Perché non si possono indossare calzettoni bianchi a Stamford Bridge?

Ogni casa ha le sue regole e a Stamford Bridge nessuno può indossare calzettoni bianchi ad esclusione ovviamente del Chelsea. Non ci sono favoritismi o esenzioni, tutte le squadre devono rispettare questo principio. Nella stagione 1964/65 il Chelsea decise di rivoluzionare il proprio look passando da pantaloncini bianchi e calzettoni blu scuro o neri a pantaloncini dello stesso blu utilizzato per la maglietta accompagnati da calzettoni bianchi. Questa decisione venne presa da Tommy Docherty, il tecnico dell’epoca, che optò per questa combinazione di colori per rendere il club più facilmente distinguibile dato che nessun’altra squadra in Inghilterra all’epoca utilizzava questo accostamento. Una scelta coraggiosa ma allo stesso tempo azzeccata che ha permesso al Chelsea di crearsi una propria tradizione in termini di stile. La conseguenza è che ancora oggi a Stamford Bridge si possono ritrovare degli unicum stilistici che sono difficilmente replicabili in altri stadi.

Il caso più eclatante in questo senso è quello del Real Madrid che solo per le trasferte nella zona Blues di Londra sporca il suo tradizionale completo total white. È accaduto nella stagione 2020/21, nella stagione 2021/22 e accadrà anche in questa stagione in occasione della gara di ritorno dei quarti di finale di Champions League. Come nelle precedenti due occasioni, il Real Madrid utilizzerà i calzettoni della seconda o della terza maglia abbinando calze nere o blue navy a maglie e pantaloncini bianchi. Si tratta di un omaggio involontario al completo originale del Real Madrid che solo nel 1955 decise di abbandonare i calzettoni neri in favore di quelli bianchi. Il Real Madrid non è stata l’unica squadra a doversi piegare al divieto dei calzettoni bianchi. Premier League, Champions League, Fa Cup, Europa League, Coppa di Lega: a prescindere dalla competizione, il Chelsea in casa ha sempre giocato indossando calzettoni bianchi costringendo gli ospiti a prendere una decisione; utilizzare un completo senza calzettoni bianchi oppure modificare un kit che li prevedeva.

Ovviamente non c’è nulla di romantico in tutto questo e non si tratta di un accordo tacito, di una sorta di regola non scritta che i club sono disposti ad accettare. È una questione di regolamenti legati ai contratti televisivi. Ogni singola competizione calcistica impedisce infatti a due squadre di avere colori uguali nelle divise dei calciatori di movimento così che chi guarda la partita in tv non cada in confusione. Un obbligo da seguire senza discussioni e che sta avendo anche delle conseguenze nel modo in cui le aziende stanno realizzando seconde e terze maglie. Di fatto i kit in tinta unita sono il modo più semplice per rispettare questa regola lasciando solo alla home jersey il privilegio di essere progettati con colori spezzati, il più delle volte con pantaloncini e calzettoni neri o bianchi a seconda delle occasioni. La UEFA non è esente da questa corrente e infatti per regolamento impone questo tipo di scelta: nessuna squadra può condividere un colore in campo. Il Chelsea è la squadra che più di ogni altra costringe i propri avversari a modificare i propri kit ma nel passato ci sono state altre situazioni simili, come ad esempio i pantaloncini neri con calzettoni bianchi da sempre dettaglio di Valencia e PSV Eindhoven.