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La lunga storia tra Tommy Hilfiger e la Formula 1

Un sodalizio confermato anche dalla collaborazione con Awake NY per il Gran Premio di Miami

La lunga storia tra Tommy Hilfiger e la Formula 1 Un sodalizio confermato anche dalla collaborazione con Awake NY per il Gran Premio di Miami

Negli anni ‘60 e ‘70, un ancora adolescente Tommy Hilfiger muoveva i primissimi passi del suo viaggio, sull’onda delle sue passioni. Fin da ragazzo, il designer di Elmira - piccola città nel nord dello Stato di New York - si scopre affascinato dalla moda e dalla cultura pop, in particolare dallo stile e dai look delle rockstar del tempo, ma coltiva un’altra passione viscerale: quella per i motori e le gare automobilistiche. “Da ragazzo ero completamente immerso nel mondo delle auto e delle corse” ha dichiarato il designer statunitense, raccontando come andasse ad assistere alle gare di Formula 1, che all’epoca si correvano sul circuito del Watkins Glen Grand Prix Race Course, non distante dalla sua città natale, e la sua emozione per l’energia palpabile e l’atmosfera elettrica che accompagnavano l’evento.

Tuttavia, se, da un lato, la sua piccola città natale gli offriva la possibilità di assistere agevolmente a questa prestigiosa manifestazione, dall’altro, non aveva certo quell'apertura mentale per accettare i vestiti tipici delle rockstar, di cui Tommy amava tanto lo stile. Così, il ragazzo prese 150 dollari, salì in macchina e si mise in viaggio in direzione di New York. Una volta giunto a destinazione, acquistò 20 paia di jeans a zampa d’elefante per poi rivenderli ad Elmira dalla sua Volkswagen Beetle; poco dopo, inaugurò People’s Place, il suo primo negozio. Nel 1985, trasferitosi definitivamente a New York, lanciò i capi della sua prima collezione, ormai diventati classici del marchio. Negli anni a seguire, Tommy Hilfiger divenne il volto della nuova moda americana, che univa lo stile preppy con i primi contatti dello streetwear, il tutto sotto la spinta di un motore filosofico che fosse capace di orbitare attorno alla cultura pop, alla moda, all’arte ed alla musica ed allo sport. Viene così a chiudersi il cerchio aperto 10 anni prima al Watkins Glen Grand Prix Race Course e, in casa Tommy Hilfiger, il mondo delle corse viene a fondersi con quello della moda.

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Dalla sua ferma convinzione che la Formula 1 costituisse il nucleo fondante della cultura pop, nasce il rapporto di collaborazione con Lawrence Stroll - miliardario attivo nell’universo della moda ed oggi co-proprietario e presidente esecutivo dell’Aston Martin in F1 - grandissimo appassionato di automobili e collezionista di Ferrari. Tommy Hilfiger iniziò allora ad incarnare la visione di Stroll, secondo il quale questa partnership avrebbe aperto al marchio le porte del mercato internazionale e spianato nuove strade nel panorama industriale legato alla moda ed allo sport. Nel 1991 Tommy Hilfiger sponsorizza la Lotus di Mika Hakkinen e Alex Zanardi, con delle tute da corsa personalizzate, in cui i colori rappresentativi del marchio di moda si mescolavano a quelli della scuderia.

In generale, il designer rimase convinto nel tempo della proficuità di quell’investimento, che rappresentava un momento centrale per lo sviluppo del business ed una vetrina eccezionale in termini di branding, dando spazio anche a numerose campagne personalizzate e ad una capsule collection ispirata al motorsport, la quale integrava la Formula 1 e la moda con il suo terzo grande amore: Monaco. Effettivamente, la risonanza scatenata nel periodo seguente fu incredibile, dal look di Snoop Dogg a una grossa partnership firmata con la NFL. Successivamente, nel 1998, quando la Formula 1 andò incontro alla sua più fragorosa esplosione di popolarità, sempre su impulso di Stroll, prese forma un ulteriore accordo di sponsorizzazione quadriennale con Ferrari, per cui il brand americano disegnò le divise ufficiali del team e dei piloti proprio negli anni di Michael Schumacher e dell’impero della Rossa.

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La conclusione dell’accordo con Ferrari fu soltanto un arrivederci tra la Formula 1 e Tommy Hilfiger - il quale però non si slegò dallo sport in generale, mantenendo accordi di sponsorizzazione con atleti di fama mondiale del calibro di Thierry Henry e Rafael Nadal. I due si incontrarono nuovamente nel 2018, sotto il segno del team Mercedes-AMG e grazie all’intercessione di Lewis Hamilton. Proprio la superstar britannica, infatti, ha costruito con Tommy Hilfiger una delle alleanze più solide del binomio moda e sport: Hamilton è stato nominato global ambassador ed ha collaborato a ben 5 collezioni “Tommy X Lewis”, partecipando attivamente alla realizzazione delle capsule.

Ancora oggi, o per meglio dire specialmente oggi, a dire di Tommy Hilfiger, l’universo della Formula 1 è qualcosa di incredibilmente interessante e trabocca di energia, similmente ai concerti rock e ne costituisce uno degli esempi più fulgidi il Gran Premio di Miami. Per l'evento che riporterà il circuito F1 negli States, Tommy Hilfiger ha lanciato una collaborazione insieme ad uno dei brand di streetwear più forti del momento, Awake NY. Angelo Baque, founder e designer del brand, ha rivelato di essere un grandissimo ammiratore di Lewis Hamilton e appassionato di Formula 1, e non ha perso l'occasione di infondere nella collezione il suo stile, i suoi valori e la sua visione del mondo e della moda. 

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La collezione Tommy x Mercedes-AMG F1 x Awake NY comprende sette capi, ognuno dei quali fa riferimento a look da corsa vintage con un approccio streetwear tipicamente newyorkese. Tra questi, una classica maglia da baseball fa riferimento allo stile americano, mentre una T-shirt che celebra il Gran Premio di Miami è disponibile in rosa, in blu elettrico e nero. Le maglie sfoggiano i numeri di gara dei piloti della Mercedes-AMG, tra cui il 44 di Hamilton e il 63 di George Russell, mentre un toccante pezzo tributo di Awake NY onora la fondazione di Tommy Hilfiger, con il numero 85. La palette dei colori mette in relazione il rosso, il bianco e il blu tipici di Hilfiger con quella della squadra Mercedes-AMG: nero, bianco e verde volt. Un incontro che celebra il crescente interesse anche oltreoceano verso l'F1 e il ruolo di Tommy Hilfiger nell'aver saputo raccontare l'aspetto lifestyle dello sport più veloce al mondo.