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C'è più di un problema con il merchandising contraffatto a Napoli

In vista dello scudetto i prodotti non ufficiali sono ormai ovunque

C'è più di un problema con il merchandising contraffatto a Napoli In vista dello scudetto i prodotti non ufficiali sono ormai ovunque

Da Instagram a TikTok, il mio feed è letteralmente invaso da contenuti girati e prodotti nella città di Napoli. Dai più celebri e famosi content creator, ai video sulle giocate di Kvara e Osimhen fino alle ricette che omaggiano volti dei calciatori e la squadra, insomma tutto è un gran momento per la città che oltre a registrare un numero di turisti veramente alto si sta preparando a vivere un momento sognato per ben 33 anni. Con solo due sconfitte in campionato e un vantaggio consolidato di 18 punti, il Napoli sta ormai facendo sognare da settimane la città che sta aspettando solo la matematica certezza per festeggiare un successo voluto e cercato da anni, arrivato l'ultima volta ai tempi di Maradona. E l'entusiasmo come si evince dai feed social è cresciuto a dismisura in città che si è colorata di azzurro, più di prima infatti in ogni vicolo e rione della città è possibile trovare murales degli attuali giocatori, sempre più omaggi a Maradona e gigantografie varie. Una felicità incontenibile e non poteva essere che così in una città passionale in cui l'amore per il calcio e in generale per i colori del Napoli è vissuta in maniera viscerale che trascende ogni qualsiasi cosa. 

Ma dietro la vittoria e l'entusiasmo c'è un'altra faccia della medaglia, quella del merchandising contraffatto che è possibile trovare in varie bancarelle distribuite in ogni punto nevralgico della città. Come scrive IlPost in un approfondito articolo sul tema: "la camorra ha aumentato il proprio giro di affari e attività in previsione della probabile vittoria; Tra le cose più vendute ultimamente dalle bancarelle ambulanti ci sono le bombolette spray per colorare i capelli, visto che secondo un passaparola in città il giorno della vittoria i tifosi dovrebbero tingersi i capelli d’azzurro, il colore della squadra." 

Il problema che adesso riguarda la città di Napoli però non è confinato alla regione Campania ma investe tutte le squadre da calcio. Come nella moda infatti, anche nel calcio circolano una quantità di prodotti falsi che inquinano ed intasano il mercato, infliggendo una dolorosa perdita a tutto il sistema. La situazione però è andata fuori controllo nella città partenopea, di pari passo con l'entusiasmo per il terzo scudetto, con la camorra che ha approfittato dell'altissima richiesta di maglie, sciarpe e gadget brandizzati per colmare un vuoto che la disponibilità di merchandising ufficiale non sempre riesce a soddisfare.

Sempre nell'articolo de IlPost vengono infatti elencati i prezzi di ogni maglia, a seconda di quanto sia difficile riconoscere il falso. Quelle più fedeli all'originale si avvicinano ai €40/50 mentre le versioni più contraffatte si aggirano circa sui 15 euro se di taglia bambino e 20 per gli adulti. Un sistema che non si limita però ai soli kit di gioco ma coinvolge tutti gli item legati al tifo della squadra partenopea, sia ispirate alle originali, sia create per l'occasione come le maglie mash up tra quelle dell'Argentina e del Napoli con sulle spalle ovviamente il nome di Maradona.

Un affare d'oro per la malavita organizzata, che ha già una forte rete per la fabbricazione e lo smercio illegale di prodotti contraffatti e può dominare anche il mercato nero grazie alla sua presenza sul territorio. Oltre sia alla produzione ed alla distribuzione infatti, un ruolo centrale lo assume anche la vendita attraverso le bancarelle e venditori ambulanti. La camorra infatti gestisce e decide chi deve posizionarsi in un dato angolo e tutto viene preventivamente approvato dal "sistema", che così facendo riesce a controllare ogni passaggio della sua filiera.

Ovviamente il Napoli, così come tutte le altre società che da tempo cercano di combattere tale fenomeno, non si sono arrese alla situazione ma vogliono ottenere maggiori aiuti. L’avvocato della società del Napoli, Fabio Fulgeri, ha dichiarato al quotidiano Mattino: "ci costituiamo parte civile, come ha chiesto il presidente De Laurentiis sin dall’inizio. Ormai seguiamo circa cento processi l’anno, che aumenteranno alla luce dei sequestri di questi giorni. Non solo a Napoli, ma anche a Cassino, Velletri, Pisa o al Sud."

E infatti mentre la città sogna e continua a colorarsi e riempire ogni angolo di azzurro, De Laurentiis e co. stanno già programmando la festa finale per la quale saranno previste circa due o tre milioni di persone. Un evento enorme che dovrebbe svolgersi in piazza del Plebiscito e che potrebbe capitare nel giorno della partita contro la Salernitana, il 30 aprile, oppure il 14 maggio, quando il Napoli giocherà contro il Monza. Il presidente ha inoltre dichiarato che si sta occupando, d'accordo con il suo sponsor tecnico, della produzione di materiale celebrativo per ricordare questo momento unico, cercando così di combattere il merch non autorizzato già presente in ogni angolo delle strade di Napoli.