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Lo stile di José Mourinho ha conquistato Roma

Dal photo dump su Instagram ai regali ai suoi giocatori più giovani, lo Special One si è normalizzato nel migliore dei modi possibili

Lo stile di José Mourinho ha conquistato Roma Dal photo dump su Instagram ai regali ai suoi giocatori più giovani, lo Special One si è normalizzato nel migliore dei modi possibili

Alberto Arbasino una volta famosamente scrisse che ogni intellettuale italiano segue tre fasi ben distinte: prima brillante promessa, poi solito stronzo e infine venerato maestro. Una definizione che sembra adattarsi perfettamente anche a José Mourinho, che dopo alcuni anni complicati sulle panchine inglesi di Manchester United e Tottenham a Roma è tornato se non ai suoi risultati alla solita comunicazione che ha contraddistinto la miglior parte della sua carriera. Mourinho in un anno è riuscito a conquistare gran parte del solitamente molto critico tifo romanista, imponendo la sua personalità su un ambiente complicato usando sia il bastone che la carota come un domatore esperto. 

Il ritorno in Italia a dieci anni di distanza dal triplete con l’Inter ci aveva consegnato uno Special One più ecumenico e sottile, che si era presentato con una citazione di Marco Aurelio dimostrando di aver studiato i classici, e abbracciando lo spirito della città facendo giri in Vespa e omaggiando Francesco Totti su Instagram. Il social media è diventato presto il modo preferito di Mourinho per parlare direttamente al suo popolo, perfetto per il suo stile comunicativo senza filtri e sottolineato da una continua ironia. Mourinho è tornato su Instagram all’inizio del 2020, dopo averlo lasciato un paio di anni prima, pronto alla nuova avventura con ritrovato spirito grazie anche ai consigli della figlia Matilde. 

Seguendo forse il nuovo trend lanciato da Bella Hadid e Emma Chamberlain, anche Mou rifiuta la perfezione estetica per l’immediatezza e la franchezza, due aggettivi che si adattano molto bene alla sua personalità. Il suo feed è una cascata di foto autentiche e senza ritocchi, dove si succedono selfie sbilanciati, foto di gruppo sottoesposte e immagini di giocatori e tifosi della Roma dopo una partita importante. Ogni tanto compaiono le solite polemiche che lo hanno reso famoso, questa volta in versione social invece che davanti ai microfoni dei cronisti, come nel caso del rigore non fischiato a Zaniolo nella sfida contro il Napoli o di un altro penalty controverso contro la Juventus. Anche in questa versione da venerato maestro Mourinho non ha certo perso la voglia di piazzare una zampata ogni tanto per dimostrare di avere ancora gli artigli ben affilati.

Smessi infatti i panni del feroce carnivoro da panchina che lo ha reso celebre negli anni di Chelsea e Inter, Mou a Roma è diventato un padre pronto a difendere la sua famiglia, sia quella naturale che quella acquisita. Uno dei temi ricorrenti sul suo profilo Instagram è il tag alla pagina di gioielli della figlia, @matilde.jewellery, fino alla foto natalizia nel negozio per la felicità di tutti i suoi followers. E ovviamente ci sono anche i suoi giocatori, difesi e coccolati, specialmente tra i più giovani. Come nel caso di Felix Afena-Gyan, a cui ha regalato le scarpe promesse dopo la doppietta contro il Genoa, un paio di Balenciaga Speed 2.0 con tanto di unboxing live. O la fiducia garantita a Nicola Zalewski in questo finale di stagione. 

Ogni giocatore nella rosa giallorossa ha dimostrato quanto la presenza di Mourinho sia stata fondamentale per stabilizzare un ambiente altrimenti tumultuoso, conducendo la squadra fino alle fasi finali della Conference League e ad un posto in Europa in Serie A. In una recente intervista rilasciata a The Athletic Tammy Abraham ha rivelato come l’allenatore portoghese sia stato uno dei motivi che lo hanno spinto a scegliere Roma una volta che il suo tempo al Chelsea era arrivato alla conclusione. Lo stile Mourinho ha garantito alla Città Eterna un respiro internazionale come richiesto dalla presidenza Friedkin, conquistandola anche attraverso i suoi look silenziosi quanto ricercati.

Dopo aver indossato per anni completi sartoriali con giacca e cravatta mentre camminava nervosamente davanti alla sua panchina, ora Mourinho non si separa mai da i suoi capi Zegna, dei quali è Brand Ambassador, e dalle sue adidas, sponsor che lo segue da oltre un decennio. Pur mantenendosi saldo ai suoi principi di casual formalwear, Mou ha dimostrato di preferire la comodità all’eleganza, presentandosi spesso a Roma con giacconi imbottiti che solitamente erano riservati solo alle notti inglesi più fredde. Non sono però cambiati i colori, con una palette stretta che va dal grigio al nero passando solo per le tonalità più profonde del blu, ormai un classico del suo guardaroba. 

Già in un'intervista per GQ durante il suo biennio al Chelsea aveva spiegato come la sua idea di eleganza fosse legata all'occasione, un po' come il suo gioco si è sempre adattato all'avversario che doveva affrontare, ora Mourinho non deve più rispondere ad un personaggio che ha abilmente costruito negli anni. Ora proprio come il suo profilo Instagram, può essere diretto e senza filtri come mai prima d'ora, finalmente un venerabile maestro di calcio e comunicazione.