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I tagli che hanno fatto la storia degli anni 2000

Mèches, treccine, doppitagli i campi di calcio nel tempo hanno sopportato di tutto

I tagli che hanno fatto la storia degli anni 2000 Mèches, treccine, doppitagli i campi di calcio nel tempo hanno sopportato di tutto

In queste settimane tra Milano e Parigi con il ritorno della tanto attesa fashion week, in alcuni è ritornata prepotente l'estetica anni 2000. A Milano in particolare con la collezione Fendace (Fendi e Versace) e a Parigi quella di MIU MIU hanno attirato l'attenzione sui glitter e tutta quella estetica kitsch che i gloriosi anni 2000 si portano dietro. In quegli anni complice l'esplosione delle pay tv, il calcio che inizia ad essere vissuto comodamente da casa, i calciatori cominciano a curare maggiormente la loro immagine che da quel momento in poi diventerà un aspetto fondamentale per ogni professionista. Il giornalista americano Roger Bennett in una frase è riuscito perfettamente a riassumere l'estetica di quegli anni, esaltando il ruolo di un calciatore che più di tutti ha rotto ogni schema, ridefinendo, se vogliamo, il ruolo di calciatore a uomo immagine: David Beckham.  

"Prima di Beckham, i calciatori erano adorati da uomini quarantenni a cui piacevano anche le corse di cani e la Rugby League."

Prima infatti degli anni 2000 in cui l'estetica è stata in larga parte ridefinita, i calciatori, la loro immagine e nello specifico la loro acconciatura era caotica, disordinata e piuttosto indefinita, allineata con il genere musicale che comandava le classifiche di tutto il mondo negli anni '90: il rock. Dall'avvento di Beckham in poi prima ancora degli influencer, prima ancora dei parrucchieri, dei loro reels e dei loro innovativi tagli erano i calciatori a dettare le tendenze con le loro strane acconciature e colori dal dubbio gusto. Ci sono tagli di capelli passati alla storia, come quello di Ronaldo nella finale dei Mondiali del 2002, quando il buzzcut del brasiliano ha tormentato per mesi e mesi i barbieri di tutti il mondo finiti per riprodurre senza fine quello strano triangolo. Oggi nonostante l'immagine di ogni professionista sia ancora più curata, i calciatori non riescono più come prima a dettare nuovi trend, ripescando come in alcuni casi alcuni dei look più iconici dal passato.


Mullet

Ronaldo con il suo buzzcut ha interrotto anzi messo una lunga pausa ad un trend che negli anni duemila sembrava davvero inarrestabile, quello del mullet. Molto popolare ancora in Argentina, il mullet era in voga in particolar modo negli anni '80, alcuni calciatori come Fernando Torres, Eden HazardCesc Fabregas e molti altri hanno contribuito a riportarlo in auge nel 2000. In gergo popolare è soprannominato "la zazzera" e i capelli dovevano essere rigorosamente corti davanti e sulle parti laterali e più lunghi dalla nuca in giù.

Capello ossigenato


Un'altra vero e proprio trend degli anni 2000, ma attuale ancora oggi visti i look sfoggiati quest'estate ad EURO 2020 da Phil Foden Granit Xhaka o qualche anno fa con Messi sono i capelli ossigenati. Nei primi anni più che un trend era una vera e propria ossessione, impossibile dimenticare quando durante i Mondiali dell’estate del 1998 l’intera nazionale rumena si ossigenò i capelli prima della partita. Ma il capo di questo movimento, se possiamo definirlo così, è uno e solamente uno e risponde al nome di: Paul Gascoigne. "Gazza" per i più romantici possedeva una personalità unica, qualcosa impossibile da ritrovare in qualsiasi calciatore di oggi, l'inglese non seguiva nemmeno una moda o uno stile ben preciso, semplicemente era più che noto per i suoi momenti di follia, dentro e fuori dal campo. 

Capello lungo

Ci sono poi calciatori fin dai subito riconoscibili grazie al loro taglio, negli anni 2000 era impossibile non associare Baggio al suo codino o i capelli lunghi a giocatori come: Crespo, Batistuta, Totti, Vieri, Del Piero fino a Mexes che nel tempo ha riproposto più varianti addirittura aggiungendo delle mèches. Per anni tutti questi calciatori hanno alimentato quella malsana convinzione che un attaccante per esser prolifico dovesse portarli solo in quel modo. Lunghi si ma non disordinati, tenuti solo ed esclusivamente indietro grazie all'aiuto della fascetta elasticizzata diventata un vero e proprio must have in quegli anni. Oggi ci sono calciatori che sono riusciti addirittura ad andare oltre come Allan Saint-Maximin che ha sostituito le sottili e pratiche fascette per passare a quelle più spesse marchiate da grandi brand come Gucci o Louis Vuitton

Treccine

Ma i trend non si sono di certo esauriti qui, i campi da calcio ne hanno subite di ogni, la creatività dei calciatori sotto questo punto di vista non si è mai esaurita anche quando la fine sembrava vicina. Le cornrows nel 2003 di Beckham hanno fatto saltare ogni schema, molti nel tempo le hanno riproposte, ma c'è anche chi le portava prima del calciatore inglese. Uno dei più iconici con questa acconciatura non può che essere Ronaldinho che grazie ai suoi capelli lunghi le ha avuto svariate volte. Come non menzionare poi quelle di Taribo West di un verde accesso che andavano in contrasto con la maglia nerazzurra, ma rimaste impresse nella memoria di ogni persona. Non solo loro, anche Ronaldo a fine carriera ha avuto tempo per provare questa acconciatura, oggi invece sono molti i giocatori ad averle ancora come LaxaltNeymar e Zapata ma solo per un breve periodo, Gervinho e molti altri.

Creste


Impossibile non associare Hamsik alla cresta che ha avuto fin dal suo esordio nel campo di Brescia, questa è un'altra pettinatura iconica che i campi da calcio ha dovuto vedere e sopportare. Da Radja Nainggolan che di creste ne avute di tutti i tipi, dalle più semplici alle più variegato fino a Fredrik Ljungberg che amava presentarsi prima dei match con l'Arsenal con la sua cresta viola. Ma negli anni non ha quasi mai abbandonato i campi, un altro rappresentante moderno di questo movimento è stato senza dubbio Stephan El Shaarawy che ancora oggi porta fieramente una cresta leggermente più soft rispetto al passato, per fortuna, aggiungiamo noi.

Calciatori e capelli sono da sempre un binomio inscindibile che negli anni ha fatto dato il via a diversi trend, ispirando generazioni e in alcuni casi rovinando anche i capelli di migliaia di persone. I calciatori hanno trattato i loro capelli come una tela bianca, dove far nascere qualcosa di innovativo per spostare o richiamare l'attenzione come nel caso Ronaldo nel 2002 o per attestarsi sempre più come icona di stile, operazione questa non sempre ben riuscita. Ma l'estetica anni 2000 come dimostrano anche la recente sfilata di Blue Marine a Milano, le ultime collezioni di Prada e Dolce&Gabbana sta ritornando prepotentemente, in alcuni casi però, speriamo di non vederle sul rettangolo da gioco.