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Dal Salento alla Serie A, come vestire una squadra fuori dal campo

Abbiamo intervistato Enzo Vellotti, CEO di Tomeve’s, l'official formal wear del Lecce

Dal Salento alla Serie A, come vestire una squadra fuori dal campo Abbiamo intervistato Enzo Vellotti, CEO di Tomeve’s, l'official formal wear del Lecce

Il formal wear delle squadre sta senza dubbio crescendo nelle ultime stagioni e, non è di certo ancora al livello della NBA o della F1, pian piano qualcosa sta cambiando. Sempre più brand che si stanno infatti avvicinando al mondo del calcio - concependo un club come un marchio con cui collaborare e non solo come un gruppo di giocatori da vestire - sottolineano come la cross-settorialità sia una strada concreta per evitare di scadere nelle solite collaborazioni. Prova ne sono le tante ed inaspettate firme di quest'anno, come quelle che vedono protagoniste Zegna e Real Madrid e quella ancora da confermare tra Milan e Off-White.

Anche le neopromosse hanno capito la fondamentale importanza nell'avere un'immagine coordinata, dal Monza che insieme a Cavalli ha fornito ad ogni neo acquisto una maglia da indossare in presentazione, fino al Lecce dove la dirigenza ha optato per un brand salentino, Tomeve’s. E proprio con Enzo Vellotti, CEO dell'azienda che accompagnerà la squadra di Via del Mare per tutta la stagione di Serie A, abbiamo parlato dell'ormai duraturo rapporto tra calcio e moda mentre era in viaggio per andare a sostenere la sua squadra a Napoli. Due mondi che fino a pochi anni fa sembravano fin troppo distanti e che invece oggi riescono ad intersecarsi perfettamente, fino ad influenzarsi a vicenda. 

Ce lo conferma lui stesso mentre prende una piccola pausa dal suo lungo viaggio di circa 450 km che divide Lecce e Napoli: “Negli ultimi anni, senza dubbio, questi due mondi sono diventati un tutt’uno. Io credo che questo sia successo grazie al fatto che le società sportive non sono più solo delle squadre da calcio ma stanno diventando dei veri e propri brand che si comportano come una normalissima azienda e hanno bisogno di affermare la propria identità in relazione all’aspetto estetico. Avere delle divise belle da guardare è poi un motivo di riconoscibilità, oggi urge curare al meglio la propria immagine. Anche al di là del formal wear oggi i tifosi vogliono anzi pretendono una maglia bella, che sia esteticamente superiore alle altre, che possa essere utilizzata non solo per giocare o andare allo stadio ma anche per uscire.”

Un rapporto appunto che non si è consumato solo in campo con le tante collaborazioni fino a poco tempo fa impensabili ma anche e soprattutto al di fuori: “le società sportive oggi sono dei brand e vogliono affermare la propria identità anche attraverso brand o persone che non fanno parte dell’universo calcistico o sportivo. Per le società sportive, le società di moda sono viste come un qualcosa con cui identificarsi. Allo stesso tempo per i brand di moda, le società sportive non sono viste come dei calciatori da vestire ma a loro volta sono dei brand con cui collaborare. Quindi scegliere un brand invece che un altro è ormai diventato un modo per costruire l’immagine che entrambe le società vogliono dare all’esterno.”

Un binomio che ha convinto anche Tomeve’s ad affacciarsi nel mondo del mondo del calcio, avendo la grande opportunità di poter produrre i suoi capi in Salento ma che soprattutto ha avuto la possibilità di vestire la squadra che il suo CEO supporta e tifa: “Già nel 2019 eravamo vicini a collaborare. Questa collezione è stata resa possibile solo grazie al presidente, che conosco da diverso tempo. Lui è da sempre cliente e da qui è nata prima la nostra amicizia e successivamente una relazione di natura professionale. La collaborazione tra Lecce e Tomeve’s nasce in primis per valorizzare il territorio, le nostre realtà e il Salento. Tutta la collezione sarà prodotta nelle realtà più prestigiose della Puglia, da parte nostra c’era la volontà di rendere il Lecce bello non soltanto in campo ma assolutamente anche fuori. La prima partnership è nata l’anno scorso e vista la promozione direi che è andata più che bene, infatti abbiamo deciso di proseguire anche in questa stagione.” 

I legami infatti tra squadra, brand e territorio hanno ricoperto e ricoprono tutt'ora un ruolo fondamentale, win-win, utile sia alla squadra che al marchio con un prodotto estremamente centrato sulla comunità e capace di posizionare il marchio in termini di credibilità e di valori. Lo si è visto sia in campo - l’esempio più durevole è senza dubbio quello di Macron e Bologna con una partnership che va avanti da 20 anni - che fuori dal campo quello tra Loro Piana e Juventus. E per celebrare il ritorno in Serie A, il CEO di Tomeve’s ci ha già dato una piccola anteprima di come i calciatori saranno vestiti, un mix di eleganza e semplicità per essere all’altezza delle squadre che arrivano a Via del Mare e per avere un’immagine vincente e accattivante: “quest’anno ci sarà invece un abito dall’impostazione classica con un’aggiunta di modernità. Un mix di linee classiche e contemporanee. I polsi ad esempio non saranno classici ma in maglia, tutto è curato nei minimi dettagli, per fare un mix tra contemporaneo e classico. La polo invece sarà in puro cotone e un dolcevita in lana e cashmere con la scritta US Lecce intarsiato all’interno. Tutto è completato da un parka in nylon che sarà funzionale essendo anti pioggia con un interno staccabile. Sono tutti capi pensati per far sì che i calciatori siano sempre comodi e a loro agio, in ogni momento, dalle trasferte sino all’arrivo allo stadio.”

Un mix tra contemporaneità ed eleganza che Enzo Vellotti spera si traduca in una grande salvezza e anzi se proprio si vuole sognare ad una grande stagione che vede il Lecce nelle prime posizioni, a caccia di una storia qualificazione nelle coppe europee. Un sogno dell'Enzo tifoso, che nel frattempo è intento a creare i migliori capi possibili per la sua squadra e chissà magari un giorno anche nel disegnare una maglia da gioco. Per il momento il Lecce chiama, chiudiamo la nostra chiamata sperando di ritrovarci quanto prima nello stadio pugliese, ed Enzo prosegue il suo lunghissimo viaggio di sei ore per andare a supportare la squadra che ama e con cui ora collabora, cercando di renderla invincibile anche fuori dal campo.