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Al piede non si comanda

Tutti i più clamorosi cambi di sponsor nella storia del calcio

Al piede non si comanda Tutti i più clamorosi cambi di sponsor nella storia del calcio

Pochi giorni fa ha compiuto gli anni un ex calciatore italiano che, a suo modo, ha scritto una pagina importante nella storia e nell’evoluzione degli scarpini da calcio: Marco Simone. Mentre i colleghi erano soliti indossare scarpe di colore nero, nella finale di Champions League del ’95 l’attaccante milanista scese in campo con degli scarpini bianchi targati Valsport che rivoluzionarono il mercato. Da allora la lotta tra sponsor si è fatta sempre più complessa: negli anni in cui Maradona, Van Basten e Baggio illuminavano gli stadi italiani vestendo scarpini rigorosamente neri adidas, ma anche Lotto, Diadora e Puma, nell’ultimo decennio abbiamo sperimentato una rivoluzione estetica e simbolica dello scarpino da calcio, visto non più solo come mero strumento per calciare il pallone: gli stessi sponsor si sono convinti a realizzare linee esclusive dedicate ai propri testimonial di riferimento, investendo in quelli che per molti sono diventati una vera e propria passione. 

Recentemente un calciatore italiano emigrato da ormai qualche stagione all’estero, ha mosso i desideri di diversi sponsor pronti a darsi battaglia pur di accaparrarselo: stiamo parlando del numero 10 azzurro Marco Verratti, talento classe ’92 il cui contratto con Puma è scaduto da poco. Il fatto che Verratti giochi per il PSG sponsorizzato Nike, è un elemento che potrà sicuramente spostare gli equilibri nelle trattative tra il giocatore e gli sponsor.

A noi di nss sports non interessa particolarmente l’aspetto contrattuale quanto piuttosto l’evoluzione che ha sperimentato il mercato degli scarpini da calcio e dei suoi protagonisti. Nella prima parte di questa mini serie dedicata agli scarpini mettiamo in fila solo alcuni dei calciatori che durante la loro lunga carriera hanno deciso di cambiare sponsor destando incredulità e clamore tra tifosi e addetti ai lavori. 

 

Lionel Messi

 

La Pulga argentina ha inizialmente indossato Nike che era sponsor tecnico del Barcellona stesso; adidas riuscì nel 2006 a strapparlo agli americani, creando un vero e proprio movimento sportivo e stilistico attorno a Leo. Da anni ormai l’adidas MESSI è uno dei pezzi preferiti dagli appassionati di tutto il mondo grazie al design accattivante e alle colorazioni sempre più sorprendenti. 

 

Paul Pogba

Fino all’anno scorso probabilmente nemmeno il francese aveva deciso con quale sponsor firmare una volta per tutte: il numero 6 dello United ha recentemente deciso di abbracciare definitivamente la causa adidas con la quale ha da poco lanciato la nuova linea “PP” in cui indossa le ACE17 + Purecontrol. Ne vedremo delle belle!

 

Zlatan Ibrahimovic 

Lo svedese è stato uno di quei “passaggi chiamati” a cui non credi finché non vedi. Testimonial delle Nike Vapor per anni, Ibracadabra aveva già avuto qualche tentennamento nel ri-firmare per la stessa Nike quando vestiva la maglia del PSG: una volta trasferitosi al Manchester United ha sciolto i dubbi e ha deciso di svoltare firmando per adidas. Il numero 9 ha scommesso sulle adidas X 16.1 da inizio stagione e visti i risultati, pare averci visto giusto!  

 

Cesc Fabregas

L’ex capitano dell’Arsenal è stato uno dei testimonial Nike di rilievo fino al 2011 quando – appena trasferitosi al Barcellona - lo spagnolo decise di firmare per Puma diventando la punta di diamante di un roster stellare. Lo spagnolo esordì indossando le PUMA Powercat 1.12. 

 

Dani Alves

Il brasiliano ha vissuto il percorso opposto di Ibra: per anni sponsorizzato da adidas, dopo diversi mesi di prove e contro-prove il terzino ha deciso di firmare per Nike. Il passaggio in estate dal Barcellona alla Juve, sponsorizzata dalle three stripes, non ha avuto nessun effetto sulla decisione di Dani Alves che sembra aver trovato finalmente pace per i suoi piedi. 

 

Mario Balotelli 

Era la fine del 2013 quando SuperMario decise di abbandonare le Nike CTR 360 in favore di Puma: il brand tedesco realizzò in occasione di Milan-Roma una scarpa personalizzata decorata con ritagli di titoli di giornali di cui il numero 45 era l’ovvio protagonista. Da allora, Puma ha fatto di Balotelli uno dei suoi principali testimonial: l’esperienza a Nizza non ha fatto altro che rafforzare la relazione con l’italiano emigrato in Francia per rilanciare una carriera fatta di troppi alti e bassi. 

 

Hernan Crespo

 

L’argentino è stato sicuramente uno dei bomber più amati dello scorso decennio, nonostante abbia militato in squadre molto rivali tra loro come Parma, Lazio, Inter e Milan. Crespo è stato a lungo testimonial Nike prima di passare ad adidas nelle parentesi di Chelsea e Milan, e successivamente alternare di nuovo Nike ed adidas nel finale di carriera. Chissà cosa vestirebbe oggi el Valdanito

 

Gianluigi Buffon 

 

Il numero uno della Juventus e della nazionale azzurra ha una storia molto diversa rispetto ai suoi colleghi: Gigi ha vestito sia Diadora che Fila prima che Puma, nel 2002 gli facesse firmare quello che è stato il primo contratto che tutt’ora lega il portierone al brand tedesco. Nel 2011 ha ri-firmato un contratto a vita sempre con Puma, accettandone il ruolo di ambassador. 

 

Francesco Totti 

Quella dell’Ottavo Re di Roma è una storia molto particolare considerando che tutti lo ricordiamo per aver indossato in momenti diversi della sua carriera due brand storici: Nike e Diadora. Ma in che ordine? Il pupone ha vinto il suo primo e unico scudetto nel 2001 vestendo Nike. 

Nel 2005 Totti decide di abbandonare la casa americana e firmare per una azienda italiana: la Diadora. Gli italiani ricorderanno per sempre il suo scarpino bianco e blu che il numero 10 azzurro vestì in occasione dei Mondiali del 2006. Ad oggi, Totti veste Nike che, visti i tempi, non si è fatta perdere l’occasione di realizzare uno scarpino ad hoc, una Tiempo Limited unica nel suo genere grazie al rilancio della linguetta e dell’elastico old style. 

 

Gonzalo Higuaín 

Il Pipita è stato uno dei main sponsor adidas quando militava nel Real Madrid – a conferma del fatto che lo sponsor tecnico della squadra per cui si gioca conta, non poco. Una volta lasciati i lidi spagnoli e trasferitosi a Napoli, l’argentino ha deciso di firmare un contratto con Nike che tutt’ora lo lega nonostante il suo trasferimento alla Juventus. Mentre a Napoli gli introiti derivanti dallo sponsor erano divisi con la società, a Torino Higuaín gestisce autonomamente i ricavi personali.