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More Than - Eleonora Goldoni

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Eleonora Goldoni

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Diego Armando Maradona con quella che è tra le sue frasi più celebri ha detto: “se mi trovassi a un matrimonio con un vestito bianco e mi tirassero un pallone infangato, lo stopperei di petto senza pensarci”. Non è difficile credere che Diego lo avrebbe fatto davvero, come un riflesso incondizionato di chi vede nella palla una calamita alla quale è impossibile non essere attratti.

Eleonora Goldoni è vestita con un abito nero di DOLCE&GABBANA lungo fino ai piedi, sta preparandosi per le foto di questo nuovo episodio di More Than quando spunta nella location dello shooting un pallone Tango, lo prende e inizia a palleggiare con i piedi e poi con la testa, mentre il vestito e il grande spacco sulla gamba a mostrare il quadricipite seguono i movimenti come fossero una divisa da gioco. Quell’approccio di Diego al calcio, inteso come forma di divertimento necessario è lo stesso che racconta a nss sports il numero 9 del Sassuolo femminile, volto che rappresenta una generazione di calciatrici capaci di dare una nuova visibilità e un nuovo futuro al calcio femminile.

Con i Mondiali di Australia e Nuova Zelanda alle porte, l’attenzione sul calcio femminile è ora su scala internazionale, mettendo in evidenza i grandi risultati raggiunti in questi anni e gli aspetti sui quali bisogna ancora lavorare. Eleonora Goldoni arriva presto al suo giudizio rispetto allo stato attuale del calcio femminile: “Finalmente viene considerato uno sport professionistico, il primo luglio del 2022 abbiamo raggiunto questo traguardo con molta fatica, ma finalmente ora abbiamo tutele e i minimi salariali per cui abbiamo lottato in questi anni.” L’accento che Eleonora Goldoni mette per ben due volte su “finalmente” racconta senza ripercorrerli gli sforzi fatti da tante calciatrici italiane in passato, e quelli che continuano a fare, visto il margine di miglioramento e la distanza da altre federazioni.

“Non siamo ancora arrivati all’obiettivo finale, ancora si parla di stipendi troppo bassi in confronto al seguito e agli interessi economici che ruotano intorno al nostro mondo. È giusto che tutto questo non ci basti.” Nella conversazione con l’ex calciatrice di New Team Ferrara, Lady Buccaneers, Inter e Napoli sul calcio femminile sono più le volte in cui Goldoni parla al plurale, immagine di come prevalga un senso d’insieme e di sincronia difficile da riconoscere nel calcio maschile. Goldoni guarda con facilità dall’alto quello che succede e questo le permette di essere consapevole anche dei tanti punti da migliorare, come quando mi dice “serve che l’informazione pubblica si interessi e racconti il calcio femminile, fino a qualche settimana prima dell’inizio dei prossimi Mondiali nessuno aveva ancora acquistato i diritti per trasmettere le partite. Questo è un fattore allarmante rispetto a come viene ancora considerato il nostro sport, ancora di più in questo caso che si tratta della Nazionale e di un torneo così importante.”

Dopo un cambio di vestiti, in un full look Valentino Eleonora Goldoni racconta di come sia appassionata di moda da sempre. “Penso che questo interesse me l’abbia trasmesso mia mamma, che è stata prima modella e poi stilista, quindi è un po’ un tratto che nasce dalla mia famiglia. Credo che sia un’efficace forma di espressione della propria personalità e di quello che ciascuno ha dentro, apre a un mondo interiore magnifico e variegato, quindi mi piace curare questo aspetto, mi fa stare bene farlo.” 

 

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Full look DOLCE&GABBANA.
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Full look DOLCE&GABBANA.
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Full look ALEXANDER MCQUEEN.
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Full look ALEXANDER MCQUEEN.
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Full look ALEXANDER MCQUEEN.

Essersi aperta verso l’esterno attraverso i social, fin dai primi anni della sua carriera ha attirato intorno alla figura di Eleonora Goldoni alcune critiche, così come commenti che hanno spostato l’attenzione dall’atleta a un personaggio dal ruolo solamente mediatico. “Tante volte mi capita di sentire abbinato il mio nome al termine influencer, prima ci facevo più caso e mi dava fastidio, ora sinceramente no. Ho riflettuto sul significato del termine e il fatto di riuscire a influenzare le persone dando un’impronta positiva attraverso i social non è per niente una brutta cosa. Io decido e mi piace essere attiva sui social per condividere la mia quotidianità e avvicinare le persone alla mia vita e ai miei valori, creando una piccola comunità.” In questo senso Eleonora Goldoni ha sempre rappresentato un’eccezione alla visione tradizionale del calciatore/calciatrice. È lei stessa a dire che ciò che mostra su Instagram e TikTok è un modo per rompere barriere e preconcetti rispetto a quello che larga parte dei tifosi si aspetta di vedere da un/a calciatore/trice. Un esempio recente è la foto in cui mostra con orgoglio mentre festeggia a San Siro indossando la maglia dell’Inter: 

“È vero io sono una calciatrice del Sassuolo ma tifo Inter e non l’ho mai nascosto, chi mi segue lo sa. Sono andata a vedere il derby in Semifinale di Champions League e per l’entusiasmo della vittoria ho postato una foto con la maglia nerazzurra. Non dico di non averci pensato, so che faccio parte di un altro club ma perché non farlo? Il mio desiderio era di condividere le mie emozioni in quel momento. Va bene che si parli di rivalità però anche questa è una mentalità che si deve cambiare nel mondo del calcio, io porto avanti l’idea che anche se faccio parte di un club posso tifare un’altra squadra, facendolo sapere all’esterno in tutta libertà. Tutti tifiamo una squadra fin da bambini e non avrebbe senso far finta che non sia così.”

Condividere i miei momenti di difficoltà aiuta a ridimensionare l’immagine che viene data di noi sportivi e a non metterci su un piano diverso da quello dei tifosi.
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Condividere i miei momenti di difficoltà aiuta a ridimensionare l’immagine che viene data di noi sportivi e a non metterci su un piano diverso da quello dei tifosi.
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Eleonora Goldoni parla di ciò che fa come una “cassa di risonanza” ed è forse la conseguenza più naturale di chi appartiene a un mondo a cui viene concesso di alzare il volume solo in pochi momenti durante l’anno. Così Goldoni sta provando a far partire il cambiamento prima da sé e dal ruolo di responsabilità che ha nei confronti di tutti gli appassionati e appassionate del calcio. “Non ho vergogna a condividere momenti miei di grande difficoltà. Questo aiuta anche a ridimensionare l’immagine che qualche volta viene data di noi sportivi e a non metterci su un piano diverso da quello del pubblico che ci segue.” mi dice con una serenità spiazzante, mentre si aggiusta la giacca verde smeraldo. 

 

 

Mentre parla delle città in cui ha giocato si capisce il legame che Eleonora Goldoni ha con i tifosi, dice che di Napoli è innamorata e la differenza l’hanno sempre fatta le persone, così come a Milano in cui ha creato legami fraterni. Come ha tifato a Sassuolo per tutta la stagione, poi a San Siro e replicando a Istanbul per la Finale di Champions, Goldoni tiferà anche per le sue colleghe pronte a giocare un altro storico Mondiale. Con il pensiero già rivolto anche alla prossima stagione e ai suoi obiettivi, la centrocampista racconta che saranno quelli di sempre, di “divertirmi ed entusiasmarmi, sognando di vincere un titolo e di sentirmi al centro di un progetto. 

Eleonora Goldoni è stata una delle prime in Italia a portare la figura della calciatrice e il racconto di quel movimento sui social, accettando l’esposizione mediatica e ciò che comporta. Goldoni fa parte di quella nuova generazione di sportivi che agiscono in modo contro-intuitivo, utilizzando le piattaforme per unire calcio e vita privata, superando uno stigma sociale e ispirando un cambiamento, senza mai perdere di vista il Tango. 

 

Photographer: Mario Zanaria
Photographer Assistant: Michele Lanzotti
Stylist: Diletta Accorroni
MUAH: Cecilia Olmedi 
Location: Residenza Location
Interview: Tommaso Berra

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Full look DOLCE&GABBANA.
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Full look DOLCE&GABBANA.