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Quando il Parma vestiva PUMA

Un accordo che torna protagonista a trent'anni di distanza dal primo incontro

Quando il Parma vestiva PUMA Un accordo che torna protagonista a trent'anni di distanza dal primo incontro

La mitologia del Parma a cavallo degli anni '90, quando la provincia italiana viveva il sogno del grande calcio europeo dopo anni di gavetta nelle serie minori, è ancora oggi presente nella memoria di ogni appassionato di calcio che abbia più di trent’anni. Nonostante il finale dolceamaro che ha lasciato nella bocca dei loro tifosi, con i fallimenti e le implosioni che seguiranno molte di queste cavalcate, è impossibile separare quei campioni, quell’estetica e quelle maglie dal periodo d’oro del calcio italiano. Arrivato a fine anni '80 per la prima volta in Serie A, il club emiliano stupì tutti conquistando immediatamente l'Europa da neopromosso, per poi rimanere saldamente tra le sette sorelle che definirono un decennio. Con lo sponsor Parmalat ben visibile sul petto della maglia gialloblù, la squadra di Calisto Tanzi lanciò una serie irripetibile di talenti e alzò in rapida successione trofei in Italia e all’estero.

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Dopo aver vinto la Coppa UEFA nel 1995 nella doppia sfida contro la Juventus, nella stagione successiva il Parma di Nevio Scala cambiò dopo un decennio il proprio sponsor tecnico, passando da Umbro a PUMA. Con i gialloblù il brand tedesco stabilì immediatamente un rapporto speciale e il risultato non disattese le aspettative. Il design scelto per la maglia della stagione 1995/96 è infatti immediatamente entrato nella leggenda del club, grazie al suo perfetto equilibrio tra modernità e tradizione, grazie ai suoi colori acrilici che creavano il pattern sulle maniche e spalle e il colletto a polo allacciato. Al centro della maglia ovviamente è ben visibile il logo Parmalat, che da un decennio era diventato sponsor e sinonimo dei gialloblù. La maglia Home è bianca come un bicchiere di latte, la Away gialla e la terza in blu elettrico con la dominante del colletto che cambia di conseguenza. In tono su tono è inoltre stato usato un pattern romboidale che genera ulteriore movimento nella zona del corpo.

Un set di maglie che verrà indossato in campo dal Pallone d'Oro Hristo Stoičkov e Gianfranco Zola oltre ai giovani Fabio Cannavaro, Filippo Inzaghi e Gigi Buffon, lanciando una generazione che farà la storia del calcio italiano. E come succedeva spesso in quegli anni i kit vennero conservati anche per la stagione successiva, con la sola variazione della terza maglia che divenne arancio, quando sulla panchina ducale si sedette Carlo Ancelotti sostituendo dopo sette anni Nevio Scala. Trascinati in attacco dalla coppia Enrico Chiesa - Hernan Crespo, il gialloblù raggiunsero il miglior risultato della loro storia in Serie A, un secondo posto alle spalle della Juventus, accendendo una rivalità che avrà ripercussioni anche sulla maglia del club ducale. Per la stagione 1997-98 PUMA realizzò dei kit più tradizionali mantenendo il colletto, ma senza bottoni, ed i colori della prima maglia, ancora in blu su fondo bianco con dettagli in giallo. Per la seconda invece PUMA unì il giallo e il blu come non si faceva da qualche anno a Parma, dando vita ad un connubio che da lì in poi diventerà l'anima dei Ducali, che appunto scelsero di non indossare più il bianco nella versione home per differenziarsi dalla Juventus. Prima Lotto e successivamente Champions infatti introdurranno le strisce orizzontali gialloblù che definiranno l'estetica parmense nei primi anni 00.

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PUMA ha contribuito a scrivere la storia del Parma anche attraverso le divise per i portieri, che nella città emiliana significa le maglie di Gianluigi Buffon. L'estremo difensore esordì neanche maggiorenne, facendosi immediatamente notare fin dalla sua prima stagione da titolare in gialloblù anche grazie alle maglie indossate. La prima, e ormai storica, è quella rossa a maniche lunghe con dettagli blu scuri e il fiore della Parmalat, che crea un disegno nella parte centrale della maglia. Ancora più belle quelle dell'anno successivo, con una trama esagonale come delle arnie delle api sia in rosso e blu scuro che in verde e blu. Degli esempi perfetti dell'inventività e audacia delle maglie da portiere negli anni '90, che potrebbero tornare protagoniste grazie al nuovo accordo tra il Parma e PUMA che debutterà dal prossimo anno a quasi trent'anni di distanza dal primo incontro.