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Anche quest'anno in J-League ci saranno maglie bellissime

L'estetica del campionato del Paese del Sol Levante non ha affatto deluso le aspettative

Anche quest'anno in J-League ci saranno maglie bellissime L'estetica del campionato del Paese del Sol Levante non ha affatto deluso le aspettative

La J-League è un campionato in continua crescita, così come ha dimostrato il recente Mondiale in Qatar. Ma la federazione vuole dare continuità a quanto di buono fatto finora e per farlo ha deciso di assumere Terry Westley, l’ex capo dell’accademia del West Ham che ora lavora come direttore tecnico per la J-League. Il nuovo uomo della federazione nipponica, soprannominato in patria "The Academy of Football", ha stregato con la sua esperienza e conoscenza del gioco la delegazione del Paese del Sol Levante durante un viaggio in Europa, nato proprio per scoprire e captare i segreti delle società migliori, per colmare quel gap tra calcio europeo ed asiatico. Il Giappone infatti ha ereditato un know how calcistico non indifferente dopo i Mondiali che ha ospitato 20 anni fa, ma è ormai passato troppo tempo. La federazione giapponese adesso è pronta ad investire molte delle sue risorse nel campionato, lavorando maggiormente sui suoi giovani nella speranza di plasmare talenti come Tomiyasu e Ito, calciatori che sono riusciti a sbarcare in campionati europei, affermandosi molto rapidamente.

E se dal punto di vista tecnico la J-League è in ascesa, dal punto di vista estetico non smette di regalare sorprese. Come ogni anno infatti il campionato asiatico non ha deluso le aspettative, sfornando maglie in molti casi forse troppo cariche e piene di sponsor, ma comunque all'altezza della cultura, del design e della storia della nazione. 18 squadre e 9 sponsor tecnici sono pronti per darsi battaglia, andando alla ricerca del titolo nazionale. A primeggiare nella lega sono due sponsor ben presenti in Europa come PUMA e Nike, che sponsorizzano rispettivamente quattro e tre club, sicuramente quelli trai più importanti. Spicca poi anche la presenza di Asics, un nome che manca in Italia e in generale nei massimi campionati europei da tanto tempo, la quale ultima apparizione risale con il Livorno quando la squadra toscana militava in Serie A e Cristiano Lucarelli indossava la maglia numero 99. Ma oltre i soliti noti ci sono anche nomi inediti, mai visti negli altri campionati, per questo siamo andati alla ricerca delle migliori maglie della J-League, ponendo la nostra lente d'ingrandimento su una delle estetiche migliori del panorama calcistico.

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