interruzioni unilaterali che hanno coinvolto anche il mondo della moda con le grandi maison che hanno preso delle varie misure per interrompere o bloccare il rapporto con il mercato russo. Ma nonostante ciò il calcio in Russia non si è fermato e le squadre, abbandonate dai loro sponsor tecnici, sono dovute correre ai ripari, cercando delle nuove soluzioni sul territorio vista l'impossibilità di accedere ad altro. E la news di queste ore è senza dubbio l'inizio del rapporto di sponsorizzazione tra lo Zenit San Pietroburgo e Joma.

Lo Zenit San Pietroburgo era rimasta orfana di Nike, che l'anno scorso decise di fare marcia indietro sull'accordo in essere dal 2010 e lasciare la società russa, e cercando un nuovo partner ha trovato lo spagnolo Joma, anche se ufficialmente il club ha presentato la maglia con Wildberries, il maggior rivenditore in Russia.

La maglia, presentata ieri con una campagna nel complesso anche ben fatta, si contraddistingue per il suo design ricercato ma soprattutto per il significato dietro: "San Pietroburgo è la città della gloria marittima e la nostra storia è da sempre legata al mare e, naturalmente, all'elemento acqua. I famosi fiumi, i canali e gli argini unici della città sono riconoscibili in tutto il mondo e noi abbiamo voluto rendere omaggio alla nostra patria in occasione del suo 320° compleanno." 

Un concept forte, per il quale sembra che ci sia stato un ragionamento dietro, uno studio sul design e che quindi un gruppo di persone si sia legittimamente riunita per fare brainstorming e ragionare sulle migliori possibilità di resa. La domanda quindi che sorge spontanea è come e se davvero Joma abbia mai visto o approvato tutto ciò. Ecco la descrizione che più di tutte mi ha lasciato sorpreso: "quando si indossa questo kit, il nostro kit, ci si sente uniti alla città. Quando si indossa questa maglia, ci si sente nel proprio elemento!". 

Lo Zenit non è una squadra come le altre essendo proprietà di Gazprom, la multinazionale russa controllata dal Governo della Federazione Russa e leader nel settore energetico-minerario. Un'azienda che ha spesso e volentieri usato il grande calcio europeo come veicolo per posizionarsi nell'immaginario del tifoso, diventando sponsor di Uefa e di Champions League. Dopo l'invasione russa molti clienti di Gazprom sono corsi ai ripari, stracciando quei compromettenti contratti e tentando di ripulire la propria immagine.

Joma invece a quanto pare non è stata intimidita dal possibile backlash e sta continuando a fornire i kit per vari club russi, come ad esempio il CSKA Mosca. Non è ancora chiaro come siano avvenute queste sponsorizzazioni, se direttamente dal brand spagnolo o tramite il rivenditore locale Wildberries. In entrambi i casi sarebbe stato comunque opportuno bloccare la fornitura, visto le condizioni odierne del mercato russo e di come gli altri brand abbiano deciso di prendere una decisa posizione nei confronti della folle guerra voluta da Putin.

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Poi però ho mi è tornato in mente come Joma sia anche lo sponsor della nazionale ucraina. Una sponsorizzazione che circa un anno fa aveva portato a realizzare una maglia sulla quale era stati applicati i confini della nazione ucraina, disegnati usando le bandiere dei paesi che la stanno supportando durante la guerra d'occupazione russa. Al centro è presente lo slogan "United for Ukraine" mentre sopra di essa è stato applicato il logo di U24, la coalizione contro la guerra proposta dal presidente Volodymir Zelensky.

Inoltre i numeri di gioco dei calciatori sono stati creati usando i nomi delle città ucraine sotto attacco, che sono tristemente diventati famosi in tutto il mondo a causa delle violenze che quotidianamente sono costrette a subire. E questa non è stata la sola unica mossa anti-Russia, per Euro 2020 era stata usata una versione meno visibile dello stesso design al quale era stato associato lo slogan "Gloria all'Ucraina" sulla parte posteriore del colletto. La mossa di Joma quindi di realizzare le maglie dello Zenit risulta ancora più incomprensibile, l'ennesima assurdità causata da una guerra disumana.