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Quando si affrontavano due squadre con lo stesso main sponsor

E la squadra in trasferta doveva cambiare le proprie maglie

Quando si affrontavano due squadre con lo stesso main sponsor E la squadra in trasferta doveva cambiare le proprie maglie

Sfogliando l’album dei ricordi del calcio di inizio millennio, una delle curiosità più oscure e affascinanti riguarda le squadre che scendevano in campo durante le competizioni internazionali con gli sponsor commerciali sulle maglie. La pratica infatti è stata a lungo vietata dalla UEFA, che fino al termine della stagione 2009-10 ha imposto alla squadra in trasferta di utilizzare una nuova grafica che pubblicizzasse un singolo prodotto della data compagnia. In particolare, il capitolo 19.10 del regolamento imponeva le seguenti modalità d‘azione. “Se due club che si incontrano nella competizione hanno lo stesso sponsor di maglia, la squadra di casa può indossare la pubblicità del proprio sponsor abituale, mentre la squadra ospite può indossare solo la pubblicità di un prodotto di tale sponsor. Sulle maglie delle due squadre in questione non possono comparire elementi pubblicitari identici. La squadra ospite deve inviare un campione di queste nuove maglie all'amministrazione UEFA per l'approvazione.”

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Così abbiamo assistito a correzioni dell’ultimo minuto, cambiamenti in corsa e veri e propri rattoppi sulle maglie da gara, creando quella sorta di unicità che anche a decenni di distanza rende tali composizioni così affascinanti. Quando nella stagione 2000/01 il Milan e il Paris Saint-Germain si affrontarono in Champions League entrambe avevano come sponsor al centro del petto Opel, la casa automobilistica tedesca che in quel periodo era molto attiva sul mercato calcistico. Per la doppia sfida le squadre si scambiarono così i main sponsor, con i rossoneri che al Parco de Principi usarono la scritta CORSA, all’epoca uno dei modelli di punta, poi copiato al ritorno a San Siro dai francesi. Anche il Bayern Monaco incontrò lo stesso problema quando giocò sempre con il Paris Saint-Germain, optando in questo caso per il modello AGILA.

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Ma non fu l’unico caso di questo tipo che riguardò i colori rossoneri, che nella sfida contro il Real Madrid nella stagione 2009/10 si scontrarono anche sullo sponsor comune, l’agenzia di betting online bwin. In quel caso la squadra in trasferta usò la scritta win.com. Stessa sorte toccò spesso all’Arsenal, complice il suo sponsor Fly Emirates, molto diffuso nel calcio europeo. Un esempio è il doppio scontro nei gironi della Champions League 2005/06 contro l’Amburgo, con la squadra ospite che dovette vestire delle maglie realizzate per l’occasione con su scritto Dubai, la capitale dello stato saudita dove ha sede la compagnia aerea. Ma forse il caso più divertente appartiene alla sfida di FA Cup tra il Liverpool e Havant & Waterlooville, squadra che all’epoca militava in National League ma che condivideva con i ben più famosi Reds il celebre sponsor Carlsberg. In questo caso al posto del nome della birra, fu usato Probably con lo stesso inconfondibile font, un rimando al claim “Probably The Best Beer In The World”.