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NBA All Star Game 2014

Do the right thing

NBA All Star Game 2014 Do the right thing

 Anche quest’anno, l’All Star Week-End ha regalato emozioni, più o meno forti a seconda dei gusti e del paese d’origine degli spettatori. Per noi italiani la vittoria di Marco Belinelli alla gara del tiro da tre è stato indiscutibilmente il momento più alto della rassegna. Il ragazzo di San Giovanni in Persiceto ha messo in fila tutti i più grandi tiratori della lega, sfoggiando anche delle scarpe speciali con le iniziali del suo paese d’origine. Facendo un passo indietro invece c’è da fare una piccola critica alla partita dei “giovani”, quest’anno disputatasi a squadre miste rookie e sophomore, non capace di attirare un pubblico degno. 

Tanto pane per i denti anche dei fashion hunters. I gemelli dello swag Durant e Harden hanno dato come al solito spettacolo. Sublime il completo grigio di Durant, addirittura accecante la camicia del Barba, che finisce di diritto nella galleria delle perle dell’anno. Non si è tirato indietro neanche King James, mentre più sobria è apparsa la nuova stella di Indiana Paul George. Dopo aver criticato le jersey a mezza manica, dobbiamo invece elogiare i jacket scelti dall' NBA nella presentazione dei giocatori. Classico modello college, arricchito da toppe raffiguranti i traguardi raggiunti da ogni giocatore.

Come al solito le sneakers hanno fatto la loro parte. Notevoli (nel senso che si notavano decisamente troppo) quelle a pois gialli su base celeste di Wade e le Purple Vodoo di Steph Curry. Promosse le Jordan di CP3 e le nuove adidas di John Wall e Noah. Superlative le solite LeBron 11 e le Nike indossate da Kirey Irving, eletto, tra le altre cose, MVP della partita. 


Ovviamente, non è mancato lo spettacolo tecnico. John Wall, a dispetto di uno Slam Dunk Contest decisamente brutto (soprattutto per colpa del insensato format), ha messo in piedi quella che è stata definita da Dr. J in persona una delle più belle schiacciate di sempre. Non male davvero.



Si è fatto notare anche McLemore, o per meglio dire “Shaq-Lemore” accompagnato ed incoronato (fisicamente eh) da Shaquille O’Neal, dopo il salto del trono. Si insomma Shaq è stato ancora una volta protagonista, anche da commentatore, doppiando il ballo del 2007.

Buona, buonissima (e ci mancherebbe) anche la partita della Domenica, finita con record di punti e la solita galleria di giocate spettacolari, di cui questa di Steph “Baby Killer” Curry è forse la migliore

Menzione speciale a Damian “Damiano” Lillard ed alla sua impresa alla Stachanov. Tra Venerdi e Domenica ha partecipato a tutte le performance possibili, chiudendo tuttavia con un magro 2/5 di vittorie.
E’ stato un anno più fornito anche sotto il profilo della presenza attiva dei vip, dalle performances non proprio entusiasmanti di Snoop Dogg al Giovedi durante la partita dei Vip, all’assistenza di Drake per la schiacciata di Terrence Ross, al tifo sfegatato di Nelly per il suo compagni di scuola Beal (che veniva per davvero accompagnato in classe da Nelly) durante lo spareggio contro il nostro Marco.

Non possiamo però girarci intorno, il vero evento della tre giorni di sport, è stato qualcosa di extra-sportivo. L’esibizione di Pharrell (e del suo cappello) è stata una di quelle cose che restano nello sport entertainment per tanto tempo, circa venti minuti gestiti in maniera magistrale, radunando tanti amici, dai gia presenti Nelly e Snoop, a Diddy, Busta Rhymes e Chad Hugo, reinterpretando tutti i suoi più grandi successi, “happy” compresa (e te pareva). 



Non ci resta che applaudire ancora una volta l’NBA, e cominciare ad aspettare l’arrivo delle Finals.