Vedi tutti

La leggenda della fascia al polso di Karim Benzema

Da quando l'attaccante francese la indossa non ha più smesso di essere decisivo

La leggenda della fascia al polso di Karim Benzema Da quando l'attaccante francese la indossa non ha più smesso di essere decisivo

Ieri sera Karim Benzema ha ricevuto uno dei Palloni d’Oro più scontati e meritati della storia recente, dominata dalla rivalità tra Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, e si è presentato alla cerimonia di France Football vestito Fendi custom e ispirato al look di 2Pac per il lancio di “All Eyez On Me”. Benzema è riuscito a conquistare il premio individuale più ambito del calcio internazionale a 35 anni, invertendo quella che doveva essere una parabola discendente e trasformandola in una delle più grandi favole sportive degli ultimi anni vincendo la scorsa stagione sia LaLiga che la Champions League da assoluto protagonista. 

La storia sportiva di Karim Benzema, e del Real Madrid, sarebbe potuta essere molto diversa da quella che stiamo celebrando oggi. Prima dell’esplosione dei tanti giovani di assoluto talento, da Vinicius a Camavinga, e della longevità dei vecchi saggi Luka Modric, Toni Kross e Casemiro, le Merengues sembravano a fine ciclo, incapaci di contrastare lo strapotere delle squadre della Premier League in Europa. Ma il momento che avrebbe cambiato la sorte del club di Florentino Perez era dietro l’angolo. 

Era il 13 Gennaio 2019 quando Karim Benzema durante una partita contro il Real Betis si ruppe il mignolo della mano destra a causa di un contrasto di gioco con Marc Bartra. Sei mesi prima Cristiano Ronaldo era volato a Torino e per la prima volta da quando è arrivato a Madrid, Benzema aveva in mano l’intero attacco del Real. Quindi nonostante il dolore che lo costrinse ad uscire all’intervallo, e la successiva partita contro il Siviglia, il centravanti dei Blancos forzò il ritorno, stringendo il dito fratturato con un taping da boxe, e tornò al suo posto in campo. Nelle successive 4 partite segnò 6 gol, dimostrando di essere ancora il miglior numero 9 al mondo. 

Per evitare di lasciare la propria squadra senza un riferimento davanti, Benzema decise di non operarsi e di continuare a giocare per tutta la stagione con questa fascia sul polso e il palmo della mano. Un’annata che finì senza trofei ma con tre diversi allenatori in panchina - Julen Lopetegui, Santiago Solari and Zinedine Zidane - ma che servì a consolidare un gruppo che già nella successiva stagione tornò a vincere la LaLiga grazie anche ai gol di Karim Benzema. Il centravanti francese ha segnato più di 30 gol in ciascuna delle stagioni dopo l’infortunio al dito mignolo, elevando il suo gioco ad un livello che in precedenza era rimasto imbottigliato dal ruolo e dall’ego di Cristiano Ronaldo. 

Ma il calendario fittissimo, la paura delle possibili ricadute (almeno una accaduta nell’estate 2021) ed una sana dose di scaramanzia hanno trasformato quel bendaggio provvisorio nel segno distintivo del miglior attaccante del mondo. Come non ricordare il pugno chiuso a festeggiare la tripletta con la quale ha ribaltato la sfida contro il Paris Saint-Germain, uno di quei momenti nel quale si avvertiva che la squadra di Carlo Ancelotti fosse spinta da una qualche forza invisibile. Una serie di coincidenze ed episodi che hanno portato i Blancos ad alzare l'ennesima Coppa dalle Grandi Orecchie della loro gloriosa storia, e Benzema ad essere il giocatore più decisivo al mondo. 

Forse grazie anche al suo segno distintivo, quella fascia che come per gli eroi degli anime contiene un potere da sprigionare nel momento del bisogno. Benzema in realtà ha provato a dare risposte meno spirituali, dicendo che si era operato ma non voleva lasciare soli i suoi compagni per due mesi, o che dopo un altro infortunio simile non aveva tempo per sottoporsi ad una nuova operazione, ma il segreto rimane. E adidas in occasione della vittoria del Pallone d'Oro ha deciso di rendere quella striscia di cotone d'oro, come qualsiasi pallone toccato da Benzema lo scorso anno.