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Gli Stache Brothers: le nuove stelle del Movember NBA

5 momenti per capire la grandezza di Steven Adams ed Enes Kanter

Gli Stache Brothers: le nuove stelle del Movember NBA 5 momenti per capire la grandezza di Steven Adams ed Enes Kanter

C'è un detto che è in voga da un po’ nella NBA e dice: “ad Aprile gli Splash Brothers, a Novembre gli Stache Brothers”. Non ci credete? Fate bene, perché ce lo siamo appena inventato. Non è poi così inverosimile, però, perché tutti i tifosi americani della palla a spicchi stanno letteralmente impazzendo per il mustache duo dell’Oklahoma, al secolo Steven Adams ed Enes Kanter. Per capire il perché, dobbiamo fare un piccolo passo indietro, partendo dal movimento culturale chiamato Movember. Si tratta di una ricorrenza annuale, nata in Australia e Nuova Zelanda e cresciuta negli States, saltata fuori dalla fusione della parola mustache (baffi in inglese) e November.

Per tutto il mese, i Mo Bros si fanno crescere i baffi o adottano particolari tagli della barba, al fine di sensibilizzare amici e parenti per aumentare la consapevolezza sul cancro alla prostata. E chi se non un neozelandese di 2 metri e 10, diciottesimo figlio di un marinaio (da cinque diverse mogli) e un turco nato in Svizzera e cresciuto cestisticamente nello Utah potevano enfatizzare al meglio questa iniziativa? Per farvi innamorare di questo stupendo fenomeno chiamato Stache Brothers abbiamo raccolto i migliori momenti (in ordine rigorosamente sparso) della coppia che fa… un baffo a tutte le altre.

 

Enes, I’m your brother

Essere uno Stache Brother non è una scelta, anche perché nessuna persona sana di mente deciderebbe di esserlo di propria iniziativa. Non a caso, tutto è partito da Steven Adams, che se non è proprio fuori di testa, poco ci manca. Una volta preso confidenza con il proprio baffo, e constatato che a qualche altro folle piaceva, il neozelandese ha cominciato la ricerca di un discepolo da addestrare ed è incappato in Enes Kanter. Che, nel processo, è diventato pure tifoso degli All Blacks.

 

Mustache Poetry

Avere il baffo non è solo una questione puramente estetica. Il Movember degli Stache Brothers, che nel loro caso dura tutto l’anno, parte innanzitutto dalla scoperta di sé stessi e dalla condivisione del proprio io con tutto il mondo (aka Twitter). In questo cinguettio, Adams, Kanter e il malcapitato Mitch McGary esprimono il proprio inner self con una poesia dedicata al popolo femminile. “Non avrai lo sguardo, non avrai lo spirito. Ma per conquistare una ragazza, hai solo un paio di baffi”.

 

Get the Stache look 

Quando lanci una moda, capisci di avercela fatta non appena qualcuno ti copia o segue il tuo esempio. In questo caso il fenomeno è palese, visto che alla festa di Halloween dello scorso anno il play di OKC Russel Westbrook - re hipster della moda NBA - si è presentato travestito da… Steven Adams! Maglia numero 12 dei Thunder, parruccona nera e un bel paio di baffi finti. Il sogno del neozelandese è diventato realtà.

 

If you’re not on a t-shirt, you're nobody

Da qualche anno a questa parte, nella Bay Area stanno andando a ruba le magliette degli Splash Brothers, Stephen Curry e Klay Thompson. Ma per quanto possa suonare improbabile, c’è il rischio che a Oklahoma City si vendano più t-shirt che a San Francisco, nonostante i 6 milioni di abitanti di differenza e il ben minore fascino dei Thunder. La ragione? Be', quelle di OKC hanno dei baffoni stampati in bella vista. Stache bros are the way.

 

Cover boys

In tutta onestà, i Thunder sono una franchigia che non ha granché da mettere in copertina, soprattutto da quando in estate il signore con la maglia numero 35 ha fatto le valigie per raggiungere l’altra coppia di Brothers della NBA. Di fatto, però, subito dopo all’uragano in maglia numero 0 che risponde al nome di Russell Westbrook, in copertina finiscono proprio gli Stache Bros. E lo fanno con un certo stile, consapevoli di essere diventati per OKC quello che il Barba James Harden era per OKC. Icone di stile, un po’ folli magari ma non per questo meno simpatiche e sicuramente amate da tutta la NBA. In your face, Splash Brothers!