Dichiarazione d'amore alla maglia dell'Inter

Dopo aver scoperto le magliette preferite da un tifoso milanista, abbiamo deciso di dare la parola alla Milano Nerazzurra. In vista del derby ci siamo fatti raccontare quindi le 5 divise del cuore di un interista. 

Prima maglia 1988/1989

Sono nato il 26 marzo 1989. Il 28 maggio di quell’anno l’Inter di Trapattoni vinse il tredicesimo scudetto. Com’era prevedibile vista la tenera età, non ricordo assolutamente nulla, ma mio padre mi regalò il completino originale Uhlsport. La misura più piccola che riuscì a trovare era adatta a un bambino di quattro o cinque anni, quindi io indossai la maglia nerazzurra con la scritta Misura quando era già diventata vintage.

Prima maglia 2001/2002

È la maglia del 5 maggio, è vero, ma è una delle più belle. Cinque righe orizzontali incorniciate da due strisce sottili verticali gialle che risalgono fino al colletto. È la maglia della strana coppia Kallon-Ventola. Un altro motivo per amarla.

Terza maglia 1997/1988

Da appassionato di rugby, mi esalto quando vedo le righe orizzontali. A questa terza maglia, poi, è legato la memoria del primo trofeo internazionale che io ricordi: la Coppa Uefa 98’, 3 a 0 contro la Lazio al Parco dei Principi. Insomma, il primo Ronaldo, quello pazzesco.

 
Prima maglia 2006/2007

Il colletto a V, bianco, è davvero una chicca (e un unicum, almeno negli ultimi trent’anni di storia nerazzurra). Si tratta di una maglia un po’ speciale: l’Inter post Calciopoli iniziava a liberarsi del complesso di inferiorità che l’aveva bloccata per un decennio. E poi era la prima stagione nerazzurra di Ibra, uno dei momenti più felici della mia storia d’amore con l’Inter.

Maglia crociata 2007/2008

La maglia del centenario è un mix di orgoglio meneghino ed eleganza medievale. Sollevò anche qualche polemica: dopo Inter - Fenerbahçe, un avvocato turco particolarmente sensibile chiese all’Uefa di cancellare il 3 a 0 interista.