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Skechers ha trollato Nike sulla scarpa rotta di Zion Williamson

Ancora polemiche per l'azienda californiana di sneaker

Skechers ha trollato Nike sulla scarpa rotta di Zion Williamson Ancora polemiche per l'azienda californiana di sneaker

Potremmo fare un parallelismo tra l'esplosione della scarpa sinistra, una Nike PG 2.5, di Zion Williamson e il boom mediatico che la notizia ha avuto e continua ad avere. Ma mettiamo in fila gli eventi:

Zion Williamson (18 anni) è il miglior prospetto del college basket americano, una vera e propria ira di Dio da un punto di vista fisico. Gioca a Duke e al prossimo draft NBA potrebbe essere la prima scelta assoluta se deciderà di rendersi eleggibile. 
Il 20 Febbraio si è giocata una delle partite più attese della NCCA, una rivalità storica, tra Duke e North Carolina. 
A vedere la partita c'era anche Barack Obama ma le attenzioni di tutti erano però su Zion e sul suo impatto in una partita così importante. Dopo 30 secondi dall'inizio però, al primo possesso, in un cambio di direzione la scarpa sinistra del diciottenne da Duke University esplode letteralmente provocandogli una distorsione al ginocchio destro e il conseguente abbandono del campo. La squadra di Mike Krzyzewski perderà non solo il suo giocatore più importante ma anche la partita (88-72). 

 

Da qui in poi, il caos. Nel college basket i giocatori indossano le scarpe dell'azienda con cui l'università ha stipulato il contratto di sponsorizzazione, nel caso di specie l'ateneo di Durham "veste" Nike (lo farà per prossimi 8 anni) e tutti i suoi giocatori, essendo studenti non possono sottoscrivere contratti di sponsorizzazione ad personam, giocano, nelle gare ufficiali, con un paio di scarpe dell'azienda di Beaverton, Oregon. 
Nell'immediato sono subito partite polemiche a non finire sul fatto che i giocatori del college non siano professionisti e che, per le regole NBA, tutti devono giocare almeno un anno all'università prima di sbarcare al piano superiore con tutti i rischi che ne conseguono (infortuni in primis). Tutti hanno voluto dire la propria sulla questione, e pare che si stia pensando addirittura di cambiare le regole per l'eleggibilità al draft. 
Non sono mancate le reazioni da parte delle aziende; la stessa Nike ha dichiarato che è tuttora in corso un'indagine interna per capire i motivi dell'esplosione:

"Siamo ovviamente preoccupati e auguriamo a Zion un veloce recupero. La qualità e le performance dei nostri prodotti sono della più grande importanza. Anche se si tratta di un caso isolato, stiamo lavorando per identificare il problema"

Nel solo giorno successivo all'incidente, Nike ha subito un crollo in borsa abbastanza preoccupante bruciando 1,1 miliardi di dollari. I competitor di Nike non si sono lasciati scappare l'opportunità di destabilizzare l'egemonia dell'azienda di Beaverton nel mondo delle sneaker da basket: ad esempio PUMA ha pubblicato un tweet, poi subito cancellato, nel quale sosteneva che se Zion avesse indossato una loro scarpa questo non sarebbe mai accaduto. 
Considerato quanto appeal ci sia attorno al 18enne da Duke queste schermaglie dovevamo aspettarcele. 
Quello che però non si aspettava nessuno è quello che ha deciso di fare l'azienda di sneaker americana Skechers

Skechers è un brand minore nel game delle sneaker da basket e nessun giocatore NBA indossa le scarpe del brand californiano ma evidentemente punta a destabilizzare l'ambiente ed entra a gamba tesa inventandosi uno slogan ad hoc trollando Nike, "Just Blew It" (parafrasando l'iconico "Just Do It") evidentemente punta a ritagliarsi il suo spazio sfruttando il caso Zion. 
L'azienda californiana ha pubblicato sul Wall Street Journal di sabato e sul New York Times di ieri una pubblicità, comprando una mezza pagina su due dei giornali più letti negli Stati Uniti, nella quale si vedono delle scarpe da basket molto simili alle Nike PG 2.5 di Zion dove la sinistra è appunto esplosa e con un claim significativo: "We won't split on you", una sorta di promessa che sa tanto di polemica.

Polemiche alle quali Skechers sembra essere abituata anzi, già nel 2013 la Federal Trade Commision decise che Skechers avrebbe dovuto pagare 40 milioni di dollari di multa per "pubblicità ingannevole" a proposito della campagna sulle "Shape-Up", modello che, a detta dell'azienda, aiuterebbe le persone a perdere peso, tonificare i glutei, le gambe e i muscoli addominali.
Secondo quanto riporta la CNN, Skechers ha staccato oltre 500.000 assegni per rimborsare chi aveva acquistato le "Shape-Up" dopo campagne pubblicitarie pagate milioni con celebrities del calibro di Kim Kardashian che girò anche uno spot al riguardo andato in onda durante il Super Bowl del 2011. In più, nel maggio del 2018 ha intentato una causa contro adidas per concorrenza sleale accusando l'azienda tedesca di aver pagato sottobanco centinaia di migliaia di dollari a giocatori di basket delle scuole superiori e alle loro famiglie per far si che indossassero i loro prodotti.
Nike era l'azienda più accreditata a firmare Zion una volta in NBA ma con l'incidente del 20 febbraio le cose potrebbero essere cambiate e non ha, almeno fino ad adesso, risposto alla campagna pubblicitaria lanciata dall'azienda di Manhattan Beach.
Chi lo sa magari Zion Williamson sarà il primo giocatore NBA ad indossare Skechers?