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Quanto sono scaramantici i tifosi italiani?

Se lo è chiesto Wallapop in occasione del talk con Marco Materazzi prima di Italia - Macedonia del Nord

Quanto sono scaramantici i tifosi italiani? Se lo è chiesto Wallapop in occasione del talk con Marco Materazzi prima di Italia - Macedonia del Nord

Siamo onesti, gli spareggi per andare ai Mondiali di Qatar 2022, prima contro la Macedonia del Nord e poi eventualmente contro la vincitrice della sfida tra Turchia e Portogallo hanno avuto l’effetto di riportare l’Italia intera su meccanismi di protezione contro la sfortuna che risalgono all’alba dei tempi. Che siano corna, cornetti, dita incrociate e oggetti scaramantici, tutti hanno un rituale al quale si affidano nei momenti di difficoltà e speranza per ribaltare le sorti del pronostico. D’altronde il calcio rispetto ad altri sport si basa molto di più sull’episodio, sul caso, il che lo rende più eccitante e facile da seguire anche per chi non è così esperto, come spesso succede durante le partite della nazionale. 

Wallapop, piattaforma leader nella compravendita di prodotti second hand e che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile, ha deciso di analizzare i comportamenti degli italiani quando si tratta di mettersi davanti al televisore per tifare la nazionale. Attraverso un sondaggio che ha toccato una fetta sensibile della popolazione maggiorenne del nostro paese ora sappiamo che il 36% di essi sostengono di avere dei rituali scaramantici che compiono prima dei match. Fra le azioni più diffuse, il 10% le persone che si siedono sempre allo stesso posto, l’8% guardano la partita sempre con le stesse persone, il 5% spengono i device tecnologici per non essere disturbati e addirittura alcuni (1%) indossano un particolare capo d’abbigliamento senza mai lavarlo. 

A sorpresa tra i più superstiziosi ci sono più i giovani, con il 17% della Generazione Z che effettua tali rituali prima delle partite, forse perché vivono con più intensità ogni esperienza, comprese quelle calcistiche. Mentre il 20% delle donne ha un oggetto di buon auspicio dal quale non si separa, e tra i più diffusi troviamo: cornetti rossi, sciarpe e magliette. Le partite della Nazionale Italiana sono uno dei momenti di massima condivisione, capaci di unire e appassionare al gioco del calcio anche chi normalmente non segue la Serie A. Tra gli intervistati infatti solo l0 0.8% dichiara di non sentire un legame con la maglia azzurra mentre ben il 92% prova un senso di appartenenza. 

Dati che non sorprendono, perché le stesse precauzioni prese davanti alla televisione o sugli spalti sono le stesse che i calciatori usano prima, durante o dopo la partita, seguendo il detto di Eduardo de Filippo “essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male”. Anche in Nazionale abbiamo visto quanto piccoli gesti, routine personali o tormentoni scelti dal gruppo possano diventare fondamentali per fare quel passo che spesso nel calcio divide la vittoria dalla sconfitta. 

Durante la straordinaria cavalcata che ha portato l’Europeo a Roma, gli azzurri hanno seguito uno stretto regime di riti scaramantici che alla fine si è rivelato vincente. Prima della partita inaugurale del torneo con la Turchia, Gianluca Vialli, il capo delegazione della Nazionale, infatti era stato dimenticato a terra dal pullman che era partito senza aspettarlo, per poi fermarsi e lasciarlo salire pochi metri dopo. E visto che l’Italia vinse comodamente per 3 a 0, nessuno ha voluto cambiare nulla di quanto fatto in campo ma anche prima di arrivarci, con Vialli a rincorrere il pullman in una messa in scena sempre più artificiosa partita dopo partita. 

Ma non solo, dopo ogni vittoria la squadra si regalava una cena a tema, dalla grigliata e alla pizzata, cucinata con un forno napoletano portato per l’occasione dal cuoco napoletano. E come non ricordare il tormentone di “Ma quale dieta” di Luca Il Sole di Notte, che ha accompagnato ogni celebrazione negli spogliatoi diventando l’inno ufficioso della nazionale come fu “Seven Nation Army” durante il Mondiale 2006. Tanto che, sempre secondo il sondaggio commissionato da Wallapop, il 42.5% degli intervistati ammette di usare ancora il Po-PoPoPo-PoPoPo per supportare gli azzurri. Sempre in quel vittorioso Mondiale il rituale più strano di tutti lo teneva Rino Gattuso, che si chiudeva sul gabinetto prima di ogni match per leggere qualche pagina di Dostoevskij.

Ma come sempre la scaramanzia è applaudita quando funziona e dileggiata quando fallisce. È il caso ad esempio della famosa Acqua Santa di Trapattoni, che inizialmente portò bene con il gol di Alex Del Piero contro il Messico ma nulla poté contro l’arbitraggio di Byron Moreno. Allo stesso modo il bacio di Florenzi sul pallone prima dell’ultimo, disperato calcio d’angolo nello spareggio contro la Svezia, ha solamente alimentato la rabbia e rimpianti di una qualificazione sfumata. 

Qualcosa che la Nazionale di Mancini vorrebbe evitare di replicare, il prossimo 24 Marzo. Per l’occasione Wallapop ha deciso di organizzare in collaborazione con Twitch un live streaming con il campione del mondo Marco Materazzi il 24 Marzo dalle 14.30 alle 16.30. Wallapop, che è il maggior supporter in ambito di seconde opportunità parlerà con Materazzi di seconde occasioni nella storia del calcio, degli sport in generale e, perché no, nella vita di tutti i giorni, incrociando le dita che anche gli azzurri sfruttino la loro per staccare il biglietto per il Qatar