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In Belgio il Seraing ha dovuto cambiare maglia a fine primo tempo

E non è finita qui, i giocatori hanno dovuto scrivere i numeri con il pennarello

In Belgio il Seraing ha dovuto cambiare maglia a fine primo tempo E non è finita qui, i giocatori hanno dovuto scrivere i numeri con il pennarello

Definire incredibile quello che è successo sabato nella Pro League nella partita che ha visto contro Seraing United e Royal Antwerp F.C sarebbe a dir poco riduttivo. Il Seraing United e il Royal Antwerp F.C si sono presentate in campo con due kit pressoché uguali essendo entrambi quasi del tutto neri, con l'unica differenza che la seconda aveva dei dettagli in rosso. Una situazione che ovviamente ha creato una gran confusione in campo, con i giocatori costretti a indossare tali kit nonostante le difficoltà per tutto il primo tempo. Nel secondo tempo infatti, i giocatori della squadra di casa esausti della confusione creatasi hanno deciso di prendere in mano la situazione e cambiare il kit, nonostante spetti secondo tutte le regole dei campionati alla squadra in trasferta farlo. Un cambio che avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi e invece così non è stato, molti dei giocatori della squadra di casa erano sprovvisti del kit away, per cui la società è stata costretta a recuperarne diversi direttamente dallo store e aggiungere i numeri con il pennarello o il nastro adesivo.

Una situazione non certo comune sui campi di calcio contemporanei, anche perché le maglie utilizzate per la partita devono essere tassativamente mandate alla lega che approva o meno la scelta dei club. E a quanto pare il Royal Antwerp F.C doveva presentarsi con il kit away bianco che non avrebbe creato alcun problema. Un caos che ha coinvolto anche il portiere del Royal, costretto a fine primo tempo ad indossare una maglia viola e completamente inedita, per evitare ulteriori problemi. In un'intervista rilasciata dopo la partita, il giocatore del Seraing, Christophe Lepoint ha parlato così ai microfoni: "questa storia è ovviamente ridicola e non preferisco parlarne. Anzi, ci rido sopra. All'intervallo ho detto che spettava all'Anversa indossare la maglia bianca, non a noi visto che eravamo in casa".