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Le 5 cose che (forse) non sapete sul derby di Torino

Dal Velodromo Umberto I all'Olimpico Grande Torino passando per il Filadelfia

Le 5 cose che (forse) non sapete sul derby di Torino  Dal Velodromo Umberto I all'Olimpico Grande Torino passando per il Filadelfia

Organizzatevi come si deve, stasera alle 20:45 allo Stadio Grande Torino si gioca il Derby della Mole, chiamato così per via della Mole Antonelliana che domina la città piemontese.  
Juventus e Torino si affronteranno in quello che è il derby più antico d'Italia, storia e passione in una sola partita che in tempi ormai andati ha deciso scudetti e che rappresenta una fetta bella grande della torta più buona che c'è, il calcio italiano. 
Per prepararvi al meglio alla sfida di stasera abbiamo messo insieme le 5 cose che (forse) non sapete sul derby di Torino

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La Juve degli Agnelli, ma anche degli immigrati siciliani e calabresi, il Toro di Pianelli e degli impiegati piemontesi, di quelli che parlavano il dialetto duro e puro. La Juve dei tanti scudetti e il Toro che portava nelle vene, e porterà per sempre, il mito di capitan Valentino e degli altri eroi scomparsi nel rogo di Superga, e il rimpianto per la farfalla granata, Gigi Meroni. Due modi di essere. - Darwin Pastorin, 2008

 

#1 Il derby più antico d'Italia e Alfred Dick chiuso negli spogliatoi

Torino - Juventus è la stracittadina più antica d'Italia. La prima partita tra le due squadre di Torino si è giocata il 13 gennaio del 1907, la vinse il Toro per 2-1 e fu giocata nel quartiere Crocetta e precisamente al Velodromo Umberto I. Uno dei primi velodromi costruiti in Italia (1895), mutuava il nome dal corso sul quale si affacciava (oggi Corso Duca degli Abruzzi), dedicato all'allora Re d'Italia Umberto I. Quel derby fu la prima partita in assoluto giocata dal Torino nella sua storia e la rivalità fu fortissima sin da subito. Inizia tutto dalla fondazione della squadra granata nel 1906 per volontà di alcuni soci dissidenti della Juventus, tra cui l'ex presidente bianconero e maggior finanziatore del nuovo club, lo svizzero Alfred Dick. Le cronache di quella prima partita raccontano di un aneddoto particolare: qualche bontempone tifoso della Juventus chiuse negli spogliatoi proprio Dick, costringendolo a non vedere la partita ma a intuire quale fosse l'andamento della gara dalle urla del pubblico presente. 
Prima della nascita dei granata c'erano già state partite giocate con altre squadre della città, la Torinese, la Ginnastica Torino, l'Audace Torino, e il Pastore. Infatti nelle prime due edizioni del campionato italiano i derby "originali" erano quelli giocati tra Torinese, Ginnastica Torino e Internazionale Torino prima che quest'ultima si fondesse con la stessa Torinese nel 1900. 

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#2 17 novembre 1912, Juventus - Torino 0-8

All'inizio del XX secolo il primo ciclo vincente nel derby fu del Torino. Tra il 1912 e il 1914, nello spazio di tre partite il Torino della famiglia Fino arrivò a dare ai rivali juventini la bellezza di 23 gol totali. Il 17 novembre 1912 è una data che resterà per sempre nei cuori dei tifosi granata. La squadra si presentò allo stadio di Corso Sebastopoli agguerrita come non mai rifilando ai bianconeri 8 gol, lasciandoli a 0 e la partita di quel giorno resta quella con il maggior scarto a favore del Torino. I marcatori furono, Eugenio Mosso con una tripletta, doppietta per Francisco Mosso ed Enrico Ruffa e un gol segnato da Enrico Debernardi. 

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#3 Il primo evento calcistico trasmesso in diretta radiofonica nazionale

Arrivò poi il tempo della supremazia bianconera, quello degli scudetti della Juve del Quinquennio con una netta superiorità nel derby e un'imbattibilità di quindici partite tra il 1928 e il 1936. Nella prima metà degli anni '30 la stracittadina passò alla storia per questione mediatiche: infatti la 29esima edizione del derby della Mole, disputatosi allo stadio di Corso Marsiglia il 15 maggio 1932, fu il primo evento calcistico trasmesso in diretta nazionale dall'EIAR, con la voce di Nicolò Carosio

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#4 Gigi Meroni e il sabotaggio delle linee di montaggio FIAT

Nel decennio dei '60 bianconeri e granata affrontano un periodo interlocutorio che coincide con la crescita e l'affermazione del calcio milanese. In questo periodo ad imporsi sulla scena stracittadina sono i tifosi delle due squadre. Quello che accadde nel 1967 fu emblematico e rese evidente la situazione, Gianni Agnelli, presidente della Juventus, tentò di portare in maglia bianconera l'idolo granata Gigi Meroni. Quando "mister mezzo miliardo" sembrava ormai un giocatore della Juve, a fermare tutto furono le proteste in piazza dei tifosi del Torino che arrivarono fino nelle linee di montaggio della FIAT dove la manodopera di fede granata, in risposta a quella incredibile operazione di mercato, arrivò a sabotare le auto dell'azienda di proprietà della famiglia Agnelli facendo cambiare idea all'avvocato.  

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#5 Lo spareggio per andare in Coppa UEFA

Nel campionato 87-88 il Milan vinse il suo undicesimo scudetto mentre Torino e Juventus arrivarono seste a pari merito. All'epoca proprio il sesto posto regalava l'ultimo accesso disponibile per partecipare alla Coppa UEFA della stagione successiva. Fu quindi necessario giocare uno spareggio tra le due squadre di Torino. Dopo 120' senza emozioni e senza gol ma con parecchi falli di troppo, si arrivò a giocarsi la qualificazione europea ai calci di rigore.
Una vera e propria tortura per tifosi e giocatori che si ritrovarono a dover soffrire ancora dopo l'intero campionato e una partita che non aveva dato un verdetto. Dagli 11 metri segnarono: Vignola, Cravero, De Agostini e Bresciani, 2-2. Lorieri parò il rigore di Sergio Brio ma Comi prese in pieno la traversa e le squadre rimasero ancora in parità. Cabrini non sbagliò, Bendetti invece sì e infine Rush segnando il suo rigore, regalò ai bianconeri la qualificazione alla Coppa UEFA. 

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