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L'importanza della collaborazione tra Drake e il Barcellona

E se la maglia con la civetta di Ovo non restasse un caso isolato?

L'importanza della collaborazione tra Drake e il Barcellona E se la maglia con la civetta di Ovo non restasse un caso isolato?

La notizia della civetta di OVO, il brand di Drake, sulla maglia del Barcellona durante il Clasico perso contro il Real Madrid ha fatto giustamente il giro del mondo. Il primo risultato della partnership del club blaugrana con Spotify ha lasciato il segno grazie al cantante più ascoltato al mondo, almeno sulla piattaforma di streaming, e secondo varie indiscrezioni potrebbe essere solo il primo capitolo di una serie di loghi associati ad artisti di successo internazionale su una delle maglie da gioco più famose al mondo. In Spagna infatti nelle ultime ore si sono rincorse le voci che volevano il logo di Shakira sulla maglia catalana nel prossimo futuro, in quello che era ovviamente uno scherzo di cattivo gusto visto il trascorso tra la popstar colombiana e il vicecapitano Gerard Piqué, che hanno divorziato lo scorso Giugno dopo dieci anni di matrimonio.

Rimane però la possibilità che altri artisti compariranno sulla maglia del Barcellona, magari seguendo la stessa modalità che ha portato Champagne Papi, ovvero i maggiori streaming sulla piattaforma. E leggendo i dati forniti da Spotify subito dopo Drake, che ha recentemente sfondato il muro dei 50 miliardi di ascolti, troviamo Bad Bunny seguito da Ed Sheeran, The Weeknd e Taylor Swift. Il re del reggaeton come Drake è un grande appassionato di sport, in particolare di basket avendo acquistato una parte della squadra portoricana Los Cangrejeros de Santurce, e il logo con la testa di coniglio aiuterebbe a saldare il club blaugrana con la propria base sudamericana. Ed Sheeran è un grande tifoso dell’Ipswich Town, per il quale ha addirittura posato per alcune campagne di lancio delle maglie, mentre gli altri due artisti non hanno una vera relazione con il mondo del calcio.

Avere delle star di fama internazionale renderebbe ancora più visibile la maglia e di conseguenza il club blaugrana, che da sempre si è distinto per avere sponsor molto particolari sulla propria divisa di gioco. Da quando dalla stagione 2006/2007 il Barcellona decise di apporre per la prima volta un logo con UNICEF, ha sempre dato molta importanza a ciò che veniva posizionato sotto lo stemma del club. D’altronde poche cose quanto il logo del main sponsor possono fare o disfare un kit da gioco. Siamo pieni di esempi di maglie belle rovinate da sponsor brutti (gli amici napoletani ne sanno qualcosa) ed allo stesso tempo di altre dal design prevedibile rese iconiche dall’estetica del logo al centro del petto. 

E la partnership con Spotify, oltre alla sempre necessaria liquidità, può contribuire nel creare maglie uniche, one-off, in grado di far la felicità sia dei tifosi quanto dei collezionisti. Infatti in un periodo storico nel quale le maglie da gioco sono diventate un cimelio cercato quanto accessibile grazie a piattaforme che si occupano proprio della vendita in tempo reale di maglie match-worn, come ad esempio AC Momento, la possibilità di mettere all’asta un pezzo indossato per una sola partita creerebbe una frenesia incontenibile. Qualcosa simile a quanto fatto dall’Atletico Madrid durante la stagione 2004/05 che, dopo aver stretto un accordo con la Columbia Pictures cominciò a pubblicizzare sulle proprie maglie i film in uscita, uno diverso ad ogni partita creando un piccolo culto. Erano altri tempi, quando in sala uscivano Spiderman: No Way Home, xXx, Men in Black e Bad Boys. Ora la musica potrebbe farla da padrone, intrecciando i loghi delle popstar a quelli delle squadre da calcio e combinando per un numero pressocché illimitato di maglie da collezione.