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Cosa andava di moda l'ultima volta che il Milan vinse lo scudetto

Com’era il mondo 11 anni fa, quando i rossoneri trionfarono in campionato per l’ultima volta?

Cosa andava di moda l'ultima volta che il Milan vinse lo scudetto Com’era il mondo 11 anni fa, quando i rossoneri trionfarono in campionato per l’ultima volta?

Per la 19esima volta nella sua storia il Milan è Campione d’Italia, ad undici anni di distanza dall'ultimo successo nazionale. Una vittoria non impensabile a inizio stagione, ma sorprendente per come è arrivato, sulle spalle del gruppo di giovani di Pioli che probabilmente non avevano la stessa esperienza dei colleghi di Inter, Napoli e Juve, ma che hanno divorato ogni chilometro di campo con una fame che non poteva portare ad altro che al trionfo finale. Uno scudetto che Pioli, artefice e comandante principe di questo successo, ha immediatamente voluto imprimere a vita sulla propria pelle con un tatuaggio fatto nell’immediato day-after del decisivo 3-0 contro il Sassuolo. Per i rossoneri, dopo una lunga attesa, è finalmente scudetto. Ma com’era il mondo 11 anni fa, quando il Milan conquistava il titolo di Campione d’Italia la (pen)ultima volta? Quali erano le mode del tempo?

Mercurial Vapor Superfly vs Predator

Il 2011 è l’anno dell’arrivo sul mercato delle Mercurial Vapor Superfly III, le scarpe targate Nike che si sono immediatamente fatte riconoscere per la tomaia di colore viola e il tallone giallo fluorescente. L’uomo di punta della campagna dell’azienda americana è Cristiano Ronaldo, ma anche in casa Milan c’è chi ci mette la faccia calzando con stile e qualità di gioco i nuovi scarpini. Si tratta di Alexandre Pato, che esordisce con la terza generazione di Mercurial al piede il 19 marzo di quell’anno in Palermo-Milan scontrandosi in campo con i rosanero Javier Pastore e Fabrizio Miccoli, anche loro con indosso il nuovo modelle di scarpe targate Nike. 

A contrapporsi all’azienda americana, come sempre, c’è adidas che nello stesso anno presente le nuove adipower Predator con lo storico colore del tempo Sharp Blue/Electricity/Black: ovvero base blu, fasce ai lati gialle e parte posteriore nera. Un design contemporaneo, che vede l’addio alla classica linguetta, e una leggerezza mai provata prima a soli 230g. 

L’iPhone 4, l’ultimo di Steve Jobs

Tra le mani di quasi tutti i calciatori e tifosi che testimoniano con foto e video lo scudetto del Milan c’è l’iconico iPhone 4, il primo della casa Cupertino squadrato e non più stondato. Lo smartphone presenta per la prima volta un display Retina che garantisce una grandissima qualità dell’immagine sullo schermo ed è inoltre il primo a far comparire la camera frontale dando il via all’era dei selfie. Questo modello, però, è anche ricordato per un triste evento storico: è infatti l’ultimo ad essere presentato da Steve Jobs che morì nell’ottobre del 2011 a causa di una recrudescenza del carcinoma con conseguente arresto respiratorio. 

Converse e il modello Two Fold


Nella primavera che portò poi alla vittoria del campionato da parte del Milan, ecco arrivare sul mercato un nuovo modello di Converse: le Chuck Taylor All Star Two Fold, scarpe che nascondevano un segreto. A primo impatto, infatti, le sneaker sembrano uguali all’intramontabile modello Chuck. Abbassando il risvoltino però, dovuto alla presenza di una doppia tomaia, ecco comparire scritte che lanciano un messaggio e fantasie fresche e colorate. L’azienda statunitense portò così sul mercato una nuova Converse che puntava sulla fusione tra le scarpe che hanno fatto, e continuano a fare, la storia e una innovazione che ebbe un grandissimo successo. 

Le Air Jordan 2011 e la suola interscambiabile 


Restando nel mondo delle sneakers, nel 2011 Jordan presenta un modello rivoluzionario partorito dalle menti dei designer Tinker Hatfield e Tom Luedecke. A rendere particolare queste Air Jordan, di base di colore nero e bianco, è la possibilità di poter cambiare la suola a seconda delle caratteristiche delle sportivo che le indossa. La soletta blu (Zoom Air) perfetta per chi vuole ottenere agilità e velocità, quella rossa (Encapsulated Air), invece, più esplosiva e che offre un’ammortizzazione massima. E con questo modello di Jordan viene inserito per la prima volta per una scarpa da basket il servizio NIKEiD che permette di personalizzare il prodotto. 

Instagram solo per dispositivi iOS

Instagram è ormai il social più popolare dei giorni nostri, ma nell’anno dello scudetto rossonero del 2011 era disponibile solo per una cerchia ristretta di utenti. L’app, che al tempo non era ancora stata acquisita da Mark Zuckerberg, era infatti disponibile esclusivamente per i possessori di un dispositivo Apple con sistema operativo iOS. Sugli smartphone Android, Instagram sbarcò nel 2012 confermandosi così ulteriormente con il social network più utilizzato al mondo con milioni e milioni di iscritti. 

Il Milan sbarcherà su IG solo nel settembre nel 2013, con una campagna capeggiata dall’hashtag #MyMilan. Il primo post è una gallery speciale in cui calciatori e dirigenti, tra cui Galliani e Barbara Berlusconi, raccontano cosa è significa per loro il club rossonero. A Riccardo Montolivo invece, capitano di quel Milan, l’onere e l’onore del primo video-saluto ai tifosi con un messaggio chiaro: “Vi porteremo nel Milan”. 

La moda passa, Ibrahimovic resta

A tramontare mai in casa rossonera è la moda legata a Zlatan Ibrahimovic. Il Milan acquistò lo svedese dal Barcellona proprio nell’anno dell’ormai penultimo scudetto e subito arrivò la conquista del tricolore. Furono 21 i gol segnati da Ibra in quell’annata trionfale, vero e proprio leader tecnico e carismatico di quella squadra allenata da Max Allegri

A distanza di 11 anni, Ibrahimovic si è cucito al petto un altro scudetto questa volta con 40 primavera sulle spalle. La differenza sta tutta nell’apporto dello svedese alla squadra. Nel campionato appena terminato sono state appena 8 le reti segnate, ma la carica agonistica e l’esperienza nello spogliatoio che il calciatore è riuscito a dare ai suoi compagni sono stati un fattore fondamentale per il successo milanista. A non cambiare mai è il suo numero di maglia,  11 come gli anni passati da un tricolore all’altro. Coincidenze?