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"Una maglia è come la bandiera di uno stato", dietro le quinte dell'Hellas Verona

Ci siamo fatti raccontare le celebrazioni per i 120 anni della squadra scaligera da Niccolò Vallenari di Unaforesta

Una maglia è come la bandiera di uno stato, dietro le quinte dell'Hellas Verona Ci siamo fatti raccontare le celebrazioni per i 120 anni della squadra scaligera da Niccolò Vallenari di Unaforesta

Sabato pomeriggio al Bentegodi è andata in scena una partita da ricordare, con le bandiere sventolanti a ricordare che si festeggiavano i 120 anni della squadra scaligera. Un traguardo celebrato anche attraverso una maglia speciale, realizzata da Macron con l'agenzia creativa veronese Unaforesta, che è andata immediatamente sold-out. E se sulle gradinate il clima era quello delle grandi occasioni, in campo è arrivata l'impresa che ha dato nuova speranza alla salvezza gialloblu. Nello stadio gremito in ordine di posti l'Hellas ha superato in volata il Sassuolo rimontando due gol negli ultimi dieci minuti di gioco, complice anche un imperdonabile errore a tempo scaduto di Consigli che ha regalato a Gaich il pallone del successo. 

L'Hellas Verona durante tutta la stagione ha dimostrato di esser molto attenta al proprio profilo estetico, lavorando sia sulle maglie firmate Macron che sulla sua comunicazione, grazie al lavoro dell'agenzia Unaforesta e di Studio Fantastico, unit che si occupa di art direction, branding, content production. Il risultato di questa felice collaborazione è stata appunto la maglia anniversario, un trend sempre più forte nel panorama calcistico odierno, spezzata a metà dai due colori sociali e con uno stemma ridisegnato prendendo spunto dalla storia scaligera. Per l'occasione abbiamo avuto il piacere di parlare con Niccolò Vallenari, Partner & Account di Unaforesta, riguardo la loro collaborazione con il Verona, l'evoluzione del design delle squadre di calcio e il futuro delle maglie. 

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Com’è nata la collaborazione con l’Hellas Verona?

La collaborazione con il club è iniziata nella stagione 2020/21 con un progetto di consulenza digital marketing ed ecommerce che seguiamo tuttora. Nel corso di questo triennio il rapporto è evoluto costantemente arrivando a coinvolgere anche la nostra unit creativa Studio Fantastico. Lo scorso anno è stata realizzata la campagna di lancio della maglia Away 2022/23, in questi mesi il progetto per la celebrazione dei 120 anni del club.

Qual è stato il percorso che vi ha guidato in questo restyling della maglia e del logo dell’Hellas Verona?

Iniziamo da una premessa non scontata: questo progetto nasce e si sviluppa con un lavoro realizzato a 4 mani con il club e in particolare con il team marketing e prodotto. È stata fin da subito chiara la volontà della società di consolidare un rapporto città-club che dura da 120 anni. Da veronesi ed appassionati di calcio conoscevamo già profondamente la storia della squadra e delle maglie utilizzate nel corso delle varie stagioni, ma quando Hellas Verona ci ha dato l’opportunità di poter accedere all’archivio storico non ce lo siamo fatti ripetere due volte. Durante la visita abbiamo avuto la possibilità di apprendere moltissimi nuovi aneddoti ed osservare una serie di cimeli e prodotti che non fossero maglie da gioco che mai avremmo visto “dal vivo” e che ci sono tornati utili a livello creativo e progettuale.

Come si coniugano tutte le componenti (storiche, emotive ed estetiche) di una maglia in un unico grande progetto?

È un percorso che parte da lontano, in primis da una profonda passione per il calcio e di tutte le sue sfumature. Conoscendo questo mondo e le sue evoluzioni nel tempo, per noi è stato fondamentale da un lato rispettare la storia della squadra ed il legame con i suoi tifosi e dall’altro portare il progetto nella contemporaneità, facendo uscire la maglia fuori dal campo di gioco.

Nel percorso di ricerca e sviluppo è stato fondamentale il dialogo con il club, era importante per noi lavorare in simbiosi con le persone che lavorano ogni giorno con la squadra e che da anni vivono questi colori dall’interno. Il design del kit deriva da quello utilizzato dalla squadra al momento della sua fondazione andando a richiamare, in un anniversario così importante, gli albori di quello che allora era solo l’Hellas (anche se in quel caso i colori erano, curiosamente, il bianco ed il nero). La campagna di lancio, con un taglio molto fashion e cinematografico ed un forte storytelling, è sicuramente la parte progettuale che guarda più al presente, seguendo un trend ormai consolidato. Per coniugare tutte queste componenti talvolta in contrasto tra di loro è stata di fondamentale importanza la scelta del team di lavoro, un mix tra professionisti che vivono il calcio in modo viscerale ed appassionati legati alla città ed il club, senza i quali non saremmo riusciti a realizzare un lavoro di tale portata.

Tra i tanti dettagli che la maglia nasconde, qual è il vostro preferito e quale significato conserva?

In realtà i dettagli a cui siamo particolarmente legati sono due. Il primo è inserito nell’etichetta sul colletto e riporta uno dei più celebri cori del tifo veronese: “Sosteniam la più grande squadra che il mondo ha visto mai”, un’iperbole che bene rappresenta la passione del tifo gialloblù. Questo è anche l’unico coro al cui interno sono citati due nomi che la società ha avuto nel corso degli anni: “Hellas Verona AC” e, “Verona Hellas”.

Il secondo è la label posta sul fondo della maglia che richiama quella presente sulle maglie della squadra durante la metà degli anni ’90 e che ha una storia molto particolare: nel 1995 il presidente dell’epoca Alberto Mazzi recuperò il vecchio nome Hellas Verona Football Club, perso a causa del fallimento di qualche anno prima, e fece cucire un’etichetta sulla manica con scritto Hellas 1903, in ricordo della gloriosa storia della società.

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Cosa significa per voi lavorare con uno dei punti di riferimento della vita cittadina?

È importante una precisazione: lo studio ha base a Verona, ma la provenienza e la “fede” calcistica dei suoi membri è la più disparata. Detto questo, poter lavorare con una società calcistica così importante e radicata all’interno della città per noi è un onore e significa moltissimo, anche in termini di responsabilità.

A vostro avviso cosa rende speciali i rapporti con il territorio quando si devono poi sviluppare collaborazioni o lavori insieme?

In questo caso siamo stati sicuramente avvantaggiati dal legame naturale dello studio con il territorio. In generale per noi è fondamentale studiare e conoscere chi sta dall’altra parte. Lo è stato ancora di più in questo caso: l’ambito su cui siamo andati a lavorare era, ed è, molto delicato “a causa” dell’amore e la passione che i tifosi hanno per i colori e l’origine della squadra di appartenenza. Conoscere già la storia e l’evoluzione che ha avuto l’Hellas Verona durante gli anni ci è stato sicuramente d’aiuto per partire leggermente avvantaggiati riguardo ai vari aspetti di questo progetto.


La maglia è andata immediatamente sold-out e sabato verrà finalmente indossata dai giocatori in campo, un successo su tutti i fronti che segnala la bontà del vostro lavoro e di questo tipo di collaborazioni. Credete sia un trend destinato ad aumentare nei prossimi anni?

È importante condividere questo importante risultato con tutto il team di lavoro che ha visto coinvolti, oltre a Studio Fantastico, anche il team marketing e prodotto dell’Hellas Verona, gli sponsor di maglia e il fornitore tecnico Macron. Il lavoro di squadra tra tutte le parti interessate è stato determinante per la buona riuscita del progetto.

Siamo dell’opinione che questo trend sia ancora in evoluzione e che, anzi, sia ancora all’inizio: i club si apriranno sempre di più a collaborazioni esterne ed in questo hanno sicuramente fatto da apripista società come Juventus, Venezia, Inter, Red Star FC, PSG e tante altre. Sarà fondamentale in questo percorso tutelare tutti gli stakeholder, in primis tifosi e appassionati che ne sono il cuore pulsante.

Che cos’è diventata la maglia da calcio e come si è evoluta secondo te l’estetica calcistica?

L’intero studio di questo progetto è partito esattamente da una domanda molto simile a questa e prima di arrivare al design del kit per noi è stato fondamentale riuscire a dare una riposta a questo quesito. La maglia di un club è, assieme al crest, l'effige più importante e rappresentativa di migliaia di persone e questo legame viscerale deve sempre essere il punto di partenza per qualsiasi progetto legato al mondo del calcio e in generale allo sport. Il paragone più vicino è sicuramente quello che affianca il logo di una squadra alla bandiera di uno stato: dentro a quella combinazione di colori sono legati valori intramontabili. Sicuramente la maglia da calcio, come capo fuori dal mondo stadio, vive oggi il suo momento di massima esposizione e visibilità, anche se “camminando” su un sottile filo tra quello che è il suo valore intrinseco ed il valore economico che rappresenta per le società.

Negli ultimi anni abbiamo notato come il kit design strizzi sempre più l’occhio al mondo fashion ed ai macro-trend che lo animano: se guardiamo al template utilizzato da Nike durante questa stagione il richiamo ai kit realizzati durante la metà degli anni ’00 è chiaramente riconoscibile. Per quello che riguarda il nostro lavoro, a livello creativo le più grandi opportunità le danno sicuramente le terze/quarte maglie o i progetti speciali, su cui per primi i club sono più propositivi per quanto riguarda collaborazioni e/o sperimentazioni: dal nostro punto di vista possono essere queste il vero campo in cui evolvere l’estetica di questo mondo.