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Rappresentarsi

Quando il calcio e le città si uniscono per simboleggiare una terra e un popolo

Rappresentarsi Quando il calcio e le città si uniscono per simboleggiare una terra e un popolo

Rappresentare la propria città per è, per ogni squadra sportiva, spesso una priorità sia per mantenere e preservare la propria identità sia per una questione più squisitamente tradizionale che spesso viene anche imposta dalle tifoserie della squadra in questione. Abbiamo già parlato dell’evoluzione dei loghi ed anche in quel caso si è sottolineato come, appunto, è fondamentale difendere le proprie origini e rappresentarsi sempre in modo coerente, seguendo un linea che possa tenere contente sia le esigenze grafiche di marketing che il consenso generale.

In Italia, ad esempio, ha fatto scalpore il cambio di logo da parte della Roma, ultima società ad apportare questa modifica alla propria immagine prima del nuovo cambio di logo anche da parte della Juventus che ha abbandonato la rappresentazione della zebra, simbolo dei torinesi in quello che è stato definito il “rebrading più coraggioso di sempre”.

 

Un fattore talvolta non tenuto in considerazione e che si sta sviluppando pian piano negli ultimi anni può entrare in gioco in questo discorso: parliamo della rappresentare la propria città tramite tributi più o meno espliciti sulle divise delle squadre. La divisa utilizzata in casa proprio dalla Roma quest’anno non è nient’altro che un richiamo al Colosseo. La Nike ha ideato infatti delle strisce trasversali infatti diventano più spesse procedendo verso il basso e vengono attraversate in diagonale da un’altra linea che parte da sinistra, dalla spalla: la grafica quindi, ad un’analisi più attenta ricorda molto l’Anfiteatro Flavio, simbolo madre di Roma e dell’intera Italia.

 

Questo tipo di iniziativa ha visto un grande esempio già qualche anno fa a dirla tutta: all’inizio della stagione 2014/2015, infatti, la squadra di rugby de L’Aquila si è impegnata nel promuovere una campagna che sensibilizzasse al restauro dei monumenti della città. Il progetto prevedeva l’utilizzo di due divise specifiche in due partite della stagione che raffigurassero i monumenti del capoluogo abruzzese. Il progetto è stato chiamato “L'Aquila rinasce” e le maglie sono state ciascuna accompagnata da una presentazione per far riconoscere al meglio le strutture rappresentate, attualmente in ristrutturazione.

Tornando in ambito calcistico: il Bari è un’altra società che quest’anno ha mutato il proprio logo reeinserendo il galletto che tanto è caro alla tifoseria pugliese. Anche la divisa interna della squadra, targata Umbro da quest’anno, è stata modernizzata inserendo, nella presentazione, una grafica che raffigura il lungomare di Bari.

 

Più radicale, invece, è stata la scelta del Bordeaux: la Puma per la terza maglia della squadra francese ha infatti rappresentato molti monumenti importanti della città rendendo di fatto la divisa un collage tributario ad una delle città più importanti della Francia. Sulla maglia, che non abbandona il caratteristico blu notte, sono rappresentate la Place de la Bourse disegnata nel Settecento da Ange-Jacques Gabriel, architetto di Luigi XV. La struttura è a vista sul lungofiume ed era stata concepita per ospitare un statua equestre del re. Troviamo raffigurata anche la Porta Dijeaux, costruita anch’essa nel 1700. 

 

L’attinenza a voler rappresentare le città, dunque, sta prendendo piede all’interno del mondo dello sport e solitamente viene ben accolta portando gloria e pubblicità alle città stesse.