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Com’è cambiata l’estetica delle figurine Panini nel corso degli anni

Iniziata quasi per caso nei primi anni ‘60, la tradizione ora incontra la modernità del digitale e degli NFT

Com’è cambiata l’estetica delle figurine Panini nel corso degli anni  Iniziata quasi per caso nei primi anni ‘60, la tradizione ora incontra la modernità del digitale e degli NFT

Sin da quando i fratelli Panini di Modena acquistarono un vecchio lotto di figurine delle edizioni Nannina e rivendendole in comode bustine a 10 lire l’una, l’album Panini ha accompagnato e definito l’estetica del calcio italiano. La cerimonia dell’incollatura, l’attenzione certosina ai bordi, il mercato dei doppioni; le figurine raccontano i volti e le generazioni del campionato italiano come nient’altro, e le figurine in Italia sono sinonimo di Panini.

Il primo album risalente alla stagione 1961-62 è al giorno d’oggi da considerare come un vero e proprio cimelio per i collezionisti, ed è ciò che può essere considerato come la vera e propria nascita del mondo dei collectibles in Italia. Una storia che ha attraversato le epoche rinnovandosi costantemente e rimanendo un ponte tra i nuovi e i vecchi appassionati di calcio.

Come sono cambiate le cover negli anni

A livello visuale la grande forza delle collezioni dei calciatori Panini è sempre stata quella di avere una chiara riconoscibilità, fin dal quadriennio 1961-1964 in cui venne utilizzato come cover dell’album il volto del fuoriclasse svedese in forza al Milan Nils Liedholm. Se al giorno d’oggi è normale veder associati i calciatori più famosi a determinati brand per aumentare la visibilità di quest’ultimi, Panini adottò questo ragionamento dal 1965 quando, grazie alla cover raffigurante la rovesciata di Carlo Parola, l’album di figurine diventò una vera e propria icona. Da quel momento in poi l’azienda fu in grado di essere riconosciuta a tutti gli effetti grazie ad un calciatore che potrebbe essere definito come un vero e proprio testimonial ante litteram.

Sia Liedholm che Parola sono stati in grado di far entrare la collezione Panini nella memoria collettiva della popolazione italiana e non solo, tant’è che l’azienda modenese si è potuta concedere il lusso di cambiare cover per le successive edizioni, usando invece campioni contemporanei come ad esempio nelle stagioni 1983-84 1984-85 dove in copertina erano raffigurati Zico, Platini, Falcao e Maradona. Un po’ come se fosse la cover di un editoriale di moda, Panini ha sempre voluto far leva sia sulla creatività che sull’impatto cromatico delle cover stesse.

Infatti, quella della stagione 2007-2008 presenta uno stile caratterizzato da un definito color blocking di grigio e rosso, adottando addirittura la scelta di non inserire nessun calciatore degno di nota sulla cover. È importante notare come per la stagione corrente la cover con la rovesciata di Carlo Parola sia stata rimpiazzata con l’immagine di un tifoso inquadrato di spalle, con la rovesciata rimpicciolita e collocata nella parte superiore della cover. Una scelta che potrebbe essere in grado di comunicare la volontà di voler dare grande risalto ai tifosi, culturalmente considerati come il vero motore di questa passione.


Estetica delle figurine

Nel corso dei suoi sessant'anni di storia, Panini ha spesso e volentieri deciso di cambiare il design delle sue figurine, partendo da una ridotta essenzialità delle figurine degli anni 60, passando per quelle della stagione 1970-71 che ritraevano i calciatori non più a mezzo busto bensì per intero. Per arrivare alla stagione 2011-2012, quando ha introdotto un restyling delle stesse, aggiungendo sulla figurina oltre al mezzo busto del calciatore e al palmares e la nazionalità dello stesso, anche l’altezza e il peso. Un’innovazione degna di nota, in quanto negli album precedenti, come quelli dalla stagione 1995-96 alla stagione 2010-2011, questo tipo di informazioni andavano scovate in alcune note a lato pagina collocate all’interno dell’album.

Ma una vera e propria rivoluzione sembra essere però stata introdotta proprio nella stagione corrente, perché mai in passato Panini ha apportato così tante modifiche a livello estetico/visuale e non. Quest’anno infatti ogni calciatore di Serie A viene presentato con una figurina speciale con uno split tra la classica raffigurazione a mezzo busto e una raffigurazione mentre svolge un’azione in movimento all’interno del rettangolo di gioco. Ma mentre per quanto riguarda la Serie B si è deciso di mantenere il canonico “tri-sticker”, la vera innovazione riguarda i calciatori di Serie C.

Panini ha deciso di lanciare un album virtuale per aggiungere alla propria collezione i calciatori di Lega Pro, un fortissimo messaggio che porta ad includere anche chi milita nelle serie minori, ma soprattutto che punta a far avvicinare i collezionisti a calciatori che spesso passano in sordina. L’avvicinamento dell’audience ai giocatori dei gironi di Serie C sarà possibile grazie al riscatto di coupon e ad uno scambio di figurine virtuali sul sito internet di Panini.

La svolta futura delle collezioni Panini del digital


Nell’ultimo anno, la crescita di piattaforme digitali come SoRare ha rischiato di far perdere la passione a molti millennials che nell’arco della propria adolescenza avevano collezionato figurine cartacee. Quindi per la collezione 2021/22 dei calciatori, Panini ha deciso di portare ad un livello superiore la pratica di attaccare figurine su un album, perché grazie soprattutto all’affermarsi di un mondo iper digitalizzato, anche la più folkloristica delle tradizioni rischia essere stravolta.

Chissà se l’azienda italiana non abbia mandato a tutti gli effetti un segnale per poter seguire a ruota il fenomeno di SoRare e degli NFT. Orientandosi al futuro e adottando questa prospettiva, l’azienda Panini potrebbe avere in mente di approdare già dal prossimo anno nell’ormai macrocosmo della blockchain, presentandosi con un più che consolidato mark-up, e avendo dalla propria il fatto che non ha mai dovuto impiegare grande fatica nell’ottenere licenze e diritti vari dal mondo del calcio. Questa svolta decisiva da parte dell’azienda conferma come si può essere in grado di affermarsi nel nuovissimo mondo del “phygital”: da un alto continuare ad affermarsi come azienda leader nel mondo del collezionismo cartaceo, dall’altro avvicinarsi al digital in maniera più smart e onesta possibile, dando il meritato spazio a calciatori e leghe che non vivono perennemente sotto le luci della ribalta.

Panini potrebbe aver trovato una strategia a basso profilo di approcciare al digital senza abbandonare il proprio core business cartaceo, continuando a disegnare i bordi nei quali gli italiani possono incollare il loro amore per il gioco più bello al mondo.