L'Alfa Romeo torna in Formula 1

La scuderia svizzera Sauber ha annunciato una partnership tecnica e commerciale con l'Alfa Romeo, che torna così in Formula 1 dopo 32 anni. Il marchio del Biscione dal 2018 sarà title sponsor della scuderia elvetica, che cambierà nome in Alfa Romeo Sauber F1 Team. Il marchio del biscione apparirà sulla macchina che prenderà parte al prossimo mondiale di Formula 1, con il motore fornito dalla Ferrari. Un'altra notizia importante riguardo la Formula 1 dopo che nello scorso weekend è stata presentata la nuova identità grafica del Circus.

Il CEO della Fiat - di cui fa parte l'Alfa Romeo - Sergio Marchionne, che ha sempre spinto per il ritorno del Biscione in F.1 ha commentato così l'accordo:

È un passo significativo nella ristrutturazione del marchio Alfa Romeo, che tornerà in F.1 dopo un'assenza di oltre 30 anni: è un marchio storico che ha contribuito a fare la storia di questo sport, che si unirà ad altre case automobilistiche presenti in Formula 1 e che beneficerà anche della condivisione di tecnologia e know-how strategico con un partner di esperienza indiscussa come la Sauber. Gli ingegneri e i tecnici dell'Alfa Romeo, che hanno già dimostrato le loro capacità con Giulia e Stelvio, i modelli appena lanciati, avranno l'opportunità di mettere questa esperienza a disposizione del team Sauber e i tifosi dell'Alfa Romeo avranno l'opportunità di supportare una casa automobilistica determinata a scrivere un nuovo entusiasmante capitolo nella sua storia sportiva unica e leggendaria

L'Alfa Romeo vanta due successi nel Mondiale di F1: nel 1950, con Nino Farina, e nella stagione successiva insieme al campione argentino Juan Manuel Fangio. Nel Circus della Formula 1, l’Alfa Romeo ha partecipato come costruttore ufficiale a 110 gare, vincendone 10. 
I piloti del nuovo team non sono stati ancora annunciati, ma secondo le indiscrezioni uno dovrebbe essere sicuramente il giovane monegasco Charles Leclerc, campione in carica di Formula 2. Inveceper il secondo posto sono in lizza lo svedese Marcus Ericsson e l'italiano Antonio Giovinazzi.