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L'unica volta della maglia rossa FILA della Fiorentina

E come è diventata un cult per la squadra viola

L'unica volta della maglia rossa FILA della Fiorentina  E come è diventata un cult per la squadra viola

Ci sono due fotografie che più di altre hanno catturato la grandezza della Serie A alla fine degli anni ‘90, due istantanee che raccontano come il campionato italiano all’epoca fosse il più importante al mondo. La prima coinvolge Alessandro Del Piero e Ronaldo, una stretta di mano in favore dei fotografi prima di un Juventus-Inter: i due giocatori più famosi delle due squadre italiane più conosciute al mondo. La seconda è un po’ più di nicchia, è conosciuta quasi esclusivamente in Italia e nel corso degli anni è diventata un sinonimo di nostalgia: i protagonisti sono Juan Sebastian Veron e Gabriel Batistuta, due giocatori argentini, che come nel caso Del Piero-Ronaldo, si stringono in un leggero abbraccio in favore di telecamera. A rendere speciale questa foto non è tanto la partita in sé, anche se all’epoca Parma e Fiorentina rappresentavano due squadre ribaltarono le gerarchie del calcio italiano, quanto le maglie indossate dai due calciatori. Il 1998 è infatti l’anno della rivoluzione estetica del Parma con il passaggio dalla maglia bianca alla divisa a barre orizzontali gialloblù mentre la Fiorentina invece quel pomeriggio scese in campo per la prima e ultima volta con una maglia rossa destinata a diventare iconica.

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A realizzare la maglia è FILA, l’azienda italiana che dodici mesi prima aveva sostituito Reebok come sponsor tecnico della Fiorentina. Per la stagione 1998/99 FILA decise di rompere con la tradizione sostituendo i grossi gigli che da qualche anno campeggiavano al centro della maglia oppure sulle spalle dei giocatori. Il simbolo della città di Firenze rimase sulla maglia ma nascosto in uno strano pattern che si sviluppava lungo i bordi della maglia e dei pantaloncini, piccoli elementi ellissoidi posizionati a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra. Una trovata che arrivava in un momento storico dove le variazioni riguardavano esclusivamente l’aspetto estetico delle maglie da calcio. Solo l’introduzione del modello Kombat da parte di Kappa spingerà gli sponsor tecnici a ripensare anche materiali e vestibilità di una maglia da gioco, ma prima di quel momento si seguiva un canone prestabilito con forme morbide. Ciò nonostante, quella maglia della Fiorentina aveva un dettaglio che ancora oggi la rende iconica, ovvero l’introduzione dello sponsor Nintendo al centro della maglia. Una soluzione perfetta per caratteri e colori, che si sposava con la prima maglia viola e la seconda maglia bianca e che sublimava la sua perfezione nella terza maglia rossa, colore primario del viola. Una tonalità già utilizzata per la scritta Nintendo che riprendeva sia il colore della maglia che quello del giglio all’interno del logo.

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A questi aspetti estetici aggiungete che quella maglia venne indossata da giocatori straordinari del calibro di Gabriel Batistuta, Edmundo oppure Manuel Rui Costa ed ecco la ricetta perfetta per trasformare una semplice maglia da calcio in un vero e proprio cult. Un pattern particolare, dettagli curati, giocatori leggendari e in cima a tutto ciò il fatto che la maglia sia stata indossata una volta sola. Non c’è una ragione specifica o per lo meno non esiste ufficialmente una dichiarazione che giustifichi il fatto che la Fiorentina abbia indossato in una sola partita ufficiale questa maglia. Probabilmente una semplice coincidenza dettata dal fatto che all’epoca le squadre tendevano ancora ad utilizzare il più possibile home e away jersey, limitando l’utilizzo delle terze maglie ad occasioni particolari. Il rovescio della medaglia è che questa sua unica apparizione ha aumentato il fascino e la leggenda di quella una maglia, tanto che non solo non si è più rivista in quella stagione ma che non è stata più riproposta nemmeno nelle annate successive. Nella stagione 1999/00, l’ultima di FILA con la Fiorentina, venne confermato il pattern ellissoide ma la terza maglia da rossa diventò gialla. Bisognerà attendere la stagione 2002/03, quando lo sponsor tecnico era PUMA e la Viola dovette ricominciare dalla Serie C2, ma nessuna è arrivata a pareggiare la bellezza di quella maglia indossata in un unica, speciale, occasione.