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Il punto sulle finali di Conference / Eastern edition

Do The Right Thing

Il punto sulle finali di Conference / Eastern edition Do The Right Thing

La stagione NBA entra nel clou. Prima le finali di Conference e poi le Finals sono pronte ad una fenomenale combo con il caldo per non permetterci più di dormire. Sono stati dei gran bei Playoffs fino a qui, e la qualità non sembra andar scemando. 
Questa settimana faremo un riassunto delle finali di Conference. Cominciamo oggi con l’East, e quindi con la sfida tra Indiana e Miami, per occuparci poi (venerdì) dell’interessante  duello OKC-Spurs.

 

Abbiamo anche il piacere di comunicarvi che da oggi, fino alla fine della stagione, avremo l'opportunità di godere delle illustrazioni di Davide Barco. Un bel motivo in più per restare incollati a "Do The Right Thing"

Queste sono (verosimilmente) le 6 cose da sapere, o che abbiamo imparato, dalla finale della Eastern Conference, che proprio stanotte ha vissuto un capitolo importante, portandosi sul 3-1 per Miami.

 


1- Dwyane’s back


 

Bel lusso vero? Potersi permettere di aspettano uno come Wade per una stagione intera non dev’essere male. Fatto sta che Dwyane entra nel momento chiave della stagione, nella miglior condizione fisica da due anni a questa parte. Un Wade in queste condizioni vale un titolo.

 


2- Lance, ma perché?  

Ora, Lance, saresti cosi gentile da dirci perché? Come diavolo ti salta in mente di dire pubblicamente che Lebron mostra segni di debolezza? Ma non perché vogliamo proteggere King James ad ogni costo, e che se uno si chiama KING JAMES un diamine di motivo dovrà pur esserci, no?

 

3- Il motivo per cui King James si chiama King James

 

Ora ditemi, verosimilmente, questo vi sembra uno che mostra segni di debolezza? No. Ecco appunto. 3-1, con la serie che torna in Florida. Poi  non dite che lui fa cosi.


#weareallwitnesses

 

4- Paul George e la rivincita dell’outfit

Qualche tempo fa, abbiamo messo la “pulce nell’orecchio” a Paul George, definendo il suo outfit troppo “sobrio”. Paul deve averla presa decisamente male, e da allora ha inanellato una serie di completi mica da ridere.

 


5- Roy Hibbert aveva ragione

 

Parliamoci chiaro: Roy Hibbert aveva ragione. Eri li che dormiva beato, trascinandosi fino alle agognate vacanze al mare, e voi? Lo svegliate con l’illusione del titolo NBA, per poi fargli segnare 0 punti nella (decisiva) gara 4. Eh no, cosi non si fa.

 


6- Let me tell you a story

Lascia che ti dica una cosa: ricordi le finali dello scorso anno? Quelle di Tim Duncan in lacrime etc etc? Ecco, è tutta colpa sua, di Ray, e potete giurarci che se ce ne sarà l’occasione, finirà di nuovo in quel modo. (Tutto questo solo per dire che non si dovrebbe lasciar Allen solo a tirare da tre). Se lo fai, l’unica reazione/conseguenza non può che essere questa.

 

cover art by Davide Barco
www.thewarko.com