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Perché sempre più maglie vengono leakate su FIFA e PES?

C'entrano i grafici amatoriali, i blog e un'attenzione crescente per gli eSports

Perché sempre più maglie vengono leakate su FIFA e PES? C'entrano i grafici amatoriali, i blog e un'attenzione crescente per gli eSports

La scorsa settimana, prima della presentazione ufficiale, alcuni giocatori avevano segnalato la presenza della quarta maglia dell'Inter su FIFA 21. Lo stesso hanno fatto alcuni utenti su PES 2021 con le prossime divise del Manchester United, molto simili ai leaked già usciti. Sempre su FIFA 21 - o meglio, sulla modalità FUT - un utente aveva postato una foto della quarta maglia del Borussia Dortmund non ancora annunciata, ma che corrisponde ai più autorevoli leak del sistema. 

Eppure, i leak delle maglie da calcio sono sempre esistiti, quello che è cambiato sono l'estetica e il meccanismo che li produce. Dieci anni fa - quando il tema delle maglie era ancora una nicchia - arrivavano soprattutto da blog specializzati e utenti impallinati. Si strutturò tutta un'estetica del leak, che si basava appunto su un processo casalingo: immagini un po' sfocate fatte col cellulare rubate su un set, un magazzino o nell'ufficio stile di un brand. Nonostante circolassero nell'ecosistema di blog, magazine e profilo social, difficilmente i leak venivano pubblicati su testate mainstream; un po' perché c'era meno attenzione intorno alle maglie, un po' perché erano più facili da intercettare e arginare da parte degli uffici legali dei brand.

Oggi questo meccanismo è cambiato soprattutto grazie a FIFA e PES (e alle relative modalità online FUT o  Master League) che sono rapidamente diventati l'hub principale dei leak delle maglie da calcio. Le foto sgranate sono state sostituite da render digitali, precisi e luminosi che ricreano ogni minimo dettaglio della nuova maglia come ad esempio il nuovo logo dell'Inter.

Contemporaneamente, l'attenzione globale per le maglie da calcio è esplosa con il risultato che un leak che prima rimaneva limitato ad una cerchia di utenti, oggi rimbalza sulle testate di mezzo mondo, ospitando gli screenshot di FIFA e PES che finiscono per essere considerati i veri responsabili per il leak.

In alcuni casi sono i club che fanno caricare le nuove maglie nei videogiochi, per provare a decifrare le reazioni dei tifosi; oppure, lo fanno poco tempo prima della presentazione ufficiale per farsi pubblicità. 
Ma questi sono i casi più rari, normalmente il leak segue un percorso più semplice e diretto, accaduto nel caso dell'Inter e del Manchester United. Appena iniziano a circolare dei mock-up o le prime foto leak di una maglia, alcuni designer amatoriali di maglie - una nicchia che è cresciuta moltissimo negli ultimi anni - ricrea digitalmente la maglia  per poi caricarla sulla sezione online di FIFA o PES. Le probabili nuove maglie sono disegnate virtualmente da grafici più o meno amatoriali grazie ai tool interni al gioco o programmi esterni come FIFA Kit Creator. Grazie al following di questi designer - per avere una dimensione, uno tra i più famosi SETTPACE ha quasi 140K su Instagram - il leak esplode rapidamente con una diffusione capillare sui social e su magazine sportivi (come FootyHeadlines) e non di settore. 

La conseguenza sul mercato di questi leak virtuali è che, innanzitutto, scema l’effetto sorpresa. E poi, che il rapporto fra i club di calcio e le case madri - EA Sports e Konami - possa avere dei problemi. Ad esempio, la Roma ha presentato la sua collaborazione con Brain Dead proprio in esclusiva su PES, ma cosa sarebbe successo se sulla stessa piattaforma fosse uscito un leak caricato da un utente singolo?

Per quanto possano non essere dirette responsabili, le case di produzione dovrebbero evitare che nei propri server circolino delle divise che potrebbero danneggiare le società con cui hanno dei contratti in corso. Finora non è accaduto nulla, ma in futuro, visto la crescente importanza degli eSports, la scrupolosità dei club potrebbe essere più alta.