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Roger Federer ha investito in un brand svizzero di sneaker

Al momento è solo proprietario di una quota, ma nel futuro diventerà designer e global ambassador di On

Roger Federer ha investito in un brand svizzero di sneaker Al momento è solo proprietario di una quota, ma nel futuro diventerà designer e global ambassador di On

Lo scorso anno ha lasciato lo storico partner Nike per firmare un ricchissimo contratto di sponsorizzazione con Uniqlo, continuando però a indossare le scarpe del brand americano, ma nel 2020 potrebbero esserci delle grandi novità nell'outfit di Roger Federer, che nei giorni scorsi ha scommesso una grossa cifra nel giovane marchio svizzero On. Per il brand nato a Zurigo nel 2010 per mano di tre giovani ragazzi, tra cui un ex atleta di duathlon, il campione elvetico sarà inizialmente un semplice investitore, ma nel futuro il suo ruolo sarà quello di designer e global ambassador. Più che un indizio, dunque, della release della prima shoes firmata RF che potrebbe vedere la luce nel 2020, ma anche del futuro del tennista svizzero che post ritiro potrebbe diventare un vero e proprio imprenditore nel campo delle sneaker, una delle sue grandi passioni.

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ONward, this will be a fun run ‍

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Come riportato in un interessante articolo di Elizabeth Paton apparso recentemente sul New York Times, tante celebrities come Will Smith, John Malkovich ed Emma Stone hanno già sperimentato le On ai piedi, soprattutto il modello Cloud, il secondo più venduto in Germania dopo le Air Max 270. Sebbene la serrata concorrenza dei top brand mondiali come Nike e adidas, la scarpa ha convinto tanti potenziali clienti non soltanto per il look inedito che contraddistingue la suola ma per la realizzazione hi-tech e le performance, garantite dal fatto che tra i produttori ci sia un ex atleta. La crescita di On, che oggi conta circa 500 impiegati e vende scarpe in 55 Paesi del mondo, non è sfuggita al campione svizzero, che le sta già testando nel corso di alcune sessioni di corsa e allenamenti privati:

"Erano impossibili da ignorare perché tutti avevano loro, gente per strada, i miei amici, mia moglie. All'inizio, ho pensato che fossero un po 'strani da guardare, poi ho capito che il design mi piaceva davvero."