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Fenomenologia dei vocali WhatsApp nel calcio

Dietro grandi accadimenti, ci sono grandi bufale virali

Fenomenologia dei vocali WhatsApp nel calcio Dietro grandi accadimenti, ci sono grandi bufale virali

Nei manuali di giornalismo spiegano che una delle regoli principali di questa professione è il fact checking. Per questo, in un’epoca in cui il rapporto fra calciatori, società e media è diventato ipermediato, c’è un controllo sempre maggiore sulle notizie che escono: la sfida, per gli sportivi e gli addetti ai lavori, oggi è anche la lotta alle bufale, alle bombe, all’esplosione degli scoop. WhatsApp è diventato di conseguenza uno strumento incontrollabile e i suoi contenuti sono difficilmente tracciabili dai club. In particolare, i vocali sono diventati veicoli intimi che fanno leva sull’emozione del retroscena rivelato dell’amico ben informato, dal “magazziniere o medico del”, o dalla classica “fonte vicina allo spogliatoio”. Ecco perché quando, su WhatsApp, arriva quell'amico che manda vocali inoltrati, dovremmo preoccuparci.

L’ultimo caso è la presunta rissa nello spogliatoio dell’Atalanta tra Gasperini e il Papu Gomez. Un messaggio che contiene tutti gli elementi tipici di un “audio Whatsapp virale”, in cui i giocatori vengono chiamati per nome (e rende il tutto molto più attendibile), il minutaggio è alto (1:50-2:30). A un  un certo punto, su questi vocali, vengono citati anche Ilicic, i colombiani, gli olandesi, il presidente, le dimissioni. É il contenuto perfetto per i gruppi WhatsApp dei tifosi e del fantacalcio, e che scatena le ipotesi su cosa succederà effettivamente. La catena di vocali, infatti, è diventato quasi un appuntamento, un pre-evento che precede l'accadimento vero e proprio. Diventano curiosi anche perché, solitamente, si trascinano dietro molti messaggi conseguenti, sia scritti che vocali. Si perdono pause caffe a leggere le repliche e i dubbi. Spuntano versioni nuove e contro smentite. Ed è caccia a chi ha la fonte più sicura. Ma questi messaggi non sono mai pubblici e soprattutto non lo sono i loro autori. 

Non sono thread o video che girano su Facebook o Instagram, non sono riconoscibili gli autori. Sono voci, e proprio per questo, alimentano il sospetto. Ci sono stati i casi di origine sessuale, come quelli (falsi) di Borriello e Romagnoli, ma anche e soprattutto sulle trattative dei giocatori. il ritorno di Nainggolann a Roma aveva infiammato la piazza. I più ascoltati e famosi sono quelli che coinvolgono la violenza, ammutinamenti (Napoli), risse - un caso esemplare è anche quello di Birsa e Pavoletti a Cagliari - o retroscena (De Rossi e l'addio di Totti) o scherzi (Lotito). La dimensione intima di un vocale su Whatsapp rende l’informazione inviata più credibile nonostante spesso si riveli, nella maggior parte dei casi, una bufala. É il brivido del retroscena. Ma attirano le attenzioni, anche dei più scrupolosi e dubbiosi, di quelli che scrivono poco e non ascolterebbero. Eppure lo fanno, perché semmai la voce fosse vera, sarebbe un episodio clamoroso. 

Il problema delle fake news è un tema centrale nel dibattito contemporaneo. Questi vocali sono spesso un veicolo principale delle false notizie, architettate per divertimento o per creare problemi ai diretti interessati, tipo la recente storia degli effetti benefici della vitamina C sul virus. Come quando, nel calciomercato, i procuratori fanno uscire indiscrezioni fallaci: dietro c’è sempre una finalità. I vocali sulle squadre sono un fenomeno soprattutto italiano. All'estero non si registrano particolari casi simili, anche se, in questi giorni, in Argentina i media hanno scritto molto sulla circolazione di vocali sulla morte di Maradona. Il principio, tanto è sempre lo stesso. 

Purtroppo si sono visti casi non solo sportivi e che hanno coinvolto argomenti ben più gravi, come terremoti o alluvioni - ovviamente, ne sono nati anche con il coronavirus. Ma nel calcio italiano questo fenomeno è radicale. I tifosi sono iperconnessi con i club e i calciatori, li seguono ovunque e la comunicazione degli sportivi oggi è ipermediata. Nonostante sui media e sui social si legga di tutto, la curiosità dei fan continua però a voler andare oltre, e non bastano più i contenuti che stampa e società preparano per chi segue lo sport. C’è sempre la ricerca di qualcosa di esclusivo e di introvabile, “l’ultima” da raccontare al bar o sulle chat degli amici. Qualcosa che porti il tifoso dentro il mondo della squadra per cui tifa tifa e possa esibirlo agli altri. Anche se ciò, come spesso accade con i vocali, non è affatto vero.