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Atalanta e Cremonese mostrano come si possono fare male o bene le maglie natalizie

Due esempi distanti meno di cento chilometri ma dai risultati diametralmente opposti

Atalanta e Cremonese mostrano come si possono fare male o bene le maglie natalizie Due esempi distanti meno di cento chilometri ma dai risultati diametralmente opposti

Ormai ad una settimana alla vigilia di Natale e, mentre fervono i preparativi per regali e cenone, anche le squadre di calcio italiane stanno cominciando a rivelare le loro maglie dedicate alle festività. Dicembre infatti significa anche scaldacolli, guantini e palloni colorati visibili sopra i campi innevati dei Christmas Match. Una tradizione che anche in Italia sta prendendo sempre più piede sul modello del Boxing Day anglosassone e che merita di essere celebrato con una maglia specifica. Solamente che, da un punto di vista estetico, non è facile realizzare maglie da calcio che incorporano la simbologia e i colori del Natale.

Il rosso risulta già troppo pesante e complesso da digerire e il verde tende a confondersi con il manto di gioco. Poi ci sono le renne, gli abeti e tutti gli altri ammennicoli che siamo soliti associare al Natale ma non ad una partita di pallone. Come si realizza quindi una maglia da calcio natalizia? Quest’anno due squadre divise da meno di 100 chilometri e qualche serie hanno rilasciato quasi in contemporanea due maglie, una delle quali è stata un grande successo e un’altra che è stata ampiamente criticata fino a costringere lo sponsor tecnico ad intervenire per mezzo stampa. Stiamo parlando ovviamente della maglia della Cremonese e dell’Atalanta. Per entrambe realizzare una maglia per celebrare le festività natalizie è ormai una consuetudine visto che ogni anno entrambe si cimentano in questa impresa, i risultati però sono molto differenti.


La Cremonese ha scelto un tema che richiama il calore e lo spirito familiare di questo periodo, con un design che si ispira ai tipici e discutibili ugly sweater, diventati ormai una consuetudine nel merchandising natalizio. I colori scelti per le maglie non possono essere che grigio e rosso, mentre per quelle dei portieri la scelta è ricaduta sul verde. Una maglia fantasiosa nel design e aggressiva nei colori che ha conquistato il pubblico, andando sold out in pochissime ore. Non è tanto la scelta dei colori o dei simboli a funzionare quanto la strategia, la Cremonese infatti ogni anno, a differenza dell’Atalanta, propone template diversi dai precedenti e lontani anche dalle consuete maglie utilizzate in campionato. 

La Christmas match realizzata lo scorso anno ha infatti registrato il medesimo successo. In quel caso però la società piemontese insieme ad Acerbis non aveva inserito nessun elemento natalizio, rispolverando invece due colori storici della città, bianco e lilla. Una mossa rivelatasi vincente, distinguendosi ancora una volta dall’Atalanta che l’anno scorso aveva dato vita ad una semplice maglia grigia con il classico albero di natale chiuso dentro il logo, qualcosa molto vicino a quel pigiama che abitualmente riceviamo come regalo dalla zia. 


L'Atalanta da canto suo quest’anno insieme a Joma ha leggermente modificato la sua divisa home aggiungendo nella parte bassa della maglia lo skyline della città e il solito albero stilizzato, elemento ormai immancabile dalle maglie natalizie della Dea. Però il brand spagnolo ha commesso un gravissimo inciampo, ovvero ha inserito uno skyline che non sembra essere quello della città alta di Bergamo. Un errore sottolineato prima dai tifosi in vari commenti social e poi diffusosi tra le varie testate, che hanno sottolineato come la silhouette della maglia assomigli più a Torino, squadra della quale Joma è sempre sponsor. I palazzi della città medioevale, circondata da bastioni eretti nel XVI secolo, non corrispondono a quelli di Città Alta, ma invece ad una perfetta rappresentazione della Mole Antonelliana di Torino e dei palazzi circostanti. 

Oltre lo skyline incriminato ciò che salta all’occhio è una certa monotonia: per il quarto anno di fila l'utilizzo dell'albero stilizzato denota una mancanza di fantasia o quantomeno una paura di osare. Se sportivamente l’Atalanta negli ultimi anni in particolar modo ha rappresentato una novità, imponendosi tutt’oggi nelle zone alte della classifica, al contrario stilisticamente i bergamaschi non hanno mai brillato. Eppure da Bergamo sono passate firme importanti come Nike che però non è stata capace di uscire dai classici schemi, non svecchiando mai l’immagine di un club rimasto fin troppo ancorato alla sua tradizione.

Come detto muoversi all’interno dei colori e dei simboli del Natale non è mai semplice, e l’Atlanta ce ne ha fornito una puntuale dimostrazione. Nonostante negli anni si siano moltiplicati i kit, non ci si può permettere di abbassare la creatività e l’attenzione al dettaglio o altrimenti si rischiano errori marchiani ai quali diventa impossibile rimediare. È poi anche difficile trovare un nesso che permetta di collegare calcio e festività natalizie, in Italia tradizionalmente tutti i campionati a meno di esigenze particolari si sono sempre fermati, mettendo in pausa tutte le loro attività. La Cremonese infatti ha optato per un design ruffiano, che gioca con una delle massime icone contemporanee del Natale. Per questo ha ottenuto una risposta molto positiva, nonostante la maglia in sé non tiene conto della tradizione del club e diventi più un oggetto di marketing che una reale maglia da gioco. Anche a Natale quindi, nonostante siamo tutti più buoni, le maglie restano un indicatore utilissimo per capire quale siano le principali oscillazioni nel branding delle squadre. Ora non ci resta che aspettare nuove maglie dedicate alle festività.