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Gli allenatori italiani stanno conquistando la Ligue1

La sorpresa Farioli, il guerriero Gattuso e il ritorno di Grosso

Gli allenatori italiani stanno conquistando la Ligue1 La sorpresa Farioli, il guerriero Gattuso e il ritorno di Grosso

La stagione 2023/24 in Ligue 1 è coincisa con una singolare connessione tra Francia e Italia. Tre squadre del campionato francese hanno infatti deciso di assumere un allenatore italiano, investendo su diverse figure del nostro calcio per risollevare alcuni dei club più storici d'oltralpe. La storia più sorprendente riguarda sicuramente Francesco Farioli e il Nizza. Farioli è alla sua prima esperienza in uno dei Top 5 campionati europei ma dopo otto giornate di campionato Les Aiglons sono imbattuti e occupano il secondo posto in classifica. Uno straordinario rendimento con cui sta alimentando quella fama da nuovo fenomeno della panchina che ha generato paragoni con Julian Nagelsmann. Farioli ha 34 anni ed è allenatore da quando ne aveva 32, l’età minima richiesta a Coverciano per cominciare il corso per il patentino Uefa Pro necessario per allenare in Serie A. Ha lavorato in Qatar e in Turchia ma è l’incontro con Roberto De Zerbi a metà fra queste due tappe ad avergli cambiato la vita. La leggenda vuole che durante un corso Farioli scrisse un’analisi sul Foggia, squadra all’epoca di Serie C allenata dal tecnico del Brighton. Quell’analisi arrivò a De Zerbi che nel 2017, quando tornò in Serie A sulla panchina del Benevento, lo portò con sé nel suo staff.

Francesco Farioli al Nizza

Il resto, come si dice, è storia: Farioli diventa capo allenatore in Turchia con Karagümrük e Alanyaspor, la scorsa estate ecco la grande occasione con il Nizza. L’allenatore italiano non ha patito il grande salto ma anzi ha affinato gli stessi concetti di calcio di posizione che gli avevano permesso di farsi un nome prima nella bolla del Calcio Twitter e poi sulla stampa con l’etichetta di “nuovo De Zerbi” o “discepolo di De Zerbi”. Il punto più alto di queste prima giornate di campionato il Nizza lo ha vissuto fra il 15 e il 22 settembre, una settimana incredibile in cui la squadra di Farioli ha prima battuto 3-2 in trasferta il PSG per poi imporsi nel derby della Costa Azzurra battendo 1-0 il Monaco allo stadio Louis II di Montecarlo. L’obiettivo è chiaro: qualificarsi alla prossima Champions League. Il modo in cui raggiungere questo obiettivo è altrettanto chiaro, attraverso un calcio propositivo che faccia divertire giocatori e tifosi.

Gennaro Gattuso al Marsiglia

Alla ripresa del campionato il Nizza affronterà il Marsiglia di Gennaro Gattuso, l’ultimo tecnico italiano in ordine di tempo ad arrivare in Ligue 1. Gattuso in queste prime settimane ha mantenuto fede al suo personaggio genuino e senza fronzoli che lo ha accompagnato durante tutta la sua carriera in campo. Anche nella conferenza stampa di presentazione ha giocato subito su ironia e sentimenti: “Spero di arrivare fra le prime 4 perché così il mio contratto si rinnoverà automaticamente. Se si vivessero 3 o 4 vite avrei potuto dire di no al Marsiglia ma siccome si vive una volta sola non si può dire di no a una società come il Marsiglia”.  Tralasciando il lato sportivo, viene spontaneo notare come Gattuso sia inconsciamente attratto da situazioni problematiche che lo possano rendere un eroe. In Grecia all’Ofi Creta decise di pagare una mensilità a tutti i suoi giocatori al momento delle dimissioni date le difficoltà economiche del club. A Pisa ottenne la promozione in Serie B ma si schierò pubblicamente contro la proprietà che non pagava gli stipendi. Al Milan venne catapultato dalla Primavera alla prima squadra dall’accoppiata Fassone-Mirabelli, volti copertina della controversa proprietà Yonghong Li. La sua ultima esperienza è stata a Valencia dove i tifosi sono da anni in aperta contestazione con il proprietario Peter Lim. Ora Marsiglia ed un’altra situazione esplosiva, dove gli ultras hanno minacciato di morte l’ex tecnico Marcelino, spingendolo alle dimissioni, e il presidente Pablo Longoria.

Fabio Grosso al Lione

Non è certo più semplice la situazione che Fabio Grosso ha ereditato a Lione. Fra queste tre, la sua chiamata è sicuramente quella più sorprendente dato che era reduce dalle dimissioni a Frosinone dopo la promozione in Serie A e nel corso della scorsa estate era stato ad un passo dalla Sampdoria in Serie B. Nulla lasciava presagire ad un suo approdo in Ligue 1 e invece Grosso ha fatto ritorno nella squadra in cui ha militato da giocatore tra il 2007 e il 2009. Nella conferenza stampa di presentazione ha sfoggiato un buon livello di francese che gli ha permesso di spiegare senza intermediari la sua visione, salvo poi fare i conti con una situazione delicata. Jean-Michel Aulas, storico presidente del Lione che nel dicembre 2022 ha ceduto quasi tutte le quote del club, ha citato in giudizio John Textor, il nuovo proprietario del Lione. Una vicenda complicata legata a motivi finanziari e il lato economico ha avuto anche dei risvolti tecnici dato che il Lione è stato limitato pesantemente sul mercato dalla DNCG, l’ente di vigilanza economica del calcio francese, e di fatto non ha potuto fare grandi investimenti, come invece sperava Textor il quale punta a rompere il monopolio del PSG in Ligue 1. La cruda realtà dei fatti racconta di un Lione penultimo in classifica, ancora a secco di vittorie, e che rischia seriamente di rimanere impantanato nelle zone basse della classifica, lasciando il peso della gloria del club sulle spalle della squadra femminile, vincitrice di 16 titoli nelle ultime 17 stagioni di Division 1 Féminine e sei Women's Champions League negli ultimi otto anni.