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10 cose che potreste non aver notato nello spot delle nuove Predator

L'ultimo commercial girato da adidas è un concentrato di reference al passato e chicche nostalgiche

10 cose che potreste non aver notato nello spot delle nuove Predator L'ultimo commercial girato da adidas è un concentrato di reference al passato e chicche nostalgiche

A meno che non abbiate vissuto in un bunker antiatomico durante tutta la settimana, non può esservi sfuggito un grande ritorno legato al mondo del calcio. Dopo un attesa di quasi quattro anni, infatti, la scarpetta più iconica del pallone è tornata: la adidas Predator. E come avrete sicuramente notato sulle vostre bacheche social e sui vostri siti preferiti, adidas ha dato grande rilevanza a questa release (giustamente), con video, post di calciatori e eventi dedicati.

In particolare, i ragazzi delle Three Stripes hanno realizzato uno spot con il protagonista principale di tutta la campagna, Paul Pogba. Rispetto alle recenti produzioni mega-colorate e molto “millennial” di adidas, questo commercial ha mantenuto toni più pacati, sia in termine di colori - con il rosso e nero Predator furbescamente sottolineati dal monocromatismo di sfondo - sia in termini di musica e ‘mood’. E visto che questo ritorno delle Predator è stato in generale infuso da una generosa dose di nostalgia, tutto il video con Pogba è costellato di reference e chicche del passato. Ecco le dieci che abbiamo trovato noi.

 

1) Negozi per numeri 10

Proprio in apertura di video, Paul si ferma davanti a una vetrina con la scritta “Predator” sulla porta. Sembra osservare qualcosa in particolare, o in alternativa controllare la pettinatura sul riflesso del vetro. In ogni caso, avete notato il nome del negozio? Del Piero’s, al numero 10.

 

2) Mannequin dab

 

Questo è uno dei dettagli più ovvi, anche perché può godere di un’inquadratura in primo piano. D’altronde lo swag di Pogba riesce a far dabbare pure i manichini ed è giusto che tutto il mondo lo sappia.

 

3) Commercials nostalgia

 

Uno tra gli aspetti delle Predator che più di ogni altro ha contribuito alla creazione di questa icona sono le pubblicità, televisive e non. In una sequenza dello spot sono chiaramente visibili riferimenti a diversi commercial di adidas, tra cui il “100% legal, 0% fair” della prima pubblicità del ’94.

 

4) Numero 23, Becks Street

Sarà un caso che Pogba si fermi proprio di fronte al portone numero 23? Uno degli uomini copertina delle Predator è sempre stato David Beckham, che ama a tal punto quel numero da averlo fatto suo in carriera e integrato nella capsule collection a lui dedicata. 

 

5) Occhi da predatore

Il logo rosso sulla schiena di Paul Pogba è ben visibile fin dall’inizio, ma lo sapete cos’è? Sono gli occhi del predatore, comparsi sulla linguetta delle adidas Predator Instinct "Tongue", scarpette celebrativa per i 20 anni delle Predator uscite nel 2014.

 

6) Absolute Gold

Se è vero che il protagonista principale della campagna adidas è stato Paul Pogba, campione moderno per eccellenza, è stata data molta importanza alle icone del passato. Tra cui ovviamente le maître, Zinedine Zidane, e le sue adidas Predator Absolute dorate utilizzate nel Mondiale del 2006.

 

7) Gol di un certo spessore

E a proposito di Zidane, non potrà esservi sfuggito il gesto tecnico in cui è impegnato nel murales che lo rappresenta. Si tratta ovviamente del gol segnato nella finale di Champions League del 2002 contro il Bayer Leverkusen, uno dei più belli mai segnati con un paio di Predator ai piedi.

 

8) Freestyler 

Quando Pogba si ferma a osservare un freestyler all’opera, appare subito chiaro che non sia uno qualsiasi. Si tratta infatti di Séan Garnier, freestyler francese, due volte campione del mondo e amico di Paul Pogba. Chiaramente, uno dei più famosi al mondo.

 

9) Stadium, Street, Cage

 

Neanche da dire, le adidas Predator sono le protagoniste assolute di questo commercial. Se non lo avete notato, durante la pubblicità compaiono tutte e tre le versioni prodotte da adidas: all’inizio la street, quando Pogba mostra il suo swag per la strada. Poi la cage, quando il francese si ferma nel campetto, dove è richiesta una suola di un certo tipo. E infine la stadium, utilizzata per scendere in campo e battere ogni avversario che gli si pari di fronte. Tipo Mesut Özil. 

 

10) Colonna sonora

Piccola nota musicale in chiusura, il brano di sottofondo è "I Put a Spell on You", di Screamin' Jay Hawkins, brano del 1956. Alla faccia della nostalgia.