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La storia di PUMA KING

Una scarpa che non conosce età e che ha attraversato generazioni di calciatori diventando iconica

La storia di PUMA KING Una scarpa che non conosce età e che ha attraversato generazioni di calciatori diventando iconica

Quando un oggetto, in questo caso un paio di scarpette da calcio, è destinato a rimanere per sempre nella storia dell’uomo, in questo caso quella sportiva, lo si capisce subito dal fatto che è in grado di attraversare le generazioni senza rimanendo sempre uguale a se stesso. Non può esser un caso se giocatori del calibro di Pelè, Maradona, Eusebio Cruijff hanno scelto il marchio tedesco e le PUMA KING per i loro talentuosi piedi. Grazie alla semplicità dell'iconica linguetta ripiegata e l'unica classica banda bianca a spezzare il dominio del nero, o per la loro tomaia in pelle di canguro, materiale espressamente richiesto da Rudolph Dassler fin dal primo modello, il loro mito è rimasta intatta alla prova del tempo. E l'affascinante storia di una delle ultime icone estetiche del calcio che si ripete ad ogni generazione di campioni è ora pronta a rivivere una nuova era.

Nonostante le sue tante rivisitazioni, come l'ultima arrivata proprio qualche giorno fa e caratterizzata da una morbidissima pelle 100% vegana e filati lavorati a maglia, o la versione total white in omaggio al periodo in cui il fondatore del brand tedesco lavorava come laundry boy, le PUMA KING rimangono ciò che viene descritto come un grande classico senza tempo. 

Il primo calciatore ad indossarle proviene da Maputo, capitale del Mozambico, ma è di passaporto lusitano. Vincerà un Pallone d'Oro nel 1965 e grazie alla sua classe, giocate e gol in Portogallo è ancora oggi un eroe locale. Il suo soprannome era "Pantera Nera" ma verrà da tutti conosciuto come Eusébio, che con il suo Benfica metterà a ferro e fuoco Europa l'intera, vincendo sostanzialmente tutto quello che all'epoca era possibile vincere. PUMA, il suo fedele sponsor tecnico, ammirando i traguardi raggiunti dal proprio atleta decise di celebrare questo grande traguardo nel 1968 creando il primo paio di PUMA KING

Eusébio farà solo da apripista, dopo di lui saranno tantissimi i giocatori ad indossarle nel tentativo di imitare le sue gesta. Due anni dopo infatti toccherà ad un'altra grande icona del calcio, Edson Arantes do Nascimento, meglio noto come Pelé. L'uomo dichiarato "tesoro nazionale" dal presidente del Brasile Jânio Quadros, proprio con le PUMA KING ai piedi si aggiudicherà la sua terza Coppa del Mondo nel 1970, quella che assegnerà definitivamente al paese verdeoro la Coppa Jules Rimet. E quando si parla dell'inarrivabile campione brasiliano capace di infrangere record su record segnando una quantità irripetibile di reti non si può non citare anche l'eterno eterno rivale, Diego Armando Maradona. Nel bene e nel male i due calciatori erano l'equivalente di quello che oggi per noi sono Messi e Ronaldo, ma mentre quest'ultimi hanno portato la propria rivalità anche nel campo delle sponsorizzazioni, Maradona e Pelè - oltre la classe e il talento cristallino - condividevano anche gli stessi scarpini.

In realtà le PUMA KING prima di Maradona passeranno da altri piedi, come quelli orange di Johan Cruijff, il massimo rappresentante del calcio totale e che, proprio per via del suo legame con il brand tedesco fu protagonista di un simpatico episodio. Il numero 14 dell'Olanda era talmente legato al marchio PUMA che giocò tutto il Mondiale 1974 con una maglia personalizzata da solo due stripes sulle maniche anziché tre. Dopo l'olandese toccherà a Maradona il compito di rendere ancora più leggendari e iconici gli scarpini di Rudolph Dassler e nemmeno a dirlo, il fantasista argentino riuscirà alla grande in questa impresa, ovviamente a modo suo.

Nell'indimenticabile partita tra Argentina e Inghilterra, quella del “Gol del Secolo” e della "Mano de Dios" Maradona trascinerà la selezione albiceleste al trionfo mondiale, scartando l'intera retroguardia inglese con ai piedi le PUMA KING. Nel momento esatto in cui scavalcò anche Peter Shilton prima di depositare il pallone in rete, fece diventare quegli scarpini un icona, un simbolo della vittoria, un vero e proprio must have.

Dopo generazioni e generazioni di calciatori, adesso l'iconico logo di PUMA KING è atterrato anche sulla maglia del Milan, che dal 2018 è sponsorizzata da PUMA. Il brand tedesco oltre a creare dei kit unici ogni anno, combinando gli elementi tipici della città e del club, questo fine settimana ha svelato una nuova collezione lifestyle per i tifosi che vogliono estendere anche fuori dal campo la loro passione per i colori rossoneri. 

Una collezione moderna ma che affonda le sue radici nel passato, precisamente negli anni '90 come è facile intuire dalla silhouette retrò corredata dal pattern a tinte rossonere scelta da PUMA. Una serie di item in cui PUMA ha ben mescolato l'heritage del marchio tedesco, partendo proprio dagli scarpini, e che adesso con il club milanese entra in una nuova fase dedicata anche all'apparel. Senza però mai dimenticare i tanti campioni che hanno reso PUMA KING gli scarpini perfetti per chi vuole scrivere la storia.