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The Glory of football

Viaggio alla ricerca della vera bellezza del calcio

The Glory of football Viaggio alla ricerca della vera bellezza del calcio

Dev’essere bello avere la passione sfrenata per il calcio e vivere nel Regno Unito. Perché al di là del clima freddo e piovoso, non c’è il minimo dubbio che l’isola britannica sia il miglior luogo del mondo per godersi il football. Il verbo godere è usato intenzionalmente e nella suo effettivo intendimento, perché guardare una partita all’Emirates piuttosto che ad Anfield equivale in tutto e per tutto a sedersi nelle poltrone della Scala di Milano per godersi Madama Butterfly. Una versione un po’ più movimentata magari. La Premier League, infatti, è la lega migliore del mondo per vedere del bel calcio, non solo e non tanto dal punto di vista tecnico, quanto in un senso più generale. Gli stadi, l’atmosfera e la particolare cultura britannica rendono ogni partita giocata sotto il dominio della Regina Elisabetta una vera e propria esperienza a tutto tondo.

 

Il calcio, però, è molto più di questo, almeno secondo i ragazzi di Glory. Ryan, Lee e Luis hanno infatti fondato questo magazine, ideato e creato da un team di designers, fotografi e autori, che vuole raccontare il calcio in tutto il resto del mondo. Per “rimettere la bellezza al centro del gioco più bello”. Questo girando il pianeta alla ricerca di posti remoti, esotici e inusuali, dove migliaia, o a volte anche poche decine, di persone si riuniscono i stadi fatiscenti, con l’unico intento di godersi qualche ora del loro sport preferito. “Vogliamo esplorare il calcio al di là della Premier League, della Champions e della Coppa del Mondo, oltre Sky Sport e BT. Guardiamo al di là del denaro, il glamour e i trofei per trovare la vera Gloria del calcio”.

Ma come si concretizza la mission di Glory? Per capirlo basta dare un’occhiata al loro debut issue, incentrato completamente sull’esplorazione calcistica delle Isole Faroe. “Ci sono sembrate un posto perfetto per il nostro primo numero. Un posto desolato e magnifico, con un’incredibile passione per il calcio”. Il piccolo arcipelago situato tra Islanda e Norvegia, infatti, è stato recentemente identificato come la nazionale di calcio più seguita in relazione al numero di abitanti, visto che ad ogni partita giocata da Lard Olsen e i suoi ragazzi oltre il 10% degli abitanti si mobilita per andare allo stadio, tanto in casa quanto all’estero. Insomma, non avrà la bellezza patinata della Premier League, ma questo è proprio il genere di calcio che Glory vuole raccontare.

Forse ancora più interessante, nonché radicalmente diverso, il secondo numero del magazine “ambientato” in Kosovo. Ryan, Lee e Luis hanno voluto raccontare la storia di una nazionale affiliata a FIFA e UEFA da pochi mesi e che si sta quindi apprestando a muovere i suoi primi passi nel calcio internazionale. Tutto questo all’interno di un contesto ancora profondamente toccato dalle guerre e dai conflitti interni, a dimostrazione del fatto che l’amore per il football, quello vero e intenso, può superare ogni cosa. Al momento siamo ancora in attesa del terzo numero del magazine, che dicerto racconterà un altro luogo non propriamente convenzionale. Sicuramente continueremo a seguire Glory e vi consigliamo di fare altrettanto. Perché non sarà il modo per guardare il calcio più ovvio della terra, ma sicuramente uno dei più affascinanti.