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More Than - Gaia Sabbatini

Run For Life

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Gaia Sabbatini

Run For Life

 
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Gaia Sabbatini è una ragazza normale. Che si mette i capelli dietro le orecchie e che gesticola quando parla, che ride raccontandoci della sua infanzia e dei suoi sogni di bambina, che ci tiene a precisare che ama studiare e che crede nel valore della terapia, da neo laureata in psicologia. Gaia Sabbatini, però, è anche un’eccellenza dell’atletica italiana, la mezzofondista campionessa europea Under 23 dei 1500 metri piani a Tallin nel 2021, colei nel 2022 ha stabilito il record nazionale nei 1000 indoor e ha riscritto ancora il suo primato nei 1500 metri outdoor, una sportiva giovane e consapevole che non esita a posare con parrucca ed extension sulla pista - la sua pista, quella da corsa - e che ci ha raccontato un po’ della sua routine, delle sue passioni e delle sue speranze, non solo per quanto riguarda lo sport, anzi con la voglia di superarlo e di mostrarsi come persona a tutto tondo. In attesa di vederla in pista ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, oggi Gaia Sabbatini è la protagonista del nuovo capitolo di More Than.

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Dress ACNE STUDIOS, necklace DSQUARED2, socks and shoes NIKE.
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Necklace DSQUARED2.
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Dress ACNE STUDIOS, necklace DSQUARED2, socks and shoes NIKE.

Cosa significa essere atlete di successo in Italia? Conquistare titoli e medaglie senza rinunciare alla propria femminilità? Conciliare sogni, passioni, studio e allenamenti? Attorno a queste domande ruota tutta la nostra chiacchierata con Gaia, che è spontanea e informale, proprio come lei. Impossibile, nonostante questo, non notare la disciplina da vera atleta con cui risponde, suonando determinata e consapevole. La prima domanda, di rito, è sui Giochi Olimpici. I suoi primi, a Tokyo nel 2020, e quelli che la aspettano, a Parigi, che inizieranno a fine luglio: “Tokyo è stata la mia prima Olimpiade ed è stata inaspettata, nel senso che io due mesi prima non pensavo di poter andare alle Olimpiadi quell’anno. Ero appena esplosa a livello agonistico. L'ho vissuta come un sogno, non come un obiettivo. Questa invece la sto vivendo come un obiettivo. Ho più consapevolezza in me stessa”. Non solo una questione interna, ma anche di condizioni esterne oggettivamente diverse: “Un'altra differenza è quella del pubblico. Per noi sportivi il pubblico conta moltissimo. A Tokyo non c’era, facevamo tutto a distanza, non potevamo uscire dal villaggio olimpico. A Parigi mi aspetto ancora più emozioni. Mi aspetto di viverla bene: un’Olimpiade va vissuta con felicità, perché già arrivare lì è una cosa grandissima. Sento anche di avere più determinazione”. Gaia, in una sola risposta, riesce a mettere l’accento sull’importanza del pubblico e del tifo nello sport e ci riporta alla mente i tempi della pandemia, in cui anche i rapporti tra atleti erano alterati. Inoltre, ci dice forte e chiaro che è cresciuta, sia come persona che come atleta, e le due cose non sono scindibili, anzi si danno forza a vicenda. Non manca, poi, una profonda gratitudine. Per come sta crescendo, per le opportunità che ha e che si è saputa conquistare.

A me piacerebbe molto diventare partner o ambassador di un brand di make-up. Sarebbe un onore e secondo me sarebbe anche bello collegare mondo dello sport e make-up. È bello pensare che un’atleta prima di scendere in pista a competere si mette l'eyeliner colorato, per prepararsi a dare il meglio di sé, mi sembra un’idea bellissima
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A me piacerebbe molto diventare partner o ambassador di un brand di make-up. Sarebbe un onore e secondo me sarebbe anche bello collegare mondo dello sport e make-up. È bello pensare che un’atleta prima di scendere in pista a competere si mette l'eyeliner colorato, per prepararsi a dare il meglio di sé, mi sembra un’idea bellissima
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Dal punto di vista della preparazione, questo è stato un anno positivo a seguito di un paio di stagioni complicate, che le hanno messo i bastoni tra le ruote: “A livello di allenamenti ho cambiato qualcosa, quest’anno. È stato intenso, ho avuto qualche problemino da mettere apposto nel 2022 e nel 2023. Sto lavorando sulla resistenza e sulla velocità”. Di nuovo, la conversazione va immediatamente oltre il pratico, oltre l’immediato: “Sto portando avanti anche un allenamento mentale. Ho iniziato un percorso con una psicologa da circa un anno. Ne sentivo la necessità. Ti esponi ed iniziano le critiche e io le critiche le ho patite tanto, allora ho deciso di farmi aiutare, non solo per affrontare le competizioni e gli allenamenti ma anche per gestire la mia vita. Quindi la mia preparazione è sia mentale che fisica”. Quando parla di salute mentale Gaia si anima ulteriormente, sottolineando con forza la differenza tra mental coach e psicologo e anche l’importanza di una mente forte ed equilibrata, fondamentale per gareggiare a questi livelli senza perdere se stessi ma anche per vivere la sua condizione di atleta famosa, esposta al giudizio del pubblico, conosciuta e riconosciuta nel bene e nel male. “Io ne parlo sempre” ammette. “Tutti mi chiedono se ho il mental coach, ma io ho la psicologa, secondo me tante persone ne avrebbero bisogno”. La cosa la tocca personalmente, perché la 24enne ha studiato proprio psicologia, laureandosi a dicembre. Un risultato ancora più soddisfacente visto che è stato raggiunto in piena preparazione olimpica. Chissà se, in futuro, si troverà lei stessa a esercitare la professione, dopo la sua attività professionistica nell’atletica.

Impossibile non notare, anche solo guardando il suo profilo Instagram - in cui si alternano foto delle sue vittorie sportive e foto in posa, sulla pista e davanti allo specchio - la sua grande passione per moda e make-up e la sua femminilità fresca e giovane. “Io mi trucco per tutte le mie gare” ci spiega Gaia. “Lo faccio da quando sono piccola, da quando avevo 11 anni. Lo faccio per esprimere me stessa ma anche per rilassarmi, fa parte della mia routine, è un momento che mi prendo per me stessa. Mi piace, mi fa stare bene e mi fa concentrare. Mi faccio queste linee di eyeliner colorate, aggiungo brillantini azzurri per richiamare il completino della nazionale. All’inizio mi vergognavo, mi sentivo un pesce fuor d’acqua, poi è passato, è diventata una cosa che mi contraddistingue. Vale lo stesso per la moda. In gara ci sono i completini, ma nei giorni in cui mi alleno solo una volta amo andare in centro, fare shopping. Mi fa stare bene.” A proposito dei completini, ci tiene a precisare: “Sembrano limitanti ma non lo sono. Mi piace come mi stanno. Cambierei solo il colore” e qui scoppia a ridere. “Li vorrei rosa”. Anche il suo portafortuna ha a che fare con il mondo della moda e degli accessori. Si tratta dei gioielli, in particolare degli anelli: “Quando gareggio metto sempre i miei anelli, sempre nella stessa disposizione. Sono molto scaramantica. Poi ho anche la mia collana con gli anelli delle Olimpiadi, che mi ricorda da dove sono partita, della me di dieci anni che scrive nel suo diario voglio andare alle Olimpiadi”. Insomma: la sua mente viaggia e si sposta di continuo, contemporaneamente in due luoghi molto diversi: un po’ nel mondo della fortuna e del caso e un po’, sempre con i piedi per terra, alle sue origini e al suo passato, alla disciplina sportiva.

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Full look MIU MIU.
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Full look MIU MIU.

Quando si parla di stile sulla pista impossibile non parlare di Sha'Carri Richardson, velocista statunitense e campionessa mondiale dei 100 metri piani a Budapest 2023. Ce la nomina lei stessa, quando le chiediamo se ci sono atlete a cui si ispira o che ammira, anche dal punto di vista delle scelte estetiche: “È una ragazza piena di personalità, non gliene importa nulla del giudizio altrui. È se stessa, non ha paura. Lei mi ispira molto da questo punto di vista, insieme anche a Serena Williams”. Proprio Richardson è stata protagonista della campagna di Nike e Jacquemus, a testimoniare un sempre maggior interesse dei brand di abbigliamento nei confronti di atlete e sportive donne, almeno oltreoceano. Un vuoto, però, viene registrato tra quelli di beauty, make-up e skincare, che non sembrano al passo con la crescita della popolarità degli sport femminili. Forse per un problema di diverse concezioni di femminilità, forse per una questione di rischio. Gaia è sincera e dritta al punto: “A me piacerebbe molto diventare partner o ambassador di un brand di make-up. Sarebbe un onore e secondo me sarebbe anche bello collegare mondo dello sport e make-up. È bello pensare che un’atleta prima di scendere in pista a competere si mette l’eyeliner colorato, per prepararsi a dare il meglio di sé, mi sembra un’idea bellissima” come se si trattasse di un’affermazione di forza, determinazione e identità. Come se il make-up diventasse una pittura da battaglia, ma una battaglia buona, una competizione olimpica, ad esempio. “Io ho un buon rapporto con i set fotografici e con le foto in generale. Mi è sempre piaciuto farmi le foto, si vede dal mio profilo Instagram” aggiunge poi l’atleta, dimostrando ancora una volta controllo e consapevolezza, anche di quello che sta diventando il suo personaggio social. Per lei, il fatto che gli atleti e le atlete stiano diventando sempre più delle star non è un problema, anche se non registra questa stessa tranquillità anche nel pubblico: “L’opinione pubblica non la vedo ancora molto favorevole. Magari io riesco a incastrare un servizio fotografico tra due allenamenti, ma quando vado male in una competizione tutti puntano il dito, pensano che io sia andata male per quello, non lo sanno. Io però mi sento un’atleta e una sportiva ma anche tanto altro, mi piacerebbe fare vedere al mondo chi sono a tutto tondo”.

A tutto tondo, Gaia Sabbatini è una persona che ha mille passioni, e che sogna fortissimo. Non solo sport, make-up e moda, anzi: “Mi piace studiare. Ho preso la laurea triennale, quest’anno sarà un anno sabbatico, in vista delle competizioni, ma proseguirò a settembre. Non so ancora quale sarà la magistrale, ho 1000 idee. Sicuramente però continuerò su questo percorso. Poi amo il mondo della recitazione. Da piccola facevo teatro, ho dovuto smettere per far spazio agli allenamenti, era impossibile fare entrambe le cose. Mi piacerebbe, in futuro, riprendere questa cosa. Ancora, un mio sogno da bambina era avere una fattoria, ma una fattoria felice. Sono un po’ hippy sotto questo punto di vista”.

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Full look DOLCE&GABBANA.

Creative Director & Photographer: Carolina Amoretti
Ph. Assistant: Carlotta Ricci
Light Assistant: Vincenzo De Lillo
Stylist: Savina Di Donna
Stylist Assistant: Gaia Serena Ede Fusarini
Make Up: Carolina Antonini
Hair: Gabriele Marozzi
Hair Assistant: Carlotta Giaon
Interview: Priscilla Lucifora