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Il 2019 sarà l'anno delle sneaker da basket

Previsioni e anticipazioni su ciò che vedremo sui parquet della NBA

Il 2019 sarà l'anno delle sneaker da basket Previsioni e anticipazioni su ciò che vedremo sui parquet della NBA

Il mondo delle sneaker da basket in NBA è un ecosistema a parte, vive di regole proprie che non c'entrano col resto. È una vera e propria guerra che si combatte a colpi di firme e le signature shoe sono l'arma per eccellenza. 
A dominare il "game" c'è sempre il re, LeBron James, negli ultimi tre anni le sue sono state le signature shoe più vendute, insegue a grandi falcate il suo ex compagno di squadra e fidato scudiero fino al "divorzio", Kyrie Irving. L'avanzare di Kyrie è inesorabile, secondo Forbes lo scorso anno il mercato delle sneaker da basket ha avuto un calo del 13,6%, e il nativo di Melbourne è stato l'unico a vedere un incremento nelle vendite delle scarpe che portano il suo nome, questo perché Nike ha rafforzato le strategie di marketing attorno a Irving che è andato fortissimo sia in campo, tantissimi giocatori NBA indossano i "suoi" modelli, sui social e, aspetto da non sottovalutare, è la scarpa più venduta tra i bambini, lasciare Cleveland è stata una scelta azzeccata anche sotto questo punto di vista.
LeBron, Steph Curry, KD, e Jordan hanno visto un declino significativo sul mercato ma in questo 2019 le cose andranno diversamente.

 

Il 2018 è stato un anno incredibile per le sneaker: per la prima volta il monopolio di Nike nella NBA sta vacillando in modo evidente, visto l'ingresso tutt'altro che "silenzioso" di altri brand che puntano a distruggere l'egemonia che il brand di Portland possiede da ormai parecchi anni; il ritorno di PUMA e New Balance nel modo del basket; star del calibro di Joel Embiid e Kawhi Leonard hanno firmato nuovi contratti rispettivamente con Under Armour e New Balance; adidas ha svelato una nuova scarpa da gioco senza lacci, la N3XT L3V3L e ha firmato uno dei rookie più di prospettiva, sia in campo che fuori, del draft 2018, il playmaker degli Atlanta Hawks Trae YoungJordan Brand ha continuato ad avere successo con il suo programma retro con l'uscita di due delle sue sneaker più iconiche, le Air Jordan "Black Cement" e Air Jordan 11 "Concord". Quest'anno Jordan Brand festeggerà anche il trentennale delle Jordan IV, si prevede la release delle "Bred" quelle che Michael indossava quando ha messo il famoso "The Shot" con il quale eliminò Cleveland al primo turno dei playoff del 1989. 

Abbiamo anche visto una gran quantità di collaborazioni sul campo in quanto la NBA ha "ammorbidito" le regole delle colorway da poter indossare. Il progetto Nike "The Ten" di Virgil Abloh è stato uno dei trend più popolari della scorsa stagione con le OFF-WHITE X Air Jordan 1 e le Nike React Hyperdunk 2017, in è stata svelata la collaborazione tra Nike e Fear of God (Jerry Lorenzo), le Nike Air Fear of God 1.

Nessuno poteva aspettarsi che PUMA ritornasse nel mondo delle sneaker da basket con questa forza. Il brand stava già facendo molto bene mettendo sotto contratto delle celebrità assolute come Rihanna, Kylie Jenner, The Weekend, Selena Gomez etc. Con l'annuncio di Jay-Z come direttore creativo la svolta è stata evidente, il brand tedesco ha deciso di firmare un sacco di prospettive del draft 2018, come la scelta numero 1 Deandre Ayton, Marvin Bagley III, Kevin Knox e Michael Porter Jr, hanno anche firmato DeMarcus Cousins ​​e Terry Rozer.
La Clyde Court "Disrupt" ha fatto strabuzzare gli occhi a parecchi, colorway decisamente appariscente nella versione OG credo sia una scarpa da tenere d'occhio e l'avanzare di PUMA nel mondo del basket è soltanto all'inizio nonostante i giocatori scelti non siano necessariamente quelli che gli appassionati guardano per vedere quali sneaker indossano, ma ripeto, siamo all'inizio. Inoltre, la scelta da parte di PUMA di non realizzare signature shoe è emblematica, questa decisione potrebbe premiare l'azienda tedesca riuscendo a far fare alla "Disrupt" il salto dal campo alla strada visto che, a parte Jordan Brand, nessuna signature è riscita in questo intento. 

L'ingresso di New Balance invece è avvenuto all'improvviso, mettendo sotto contratto il prospetto Darius Bazley per un internship dal valore garantito di 1 milione di dollari. Hanno anche messo a segno un grandissimo colpo firmando Kawhi Leonard per farlo diventare il volto del brand, ma il giocatore dei Toronto Raptors per adesso continua ad indossare Jordan dato che New Balance non ha ancora rilasciato un modello da basket. 

Un altro brand da tenere d'occhio è il più iconico di tutti, Converse. Di proprietà di Nike ma vive di vita propria, è plausibile che nel 2019 possa presentare una scarpa ispirata alle "Weapon" di Magic Johnson e Larry Bird con tecnologia Nike, oppure una ispirata a Chuck Taylor.  

Chi però farà scoppiare una vera e propria guerra termonucleare, sarà il rookie 18enne di Duke, Zion Williamson.
Tutti i brand in questo momento impegnati nel "game" vorranno firmarlo una volta sbarcato sul pianeta NBA e soltanto chi riuscirà a fargli la proposta migliore se lo porterà a casa. Le qualità fisiche del ragazzo sono impressionanti, quelle tecniche molto probabilmente miglioreranno con il tempo ma per la sua indecente esplosività potrebbe diventare una macchina da marketing senza precedenti. 

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NIKE: La scelta più ovvia forse. Si unirebbe alla combriccola che vede già LeBron James, Kevin Durant, Kyrie Irving e  Giannīs Antetokounmpo. Non voglio nemmeno pensare a quello che potrebbero inventarsi i pubblicitari di Nike avendo tra le mani questa miniera d'oro.

ADIDAS: In questo momento l'atleta di punta del brand tedesco è l'MVP in carica James Harden che sta giocando una pallacanestro irreale, poi c'è anche Damian Lillard. Potrebbe essere un "rilancio" in stile pokeristico, una sorta di all-in per detronizzare Nike dalla sua posizione di egemonia nella NBA e prenderne il posto.

PUMA: Se PUMA continuerà con la politica di firmare atleti al primo anno, proveranno in tutti i modi ad accaparrarsi i talenti di Zion e non credo abbiano problemi di budget.

UNDER ARMOUR: Se tra i tuoi atleti hai Stephen Curry, puoi tutto.