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Storia ed estetica dello stadio della Real Sociedad

Com'è cambiato l'Anoeta, lo stadio che ospiterà l'esordio in Champions League dell'Inter

Storia ed estetica dello stadio della Real Sociedad Com'è cambiato l'Anoeta, lo stadio che ospiterà l'esordio in Champions League dell'Inter

La Real Sociedad torna a disputare la fase a gironi della Champions League dieci anni dopo la sua ultima partecipazione nella massima competizione europea. Era la stagione 2013/14: la squadra basca chiuse al quarto posto raccogliendo un solo punto in sei partite contro Manchester United, Bayer Leverkusen e Shakhtar Donetsk. Da allora alcune cose non sono minimamente cambiate. Pur non aderendo alla stessa politica dell’Athletic Bilbao, ovvero quella di ingaggiare esclusivamente giocatori nati nei Paesi Baschi, la Real continua ad essere una squadra espressione del territorio la cui maggior parte dell’organico è composta da giocatori baschi cresciuti nel settore giovanile. Da quasi trent’anni però c’è stata un’apertura a giocatori stranieri che nelle ultime stagioni è sfociata in una politica di player trading. La società per lo più acquista giovani prospetti le cui cessioni possono generare grossi ricavi per il club come nel caso di Alexander Isak, attaccante svedese acquistato dal Borussia Dortmund per circa 10 milioni di euro e rivenduto nell’estate 2022 al Newcastle United per oltre 70 milioni di euro.

Storia ed estetica dello stadio della Real Sociedad Com'è cambiato l'Anoeta, lo stadio che ospiterà l'esordio in Champions League dell'Inter | Image 468168
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La vera grande novità rispetto a dieci anni fa è lo stadio. Che è sempre lo stesso ma insieme completamente diverso. Sì, perché la Real Sociedad gioca ancora a San Sebastian all’Anoeta, ora Reale Arena per motivi di sponsorizzazione, un impianto che dopo un massiccio intervento di ristrutturazione tra il 2017 e il 2019 è diventato una piccola cattedrale. L’operazione più importante ha riguardato l’eliminazione della pista di atletica che costeggiava il campo da calcio e impediva ai tifosi di avere una visione ottimale. I lavori sono costati in totale poco meno di 79 milioni di euro ma hanno permesso alla Real Sociedad di avere uno stadio al passo con i tempi. Della struttura originale è rimasto il secondo anello delle due tribune centrali, il resto è stato demolito per essere ricostruito. Nello specifico, sono state realizzate nuove tribune adiacenti al campo con la conseguenza che la capacità è stata aumentata di 10000 posti per un totale di 39313 posti a sedere.

I lavori di ristrutturazione hanno portato ad una rivoluzione anche per quanto riguarda la parte esteriore dell’impianto. Gli elementi portanti sono stati mantenuti ma sopra di essi è stata applicata una copertura realizzata con un rivestimento polimerico di colore azzurro quasi a rappresentare una bandiera della Real Sociedad nel cuore del quartiere Amara, la zona della città in cui sorge l’Anoeta. La peculiarità è che visto dall’esterno lo stadio presenta ancora la forma ovale originale, solo rivista in chiave moderna con una copertura bombata simile a tanti altri stadi in Europa, mentre dall’interno l’Anoeta offre l’impressione di essere uno stadio a pianta rettangolare. La trasformazione però non è avvenuta solo a livello architettonico ed estetico. La differenza si nota anche sul piano sportivo. Prima di questi lavori, la Real Sociedad giocava in uno stadio freddo e asettico. Oggi le partite casalinghe della Real Sociedad si giocano all’interno di uno stadio che ribolle di passione e che è pronto ad accogliere nuovamente la Champions League.