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Born Amateur to be Zlatan

Il lancio della A-Z

Born Amateur to be Zlatan Il lancio della A-Z
Fotografo
Daniel Blom/Acne Photography

Se tutto il mondo di Zlatan Ibrahimovic dovesse essere riassunto in una parola, forse dovremmo scegliere “controllo”. È abituato, Zlatan – figlio della disgregazione jugoslava – a non lasciarsi mai sopraffare fa quello che gli succede, a tenere sempre a bada tutto e uscirne, in un modo o nell’altro, da vincitore. Ha l’ossessione per la grandezza, come tutti quelli che alla fine grandi ci diventano veramente. Lo ha fatto un po’ in tutti i settori in cui poteva riuscirci: sul campo, davanti alle telecamere, da testimonial, sui giornali. Mancava un’ultima avventura, sempre più in voga tra calciatori e sportivi generici: il mondo della moda

Ibra ha optato per la porta principale, scendendo in campo con A-Z, linea di sportswear disegnata in tandem con il gigante norvegese dell’abbigliamento Varnar. «Io e la Varner ci siamo scelti. Io so come allenarmi, la Varner sa come vendere. Entrambi volevamo rendere lo sport e lo sportswear accessibili a tutti fabbricando apparel sportivo che funzionasse in qualsiasi situazione. È semplice».  Semplice come lo stile che hanno deciso di dare alla linea, fondendo il minimalismo sportivo ad uno stile urban smaccatamente scandinavo.

La storia di A-Z nasce dalla voglia di raccontare un percorso – from A (Amateur) to Z (Zlatan) – che ha come comune denominatore la voglia di fare, di allenarsi. Quello che Zlatan vuole trasmettere è che senza combattere non si arriva da nessuna parte, non si diventa Ibrahimovic per lo meno. È la trasposizione sportiva del più classico dei “la potenza è niente senza controllo”.

«Quando ho iniziato non avevo tecnologia d’avanguardia, né un campetto d’erba sintetica per allenarmi. Avevo solo il cortile di mia madre». Diventare un calciatore professionista, e poi un campione, non è mai così facile. Specialmente quando le stimmate del fenomeno te lo impongono. E infatti il claim che Ibra ha scelto per il sorprendente lancio – con una diretta Facebook seguita da oltre 90mila persona – di A-Z è stato “it’s not about the gear, it’s about you”.

Aveva voglia di rendere lo sportswear accessibile a tutti, e questa è infatti l’unica mission che Zlatan e la Varnar si sono dati. Da ottenere inizialmente solo attraverso uno shop online attivo in 11 paesi. Vero e proprio vettore del messaggio A-Z sarà ovviamente anche Ibrahimovic, che indosserà la completa collezione (per ora solo da uomo) composta da t-shirt, felpe, underwear e pantaloni. Le sneaker arriveranno, ma in un secondo momento.

Non ha fretta Zlatan, non ne ha mai avuta per tutta la carriera. Ha sempre ponderato le sue scelte, qualche volta sbagliando, qualche volta colpendo nel segno. Si dice si porti appresso una specie di maledizione, quella della Champions League. Ma è altrettanto vero che viene da 12 campionati vinti nelle ultime 14 stagioni. Almeno uno in ogni squadra in cui ha giocato. L’equazione è semplice: chi ha Zlatan, vince. Riuscire a trasportare sulla A-Z quel talismano, non sarebbe affatto male. «Zlatan è ovviamente coinvolto nell’intero progetto di sviluppo del prodotto, in particolar modo per quanto riguarda la qualità, la funzionalità, la tecnologia e le performance. A-Z è fatta su misura da, e per, Zlatan, così come per tutti quelli che abbiano voglia di allenarsi» hanno dichiarato da Varnar.

Anche la scelta dei colori non tradisce un certo grado di austerità, o forse per meglio dire serietà. Ampio spazio ai grigi, al bianco e nero, l’eccezione è il rosso. A-Z vuole promettere una forma mentis più che una semplice linea di abbigliamento sportivo. È necessario saper controllare le proprie abilità, per potersi permettere di utilizzarle a questo. A questo serve A-Z, e per questo uno dei più grandi calciatori viventi ha scelto di associarci il suo nome.

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