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Le 10 squadre sportive che valgono di più al mondo nel 2019, secondo Forbes

Anche quest'anno la classifica è dominata dagli sport americani e il primato spetta ad una corazzata texana di football

Le 10 squadre sportive che valgono di più al mondo nel 2019, secondo Forbes Anche quest'anno la classifica è dominata dagli sport americani e il primato spetta ad una corazzata texana di football

Come ogni anno in questo periodo, Kurt Budenhausen di Forbes si occupa di stilare la lista delle 50 squadre più ricche del mondo, e precisamente quelle dal valore economico maggiore, una classifica ancora una volta dominata dai club americani: poco più del 50% sono squadre di football (26 su 50), mentre la restante parte si divide tra franchigie di baseball (9 su 50) e basket NBA (7 su 50), lasciando al calcio una semplice minoranza (8 su 50).

Rispetto al report del 2018 le variazioni in vetta sono state minime: per il quarto anno consecutivo al primo posto ci sono i Dallas Cowboys, forti di un valore complessivo che si aggira intorno ai 5 miliardi di dollari, una variazione del 4% in confronto alle cifre del 2018 e un proventi per 365 milioni. In Top 10, però, nonostante il leggero flop del Manchester United, scivolato dalla seconda alla sesta posizione, si registra una massiccia presenza di club di calcio: il Real Madrid ed il Barcellona, infatti, occupano la terza e la quarta piazza con un valore di poco superiore ai 4 miliardi.

La crescita complessiva rispetto alle rilevazioni degli anni scorsi è lampante: basti pensare che il cut-off quest'anno si aggira intorno ai 2 milioni di dollari (cinque anni fa era 1,2 miliardi), una cifra che oggi ricomprende ben 52 squadre, mentre nel 2012 veniva toccato solamente dal Manchester United. 

L'analisi di Forbes si concentra, ovviamente, sul magic moment della NFL, un campionato sempre più ricco anche grazie ai soldi delle tv: CBS, NBC, Fox, ESPN e DirecTV riescono infatti a pagare anche 260 milioni di dollari all'anno a squadra, garantendo introiti enormi. Nel caso dei Dallas Cowboys, poi, è stato indubbiamente rilevante il ruolo del proprietario, Jerry Jones, definito senza mezzi termini un visionario per essere riuscito a guadagnare grazie alle sponsorizzazioni dello stadio (l'AT&T Stadium) e al merchandising autonomo rispetto alla lega.

Nel frattempo si registra anche il boom delle franchigie NBA, con profitti sempre crescenti anche grazie ai numerosi investimenti a livello internazionale e tre team piazzati tra le prime 10: i New York Knicks, i Los Angeles Lakers e i Golden State Warriors. Soprattutto se pensiamo che nel 2012 l'unica squadra presente nella top 50 era quella dei Knicks e che tre franchigie (Nets, Rockets e Clippers) sono state recentemente vendute per cifre superiori di 2 miliardi.

 

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