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Cosa significa la firma di Jack Grealish con Gucci

Il numero 10 del Manchester City si aggiunge ad una lunga lista di calciatori diventati le facce di importanti case di moda

Cosa significa la firma di Jack Grealish con Gucci Il numero 10 del Manchester City si aggiunge ad una lunga lista di calciatori diventati le facce di importanti case di moda

Jack Grealish diventerà il prossimo brand ambassador di Gucci attraverso un contratto a sette cifre che potrebbe rivoluzionare il rapporto tra calcio e moda. Dopo che lo scorso anno il suo trasferimento dall’Aston Villa al Manchester City lo ha reso il calciatore inglese più pagato di sempre, Grealish è pronto per fare un ulteriore step nella sua carriera entrando nella scuderia della casa di moda italiana. Un traguardo impensabile fino a pochi anni fa e che invece proietterà il nazionale inglese tra i volti più riconoscibili del calcio mondiale, nonostante le sue prestazioni in campo non hanno mantenuto le attese e i costi sostenuti. Nella sua prima stagione sotto la guida di Guardiola Grealish ha segnato solamente due gol nelle sue 18 presenze da titolare, ma Gucci spera che il suo ingresso tra i brand ambassador della casa di moda italiana possa avere diverso impatto.

Per Gucci l’ala del City rappresenta un profilo perfetto grazie anche alla sua presenza social, specialmente su TikTok, dove è riuscito ad accumulare un fortissimo seguito con brevi video della sua vita quotidiana, nei quali a volte sfoggiava anche capi firmati dalla Maison di Alessandro Michele. Il suo profilo Instagram conta 4.7 milioni di follower mentre ne ha 2.4 sul social da 10 secondi alla volta: numeri importanti che certamente hanno convinto la casa di moda nostrana a pescare in Premier League, il campionato che negli ultimi anni ha maggiormente investito nella creazione e comunicazione del proprio brand. Un successo che ha riverberato anche sui giocatori, che si sono trovati nella perfetta situazione per sfruttare le tante attenzioni loro riservategli e diventando perfetti testimonial per le aziende del lusso, che ultimamente hanno rivolto i propri occhi proprio verso il campo verde. 

Un trend che ha finito per conquistare anche Gucci, che negli ultimi anni ha costruito il proprio stile attraverso un immaginario costellato di artisti, musicisti, attori e creativi ritratti in un contesto massimalista ed estroso. Ovvero molto lontano dall’estetica sportiva o calcistica che invece altri brand hanno inseguito negli ultimi anni, e che invece finora Gucci non aveva ancora integrato nelle proprie collezioni. Grealish infatti è il primo sportivo e calciatore scelto per il ruolo di testimonial, una scelta che presenta molti spunti e evidente interesse su come si evolverà in futuro. In particolare su quale versante della personalità del giocatore del Manchester City decideranno di puntare, se su quella più di campo o quella fuori di esso. Inutile ricordare quanto i brand di moda stiano cercando da anni un nuovo David Beckham sul quale costruire un personaggio sofisticato ed elegante, lontano dallo stereotipo del calciatore, in un ritorno anche qui della moda iconica dello Y2K.

Inoltre le maison di moda sembrano essere interessate soprattutto a giocatori che hanno creato un profilo definito e riconoscibile oltre l’aspetto sportivo, usando quindi quella tridimensionalità per entrare anche in altri mercati e fasce demografiche. In questa direzione vanno ad esempio le le firme di Marcus Rashford per Burberry e Kylian Mbappé per Dior, due giovani talenti che si sono fatti conoscere anche per le loro iniziative sociali oltre alle loro doti in campo, e che portano nelle rispettive maison una ventata di gioventù e freschezza. Per non parlare della partnership tra Megan Rapinoe e Loewe per la campagna fall/winter 2020 incentrata sulla ritrovata centralità degli sport femminili e nel riconoscimento delle minoranze.

Mai come ora l'estetica calcio è diventata comune nelle collezioni fashion, sia quando si tratta di rubare alcuni item da portare in passerella sia di usare i volti noti dei calciatori per portare valore aggiunto ai loro shooting. Dalle maglie di gioco usate anche in contesti lifestyle fino agli upcycling di vecchi capi in nuovi items da usare a debita distanza dal campo, il calcio sta tornando ad essere un vero protagonista del mondo della moda. Sarà quindi intrigante scoprire che piani avrà in serbo Gucci, che ha sempre saputo portare fuori contesto i propri talent con risultati spiazzanti ed innovativi, per Jack Grealish