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Lo stile italiano del West Ham

Gianluca Scamacca sarà l’ottavo calciatore italiano a vestire la maglia del West Ham, una tradizione strana quanto affascinante

Lo stile italiano del West Ham Gianluca Scamacca sarà l’ottavo calciatore italiano a vestire la maglia del West Ham, una tradizione strana quanto affascinante

Gianluca Scamacca ha deciso di lasciare il Sassuolo e la Serie A per volare in Premier League e vestire la maglia del West Ham, diventando così l'ottavo giocatore italiano a percorre tale strada. Il bomber della Nazionale, che ha ricevuto proprio al C.T. Mancini il benestare per il trasferimento Oltremanica, è stato così acquistato dagli Hammers per 36 milioni di euro più 6 di bonus oltre il 10% su una futura rivendita a favore del Sassuolo. Il neo numero 7 del West Ham è diventato così il secondo italiano più pagato in Premier League, dopo Jorginho che nel 2018 venne pagato 60 milioni più 3 di bonus dal Chelsea.

L'arrivo di Scamacca ha riacceso nei cuori dei tifosi il solito grandissimo entusiasmo di quando un calciatore italiano sbarca nel quartiere della Londra orientale, una tradizione strana quanto affascinante che ormai dura da oltre vent'anni. I Claret&Blue sono tra i club in ascesa negli ultimi anni in Inghilterra, con la semifinale di Europa League raggiunta nell’ultima stagione e la qualificazione in Conference nell’annata alle porte, e durante la loro storia hanno spesso pescato in Serie A per rinforzare la propria rosa. Dal gennaio 1999 con l’arrivo di Paolo Di Canio, diventato una leggenda intoccabile nel Newham, sono otto i nostri connazionali ad aver indossato la maglia degli Hammers con vari alti e bassi.  

Di Canio, leggenda mai dimenticata degli Hammers

Il primo calciatore del nostro Paese a dare il via alla storia d’amore tra il West Ham e gli italiani è stato Paolo Di Canio, in Claret&Blue dal gennaio 1999 al luglio 2003. Quattro anni e mezzo in cui l’attaccante è diventato una vera e propria leggenda del club, una bandiera mai dimenticata né dai tifosi né dalla società. In totale con gli Hammers, “Paolino” ha collezionato 138 presenze condite da 50 gol e 16 assist. 

Tra i momenti speciali dell’avventura di Di Canio al West Ham, il favoloso gol segnato nel 2000 contro il Wimbledon: lancio lungo dalla destra, coordinazione perfetta dell’attaccante autore di una bicicletta al volo fantastica. Un gesto tecnico spettacolare ricordato ancora oggi come uno dei più belli della Premier League. 

Di Michele, una stagione senza grandi squilli

Per rivedere un altro italiano al West Ham dopo Di Canio bisogna attendere ben cinque anni, quando nell’estate 2008 arrivò in prestito dal Torino a Londra David Di Michele, per una sola stagione senza troppi squilli. Il calciatore romano, con la maglia numero 32 ereditata da un certo Carlitos Tevez, mise infatti insieme 34 presenze durante quell'anno realizzando solo 4 gol e 4 assist. Al termine della stagione poi, terminata con un positivo 9° posto, però il West Ham decise di non riscattarlo e Di Michele fece ritorno in Italia.

Diamanti e un’avventura durata troppo poco


Nell’estate 2009 Gianfranco Zola, diventato allenatore del West Ham, chiese alla società l’acquisto di Alessandro Diamanti che arrivò al Boleyn Ground dal Livorno per 7 milioni di euro. Alino ci mise pochissimo ad ambientarsi ed entrò subito nel cuore dei tifosi Hammers, tanto da essere eletto da questi come finalista del premio Hammer of the Year vinto poi da Scott Parker. 

In 30 presenze, il centrocampista mise a segno 8 gol e distribuì 6 assist incantando la Premier League e l’Upton Park con le sue punizioni mancine. Al termine della stagione, nonostante il forte legame con la squadra e la tifoseria, decise di andare via per trasferirsi al Brescia. Una scelta, però, su cui Diamanti ancora rimugina, avendola definita solo poco tempo fa la peggiore della sua carriera.

Borriello e Nocerino, due meteore a Londra

A gennaio 2013 arrivarono al West Ham due italiani: Marco Borriello e Antonio Nocerino. L’attaccante e il centrocampista vennero presentati in pompa magna, ma il loro apporto in campo in fin dei conti fu minimo. La punta, arrivata in prestito dalla Roma, collezionò soltanto due presenze in Premier senza mai lasciare il segno. Qualcosa in più per Nocerino che disputò 10 partite, di cui solo due da titolare. Una toccata e fuga per i due italiani che al termine della stagione lasciarono l’Inghilterra come due meteore.

Ogbonna, l’altro idolo italiano degli Hammers

Dopo tanti italiani che non ebbero fortuna al West Ham ecco che le cose cambiarono nel 2015 con l'arrivo di Angelo Ogbonna, che tuttora veste la maglia della squadra di Londra ed è diventato uno dei beniamini della tifoseria. Gli Hammers versarono 11 milioni nelle casse della Juventus per il difensore, diventato in breve tempo un pilastro della retroguardia londinese. 200 presenze e ben 13 gol dopo, Ogbonna è diventato uno dei giocatori più affidabili degli Hammers fino alla rottura del legamento crociato del ginocchio sofferta durante la scorsa stagione. È stato lui ad accogliere Gianluca Scamacca nello spogliatoio del West Ham, introducendo il suo connazionale al culto del calcio inglese e della lunga tradizione italiana a Londra.

Zaza, sei mesi di vuoto a Londra

Nel 2016 arrivò nel distretto londinese di Newham Simone Zaza, accolto con grande fiducia sia dalla tifoseria che dalla società che spese ben 5 milioni per il solo prestito dalla Juventus. Sappiamo bene invece come andò l'avventura del calciatore italiano, con il West Ham che lo rispedì indietro già a gennaio con i bianconeri che lo girarono poi al Valencia. 

Soltanto 11 presenze senza né gol né assist per Zaza al West Ham e un rapporto con i tifosi mai sbocciato. Furono in tantissimi, infatti, a prendere di mira l’attaccante italiano in Inghilterra per le sue prestazioni svogliate e poco incisive. La speranza è che Scamacca arrivi con tutto altro entusiasmo a Londra, pronto a incantare il popolo dei Claret& Blue.